
(AGENPARL) – Fri 06 June 2025 Mercoledì 11 giugno ore 20.00
Teatro A. Ponchielli
ORFEO ED EURIDICE
Versione di Parma 1769
Atto d’Orfeo da Le feste d’Apollo
Musica di Christoph Willibald Gluck
Libretto di Ranieri de’ Calzabigi
CECILIA BARTOLI – Orfeo
MÉLISSA PETIT – Euridice e Amore
GIANLUCA CAPUANO – direzione
JACOPO FACCHINI – maestro del coro
LES MUSICIENS DU PRINCE – MONACO
IL CANTO DI ORFEO
ORFEO ED EURIDICE
Versione di Parma 1769
Atto d’Orfeo da Le feste d’Apollo
Musica di Christoph Willibald Gluck
Libretto di Ranieri de’ Calzabigi
CECILIA BARTOLI – Orfeo
MÉLISSA PETIT – Euridice e Amore
GIANLUCA CAPUANO – direzione
JACOPO FACCHINI – maestro del coro
LES MUSICIENS DU PRINCE – MONACO
IL CANTO DI ORFEO
LES MUSICIENS DU PRINCE – MONACO
Gianluca Capuano – direzione
Thibault Noally*, Ágnes Kertész, Reyes Gallardo, Roberto Rutkauskas,
Elena Telo, Anaïs Soucaille, Muriel Quistad, Anna Urpina Rius – violini I
Nicolas Mazzoleni*, Francesco Colletti, Gian Andrea Guerra, Laura Cavazzuti,
Elisa Imbalzano, Svetlana Fomina – violini II
Diego Mecca*, Massimo Percivaldi, Emanuele Marcante, Patricia Gagnon – viole
Antonio Carlo Papetti*, Jacopo Ristori, Nicola Brovelli,
Anna Camporini – violoncelli
Roberto Fernández De Larrinoa*, Clotilde Guyon – contrabbassi
Pier Luigi Fabretti*, Guido Campana – oboi
Pablo Sosa Del Rosario*, Rebekka Brunner – flauti
Benny Aghassi* – fagotto
Emmanuel Frankenberg*, Claude Padoan – corni
Simen Van Mechelen*, Gunter Carlier, Cas Gevers – trombone
Davide Pozzi – fortepiano
Marta Graziolino – arpa
Saverio Rufo – percussioni
*prime parti
Margherita Rizzi Brignoli General Manager
Nicolas Payan Tour Manager
Gleb Lyamenkov Assistant Tour Manager
IL CANTO DI ORFEO
Maria Dalia Albertini, Laura Andreini, Francesca Cassinari, Caterina Iora,
Arianna Miceli – soprani
Paola Cialdella, Jacopo Facchini, Elisabetta Vuocolo, Angela Hyun Jung Oh,
Annalisa Mazzoni – contralti
Alessandro Baudino, Paolo Borgonovo, Maurizio Matteo Dalena, Stefano
Gambarino, Pietro Gus – tenori
Cesare Costamagna, Lorenzo Martinuzzi, Giacomo Pieracci, Yiannis Vassilakis,
Pier Marco Viñas – bassi
ORFEO ED EURIDICE
Versione di Parma 1769
Atto d’Orfeo da Le feste d’Apollo
Musica di Christoph Willibald Gluck
Libretto di Ranieri de’ Calzabigi
Overtura
Scena I
Ah! Se intorno, coro
Basta, basta o compagni, recitativo
Ballo
Ah! Se intorno, coro
Chiamo il mio ben, aria
Numi, barbari numi, recitativo
Scena II
T’assiste Amore, recitativo
Gli sguardi trattieni, aria
Che disse?, aria
Scena III
Ballo
Chi mai dell’Erebo, coro
Ballo
Chi mai dell’Erebo, coro
Deh placatevi con me, coro e Orfeo
Misero giovane, coro
Mille pene, arioso
Ah, quale incognito, coro
Men tiranne, arioso
Ah, quale incognito, coro
Danza delle furie
Scena IV
Ballo degli spiriti beati
Che puro ciel, aria
Vieni a’ regni, coro
Ballo degli Eroi
Anime avventurose, recitativo
Torna, o bella, coro
Scena V
Vieni, segui i miei passi, recitativo
Vieni, appaga il tuo consorte, duetto
Qual vita è questa mai, recitativo
Che fiero momento, aria
Ecco un nuovo tormento!, recitativo
Che farò senza Euridice?, aria
Ma, finisca e per sempre, recitativo
Ballo
Ah! Se intorno, coro
LA TRAMA
Prima rappresentazione: Parma, Teatrino di Corte, 24 agosto 1769.
