
(AGENPARL) – Mon 09 June 2025 COmunicato STAMPA
LOTTA ALLO SPOPOLAMENTO, BARTOLAZZI: “PUNTIAMO A beneficiare i PICCOLI COMUNI CON bonus bebÈ fino al quinto anno d’etÀ”
C agliari, 09/06/2025
Nuove linee guida semplificate a partire dal 2025 per la concessione di contributi per ogni nuovo nato, adottato o affidato a favore delle famiglie che risiedono o decidono di trasferire la propria residenza nei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti. È questo il contenuto della delibera approvata nell’ultima seduta di Giunta, che aggiorna le procedure per la concessione delle risorse introdotte in sede di legge di Stabilità a partire dal 2022 e riconfermate con l’ultimo documento finanziario nel mese di maggio 2025.
“A partire da quest’anno le risorse in capo alla misura anti-spopolamento saranno trasferite ai comuni in due tranche di pari importo, previa verifica degli ultimi dati Istat sul numero dei bambini residenti nei piccoli paesi a partire dal 1° gennaio 2025 e conseguente individuazione del fabbisogno per ciascun comune”, spiega l’assessore regionale della Sanità Armando Bartolazzi.
“Puntiamo moltissimo su questo provvedimento per arginare il fenomeno dello spopolamento nei piccoli centri dell’isola. Per questo abbiamo deciso di garantire l’erogazione dell’importo massimo disponibile per ciascun bimbo avente diritto fino al quinto anno di età: stiamo parlando di 600 euro mensili per il primo figlio nato fino al quarto anno d’età e di 400 per ogni figlio successivo”.
A spiegare l’importanza della misura anti-spopolamento basta l’analisi dei numeri. Nel 2023 la Sardegna ha registrato il tasso di natalità più basso tra le regioni italiane: 4,9 ogni mille abitanti, contro una media di 6,7. “Occorre invertire questa tendenza al declino, che non è solo demografico, ma anche economico e sociale”, continua Bartolazzi, “per questo abbiamo fatto molta attenzione, insieme alla nostra direzione per le Politiche Sociali, ad introdurre dei meccanismi volti a non trasformare la misura in un intervento di mero assistenzialismo: lo eviteremo favorendo lo sviluppo di servizi attivi nei comuni soggetti a spopolamento, con infrastrutture che sostengano concretamente le politiche familiari. Fondamentale sarà per valutare il successo dell’iniziativa misurare il grado di inserimento sociale delle famiglie beneficiarie, considerando la stabilità residenziale, l’occupazione, il grado di istruzione, il livello di reddito”.
“Non solo: la famiglia viene presa in considerazione come un nucleo all’interno di una comunità stratificata, multigenerazionale. Per questo verranno approntati strumenti di presa in carico della persona per l’invecchiamento attivo, come presidio indispensabile a sostenere la permanenza degli anziani nel loro domicilio, anche attraverso la dotazione di strumentazione domotica e lo sviluppo mirato di interventi a beneficio della persona”.
“Questo – conclude Bartolazzi – è un provvedimento ambizioso, che attraverso la leva combinata della natalità e del sostegno alla persona intende arrivare ad un più ampio sviluppo territoriale e sociale nelle aree interne della Sardegna colpite dallo spopolamento. Per questo abbiamo stabilito di misurare i risultati nell’arco dei prossimi anni, partendo dal monitoraggio della popolazione residente e valutando di volta in volta i cambiamenti sotto il profilo della crescita dei servizi, dell’economia e dell’occupazione”.
Ufficio Stampa Regione Sardegna