
(AGENPARL) – Wed 18 June 2025 A Cristian Betti (Pd) risponde l’assesore Thomas de Luca: “alcuni
interventi sono stati effettuati, altri sono ancora in via di attuazione. Mi
impegno affinché si riesca a completarli nel più breve tempo possibile”
(Acs) Perugia, 18 giugno 2025 – Nella sessione Question time
dell’Assemblea legislativa di oggi, il capogruppo del Partito democratico,
Cristian Betti ha posto una interrogazione all’assessore Thomas De Luca in
merito alla “Ripulitura e manutenzione strutturata dell’alveo dei
torrenti Caina e Oscano”. Nello specifico ha chiesto di sapere dalla Giunta
se intende “attivare una programmazione annuale di interventi strutturali
per la ripulitura, la manutenzione e la messa in sicurezza idraulica
dell’alveo dei torrenti Caina e Oscano nei tratti di competenza regionale,
al fine di garantire la prevenzione del rischio idrogeologico e la tutela del
territorio”.
“Il Torrente Caina – ha detto Betti illustrando l’atto – nasce alle
pendici del Monte Tezio, attraversa i territori comunali di Umbertide,
Magione, Corciano, Perugia e Marsciano e confluisce nel fiume Nestore in
località Pieve Caina. Il torrente Oscano, affluente del Caina interessa un
bacino compreso tra il Monte Malbe e il Monte Tezio, attraversando piccole
frazioni come Capocavallo, Canneto e Cenerente, oltre ad aree industriali di
modesta estensione. Il tratto settentrionale del Caina attraversa zone di
alto pregio ambientale, ma il progressivo incremento dell’urbanizzazione,
degli scarichi civili, dell’intensificazione agricola e zootecnica ha
determinato un aumento del carico inquinante e del rischio idrogeologico. Il
Caina presenta un regime idraulico irregolare e risulta monitorato solo da un
idrometro in località Monticelli, con dati limitati a livelli idrometrici e
senza rilevazione delle portate. Lo stato di compromissione ambientale e
strutturale del bacino ha determinato in passato la necessità di uno studio
specifico da parte di Arpa per evidenziare criticità e proposte di
intervento. Nell’anno 2010 il Torrente Caina esondò a Mantignana
provocando danni significativi a strutture produttive e abitazioni e ad oggi,
secondo le segnalazioni di amministratori locali, la situazione si presenta
nuovamente preoccupante. Nel corso dell’ultimo anno risulta sia stata
effettuata solo la ripulitura di un breve tratto di un km del Caina in
località Taverne, mentre per l’Oscano è stato affidato un intervento ad
Afor per un importo di 20mila euro, cifra ritenuta insufficiente rispetto ai
fabbisogni stimati. La gestione preventiva del rischio idraulico attraverso
interventi ordinari e programmati risulta notevolmente meno onerosa rispetto
a misure straordinarie in emergenza, con benefici evidenti sia per la
sicurezza del territorio che per la sostenibilità economica degli enti
locali. Gli effetti sempre più frequenti degli eventi climatici estremi
(bombe d’acqua, alluvioni) impongono alla Regione una gestione strutturata,
costante e lungimirante del reticolo idrografico minore, specialmente laddove
i corsi d’acqua attraversano aree abitate, agricole e produttive”.
L’assessore De Luca ha risposto che “ci sono degli interventi in corso,
il nostro impegno è che vengano completati nel più breve tempo possibile. I
due torrenti hanno caratteristiche diverse. L’Oscano non è classificato e
il Caina è in parte classificato con opere di terza categoria, solo in
alcune parti. Questo crea uno spezzettamento e delle difformità che spesso
rendono difficili gli interventi. La Regione stanzia un milione e mezzo di
euro per le opere di terza categoria, che sono quelle di propria competenza.
In questi territori non operano consorzi di bonifica. Le attività di
manutenzione vengono garantite solo da questo stanziamento. A giugno del 2024
la Regione ha autorizzato Afor al ripristino dell’efficienza idraulica di
alcuni tratti. Alcuni interventi sono stati effettuati, altri sono ancora in
via di attuazione. Mi impegno affinché si riesca a completarli nel più
breve tempo possibile. Allargando il focus, l’Umbria si trova in una
situazione veramente gravissima. In questo momento la nostra regione ha il
55% del territorio che non ha attività di manutenzione ordinaria se non con
questi stanziamenti di un milione e mezzo. Nel restante 45% del territorio ci
sono i consorzi di bonifica. Da mesi stiamo lavorando per quantificare i
fabbisogni: c’è una grande differenza tra l’attualmente speso di 3-5
milioni di euro tra stanziamenti regionali e quelli dei consorzi, e quello
che realmente andrebbe speso per la manutenzione ordinaria che è di 20-21
milioni. Abbiamo una differenza di 18 milioni. Come mai ad oggi nessuno si è
occupato di garantire e coprire questo delta? Non vorrei che
l’efficientismo sia stato scambiato con il non garantire la manutenzione
ordinaria. Andrebbero puliti i fossi e i tombini. Noi stiamo intervenendo con
il coraggio di andare fino in fondo per una riforma radicale del sistema di
controllo e bonifica del territorio, garantendo che nei prossimi anni si
riesca a colmare questo delta, lavorando sulla prevenzione e non sulla
gestione dei disastri”.
Nella sua replica Betti ha ringraziato l’Assessore per la risposta, non
solo per l’Oscano e il Caina. Sono convinto che metterà tutta
l’attenzione necessaria per garantire l’incolumità delle cose e delle
persone. Ma lo ringrazio anche per aver allargato la risposta alla
difficoltà che c’è e che è strutturale. Una situazione che va risolta.
Ne abbiamo il dovere. Serve una riorganizzazione più complessiva su cui ci
sarà il nostro appoggio”. DMB/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80385