Scena I. La tomba di Euridice. Orfeo e un coro di ninfe e pastori piangono la
morte dell’amata moglie di Orfeo, Euridice (Ah, se intorno). Orfeo canta il suo
dolore (Chiamo il mio ben) e poi decide di voler riportare indietro Euridice dalla
terra dei morti.
Scena II. Scena immutata. Appare Amore. Il dio riferisce a Orfeo che Zeus,
mossosi a pietà per le sue sorti, gli permetterà di scendere nell’Ade, incantare le
Furie con il suo canto e salvare Euridice. Ma se la dovesse voltarsi a guardarla
durante il viaggio di ritorno, la perderà per sempre (Gli sguardi trattieni).
Scena III. Un’orrida grotta vicino alle rive del fiume Cocito. Dopo una violenta
introduzione orchestrale, si sente la musica della lira di Orfeo che si avvicina. Le
Furie cantano e danzano all’impazzata e Orfeo cerca di calmarle. Alla fine ci
riesce e le Furie gli permettono di attraversare l’Ade per raggiungere l’Eliseo.
Scena IV. I Campi Elisi. Gli abitanti cantano la loro gioia di trovarsi nella terra
dei beati. Orfeo entra, decantando la bellezza del luogo (Che puro ciel); le ombre
elise gli dicono che presto Euridice gli sarà restituita (Vieni a’ regni). Euridice
viene fatta entrare e Orfeo la conduce via senza volgersi a guardarla.
Scena V. Una grotta oscura di una landa desolata, che degrada dall’Ade.
Orfeo conduce Euridice per mano senza guardarla. Euridice non riesce a
comprendere lo strano comportamento di lui e richiede spiegazioni (Vieni, appaga
il tuo consorte).
Quando il semidio non riesce a proferire parola, lei si spazientisce (Che fiero
momento). Incapace di contemplare la sofferenza della sposa, Orfeo si volta verso
di lei, che però si accascia subito a terra: e muore. Orfeo lamenta la sua morte
(Che farò senza Euridice?) risoluto a togliersi la vita per accompagnarla ai Campi
Elisi.
SYNOPSIS
First night: Parma, Teatrino di Corte, 24 August 1769.
Scene I. The tomb of Euridice. Orfeo and a chorus of nymphs and shepherds
mourn the death of Orfeo’s beloved wife, Euridice (Ah, se intorno). Orfeo sings of
his grief (Chiamo il mio ben) and then resolves to bring Euridice back from the
land of the dead.
Scene II. The same. Amore appears. The god of love tells Orfeo that Zeus has
taken pity on him and will allow him to descend into Hades, charm the Furies
with his singing and rescue Euridice. But if he looks at her on the journey back
he will lose her forever (Gli sguardi trattieni).
Scene III. A hideous grotto near the banks of the River Cocytus. After a violent
orchestral introduction, the music of Orfeo’s lyre is heard as he approaches. The
Furies sing and dance in a frenzy, and Orfeo tries to calm them. Eventually he
succeeds, and they allow him to pass through Hades into Elysium.
Scene IV. The Elysian Fields. The inhabitants sing of their joy in being in such
blissful surroundings. Orfeo enters, exclaiming at the beauty of the place (Che
puro ciel), and the Blessed Spirits tell him that Euridice will soon be restored to
him (Vieni a’ regni). Euridice is brought in, and Orfeo leads her away without
looking at her.
Scene V. A dark grotto in an ugly landscape, leading away from Hades. Orfeo
leads Euridice by the hand without looking back at her. Euridice cannot
understand his strange behaviour, and wants him to explain (Vieni, appaga il tuo
consorte). When he is unable to do so, she becomes suspicious (Che fiero momento).
Unable to contemplate her suffering, Orfeo turns to her and she immediately
sinks to the ground and dies. Orfeo laments her death (Che farò senza Euridice?).
L’esecuzione di Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck rappresenta un
importante esempio di riscoperta e valorizzazione del repertorio barocco e
neoclassico, interpretato in una versione storicamente informata.
La versione di Parma del 1769 si inserisce nel contesto del cosiddetto
“rinnovamento gluckiano”, che si proponeva di semplificare e chiarire la forma
operistica del tempo, riducendo le elaborate arie da rappresentazioni di
virtuosismo eccessivo a favore di un’integrazione più organica tra musica e
dramma. Questo approccio si manifesta nel libretto di Ranieri de’ Calzabigi, che
privilegia l’espressività e la coerenza emotiva, eliminando le parti superflue e
favorendo un flusso narrativo più naturale.
