
Per la prima volta in quasi tre anni, la Banca centrale russa ha annunciato oggi un taglio del tasso di interesse di riferimento, segnando un cambiamento significativo nella sua politica monetaria. Il provvedimento arriva in risposta a un’inflazione in rallentamento e a segnali crescenti di difficoltà economiche legate agli elevati costi del credito.
Secondo quanto riportato da Bloomberg News, la Banca centrale ha abbassato i tassi di interesse di un intero punto percentuale, portandoli al 20%.
In una nota ufficiale, l’istituto ha dichiarato che “le attuali pressioni inflazionistiche, comprese quelle relative all’inflazione di fondo, continuano a diminuire… L’impatto delle rigide condizioni monetarie sulla domanda sta diventando sempre più evidente sotto forma di minori pressioni inflazionistiche”.
Dal mese di ottobre scorso, la Banca centrale aveva mantenuto fermi i tassi d’interesse nel tentativo di frenare un’inflazione che ha superato di oltre il doppio l’obiettivo del 4%. Tuttavia, con l’evidente rallentamento dei prezzi e le sollecitazioni da parte di membri del governo e del mondo imprenditoriale, si è optato per un primo segnale di allentamento.
La Banca stima che i prezzi al consumo siano cresciuti ad un ritmo annualizzato del 6,2% ad aprile, rispetto al 7% registrato a marzo, considerando le variazioni stagionali. Anche Renaissance Capital prevede che l’inflazione mensile di maggio possa rientrare nell’intervallo obiettivo.
Il taglio dei tassi potrebbe aiutare a rilanciare un’economia in difficoltà, colpita dalle sanzioni internazionali, dai costi elevati di finanziamento e dalle ricadute economiche della guerra in corso.