Il libretto si basa sulla mitologia greca e sulla storia di Orfeo, il poeta e musico
che discese negli inferi per riportare in vita Euridice. La versione di Parma si
distingue per l’attenzione alla psicologia dei personaggi, in particolare di Orfeo, e
per la sua sintesi drammatica. La scena d’apertura, tratta da Le feste d’Apollo,
introduce il tema della poesia e della musica come strumenti di elevazione
spirituale e consolazione, elementi che si riflettono nella musica di Gluck.
Gluck adotta uno stile che si distingue per la sobrietà, la chiarezza e l’espressività.
La sua musica si pone come un ponte tra il barocco e il Classicismo, con una
predilezione per l’accompagnamento continuo (basso continuo) e per la riduzione
delle arie virtuosistiche a favore di recitativi e monodie che sostengono il
dramma. La vocalità è strettamente funzionale al testo, privilegiando la
comunicazione emotiva rispetto alla spettacolarità virtuosistica.
In questa versione, le arie sono meno numerose e più integrate nel tessuto
drammatico. Le linee vocali di Orfeo sono caratterizzate da un fraseggio morbido
e lineare, che rispecchia il suo stato d’animo meditativo e doloroso. Euridice,
invece, ha parti che esprimono purezza e innocenza, con melodie semplici e
sincere.
L’orchestra di Gluck svolge un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera e nel
sottolineare le emozioni. La palette timbrica è sobria, con uso equilibrato di
archi, fiati e strumenti a fiato, che contribuiscono a dipingere ambientazioni e
stati d’animo. La riduzione dell’orchestra rispetto alle grandi opere barocche
permette una maggiore chiarezza e una maggiore attenzione alle linee melodiche
e al testo, in linea con gli obiettivi di rinnovamento stilistico.
L’atto d’Orfeo rappresenta un momento di elevazione spirituale e culturale ne Le
feste d’Apollo da cui è tratto, e sottolinea il ruolo della musica come mezzo di
comunicazione tra il divino e l’umano. La musica di Gluck in questa sezione si fa
più solenne e meditativa, con un uso sapiente delle armonie per sottolineare la
sacralità del tema. La melodia si fa più ampia e contemplativa, creando un senso
di trascendenza e di ricerca dell’ideale estetico e spirituale.
La versione di Parma del 1769 di Orfeo ed Euridice di Gluck rappresenta un
momento cruciale nel percorso del compositore e della storia operistica. La sua
musica si distingue per l’essenzialità che mira a rafforzare l’impatto emotivo e
drammatico, eliminando gli orpelli del virtuosismo fine a sé stesso. La sua
capacità di coniugare forma e contenuto attraverso un linguaggio semplice ma
profondamente espressivo ha influenzato profondamente la musica occidentale,
segnando il passaggio dalla complessità barocca alla chiarezza e all’equilibrio
classici.
Nota a cura di Lorenzo Del Pecchia
The proposed interpretation of Orfeo ed Euridice by Christoph Willibald Gluck,
in a historically informed performance, well exemplifies the phenomenon of
rediscovery and appreciation for Baroque and early Classical repertoire.
The 1769 version originally staged in Parma is to be intended in the context of
the so-called “Gluckian reform”, whose aim was to simplify and clarify the
traditional operatic form, reducing its bravura show-off to a more organic shape,
integrating music and drama. This approach is evident in Ranieri de’ Calzabigi’s
libretto, which emphasises expressiveness and emotional coherence, and removes
any superfluous part, in favour of a more natural narrative flow.
The libretto is based on Greek myth: the story of Orpheus, a poet and musician
who descended into the underworld trying to bring Eurydice back to life. The
version of Parma is distinguished for the psychological depth of the characters,
particularly Orpheus for its dramatic synthesis. The opening scene introduces
the theme of poetry and music as an instrument of spiritual elevation and
consolation, which Gluck’s music reflects.
Gluck chose a very sober style, clear and expressive. His music acts as a bridge
between Baroque and Classicism, with a predilection for continuo
accompaniment (basso continuo) and the reduction of virtuosic arias in favour of
recitatives and melodies in support of the drama. The vocality is strictly
functional to the text, favouring emotional communication over virtuosic
spectacularity.
In this version, the arias are fewer in number and more integrated into the
dramatic fabric. Orpheus’ vocal lines are characterised by soft, linear phrasing,
and reflect his meditative and sorrowful state of mind. Eurydice’s vocal role, on
the other hand, expresses purity and innocence with simple and sincere melodies.
Gluck’s orchestra plays a key role in creating the atmosphere and emphasising
the emotions. The timbral palette is restrained, with balanced use of strings,
woodwinds and wind instruments, which help to paint settings and moods. The
orchestra, reduced in comparison with the great Baroque operas, displays much
clarity and attention to the melodic lines and their texts, according to the goal of
Gluck’s stylistic renewal.
The Act of Orpheus represents a moment of spiritual and cultural elevation in Le
feste d’Apollo, emphasising the role of music as a means of communication
between the divine and the human.
Gluck’s music in the final section becomes more solemn and meditative, with a
skilful use of harmonies to emphasise the sacredness of the theme. The melody
becomes expansive and more contemplative, creating a sense of transcendence
and a search for the aesthetic and spiritual ideal.
The 1769 version of Gluck’s Orfeo ed Euridice staged in Parma represents a crucial
moment in the composer’s career and operatic history. This music’s essentiality
aims to strengthen the emotional and dramatic impact, erasing the trappings of
virtuosity for its own sake. Gluck’s ability in combining form and matter,
through a simple but deeply expressive language, did profoundly influence
Western music, marking the transition from Baroque complexity to classical
clarity and balance.
Note by Lorenzo Del Pecchia
Atto d’Orfeo da Le feste d’Apollo
Overtura
Scena prima
Ameno boschetto di Cipressi, e d’allori, che ad arte diradato racchiude nel piano il
sepolcro di Euridice. All’alzarsi della tenda odesi una mesta sinfonia, e si vede occupata la
scena da uno stuolo di Pastori e di Ninfe seguaci di Orfeo, che portano serti di fiori, e
ghirlande di mirto. Mentre parti di essi fa arder profumi, incorona il marmo, e sparge
fiori intorno alla tomba, intuona l’altra il seguente Coro, interrotto da’ lamenti d’Orfeo,
il quale, assiso sopra un sasso, chiama di tempo in tempo, Euridice.
Scene One
A peaceful grove of cypresses and laurels, artfully sparse, surrounds the tomb of Eurydice.
As the curtain rises, a sad symphony plays, and the scene is filled with shepherds and
nymphs, followers of Orpheus, carrying floral wreaths and myrtle garlands. While some
of them burn fragrant oils, crown the marble, and scatter flowers around the tomb,
others sing the following chorus, interrupted by Orpheus’s laments. Sitting on a rock, he
calls out to Eurydice from time to time.
Ah! se intorno a quest’urna funesta,
Euridice, ombra bella, t’aggiri,
odi i pianti, i lamenti, i sospiri,
che dolenti si spargon per te.
Ed ascolta il tuo sposo infelice,
che piangendo ti chiama, e si lagna,
come quando la dolce compagna
tortorella amorosa perdé.
CHORUS
Ah! Around this mournful urn,
Eurydice, beautiful ghost,
wander if you hear
the tears, the cries, the sighs,
that sorrowfully flow for you.
Listen to your unhappy husband,
who weeps and calls your name,
like when his beloved partner
was lost to him.
ORFEO
Basta, basta, o compagni:
il vostro lutto aggrava il mio:
spargete purpurei fiori,
inghirlandate il marmo,
partitevi da me: restar vogl’io
Solo fra queste ombre funebri e oscure
ORFEO
Enough, enough, companions:
your grief weighs heavily on me.
Scatter purple flowers,
gather the marble with garlands,
leave me now: I wish to stay
alone among these dark, mournful
coll’empia compagnia di mie sventure
shadows with my terrible sorrows.
Ballo
Ballo
Ah! se intorno a quest’urna funesta,
Euridice, ombra bella,
t’aggiri, odi i pianti,
i lamenti, i sospiri,
che dolenti si spargon per te.
(Seguita il ballo, terminato il quale tutti
partono.)
CHORUS
Ah! Around this mournful urn,
Eurydice, beautiful ghost,
wander if you hear
the tears, the cries, the sighs,
that sorrowfully flow for you.
(They continue the dance, which ends with
everyone leaving.)
ORFEO
Chiamo il mio ben così
quando si mostra il dì,
quando s’asconde.
Ma, oh vano mio dolor!
L’idol del mio cor
non mi risponde.
Euridice! Euridice!
Ombra cara, ove sei?
Piange il tuo sposo,
ti domanda agli dei,
a’ mortali ti chiede; e sparse a’ venti
son le lagrime sue, i suoi lamenti.
Cerco il mio ben così,
in queste, ove morì.
Funeste sponde.
Ma sol al mio dolor,
perché conobbe amor
l’Eco risponde.
Euridice! Euridice! Ah! questo nome
san le spiagge, e le selve
l’appresero da me.
Per ogni valle Euridice risuona.
In ogni tronco
scrisse il misero Orfeo, Orfeo infelice:
ORFEO
I call my beloved like this
when day appears,
when it hides away.
But, oh, my foolish pain!
The idol of my heart
does not respond.
Eurydice! Eurydice!
Dear ghost, where are you?
Your husband weeps,
asks the gods,
begs mortals; and his tears,
his laments, are scattered in the wind.
I seek my beloved like this,
where she died—
on those deadly shores.
But only my pain remains,
for love’s sake,
the Echo replies.
Eurydice! Eurydice! Ah! This name
the beaches and forests
have learned from me.
Every valley echoes with Eurydice.
In every tree, the unfortunate Orpheus
wrote: “Orpheus, unhappy,”
Euridice, idol mio, cara Euridice.
Piango il mio ben così
se il Sole indora il dì,
se va nell’onde.
Pietoso al pianto mio
va mormorando il rio
e mi risponde.
“Eurydice, my idol, my dear Eurydice.”
I mourn my beloved like this,
if the Sun gilds the day,
or if she goes into the waves.
The river murmuring with pity
whispers to my tears,
and responds.
Numi, barbari numi,
D’Acheronte, e d’Averno
pallidi abitator, la di cui mano
avida delle morti
mai disarmò, mai trattener non seppe
beltà né gioventù; voi mi rapiste
la mia bella Euridice
(oh memoria crudel!) sul fior degli
anni: la rivoglio da voi, numi tiranni.
Ho core anch’io,
per ricercar sull’orme
dei più intrepidi eroi, nel vostro orrore
la mia sposa, il mio ben…
O gods, cruel gods,
Acheron and Avernus,
pale inhabitants of the underworld,
whose greedy hands have never
sheathed their hunger for death,
who have never known beauty or
youth, you stole away my beautiful
Eurydice-(cruel memory!)-at the prime
of her life. I want her back from you,
tyrant gods. I have a heart too,
to seek my wife along the paths
of the bravest heroes, in your horror,
my beloved, my good…
Scena seconda
Amore, e detto.
Scene Two
Love, and a message.
AMORE
T’assiste Amore.
Orfeo, della tua pena
Giove sente pietà. Ti si concede
le pigre onde di Lete
vivo varcar. Del tenebroso abisso
sei sulla via: se placar puoi col canto
le furie, i mostri, e l’empia morte,
al giorno
la diletta Euridice
farà teco ritorno…
AMORE
Love is with you.
Orpheus, the gods
have mercy on your sorrow. You are
granted to cross the lazy waters of
Lethe alive. You are on the way down
to the dark abyss: if you can calm
the fury, monsters, and deadly death
with your song,
your beloved Eurydice
will return with you…
ORFEO
Ah! come… Ah! quando…
E possibil sarà?… spiegati.
ORFEO
Oh! How… when…
Could it be possible?.. Explain yourself.
AMORE
Avrai
valor che basti a questa prova estrema?
AMORE
Will you
have enough courage for this final test?
ORFEO
Mi prometti Euridice,
e vuoi ch’io tema!
ORFEO
Promise me Eurydice,
and you want me to fear!
AMORE
Sai però con qual patto
l’impresa hai da compir?
AMORE
But do you know the terms
of this task?
ORFEO
Parla.
ORFEO
Speak.
AMORE
Euridice
ti si vieta il mirar,
finché non sei fuor degli antri di Stige,
e il gran divieto
rivelarle non dei; se no, la perdi,
e di novo, e per sempre;
e in abbandono al tuo fiero desio
sventurato vivrai. Pensaci; addio.
AMORE
Eurydice must not see you until you
are out of the underworld.
You must not reveal
the secret of this prohibition;
if you do, you will lose her forever again, and for good. And in your
reckless desire, you will live in misery.
Think about it; farewell.
Gli sguardi trattieni,
affrena gli accenti:
rammenta se peni,
che pochi momenti
hai più da penar.
Sai pur che talora
confusi, tremanti
con chi gl’innamora,
son ciechi gli amanti,
Keep your eyes on her,
hold back your words:
remember, if you suffer,
you only have a few moments
left to endure.
You should know that
sometimes lovers,
confused and trembling,
are blind and speechless,
non sanno parlar.
(Parte.)
they cannot speak.
(He departs.)
ORFEO
Che disse! Che ascoltai!
Dunque Euridice vivrà, l’avrò presente,
e doppo i tanti affanni miei,
in quel momento, in quella
guerra d’affetti, io non dovrò mirarla,
non stringerla al mio sen!
Sposa infelice!
Che dirà mai? Che penserà?
Preveggo le smanie sue, comprendo
le angustie mie.
Nel figurarlo solo
sento gelarmi il sangue,
tremarmi il cor…Ma…lo potrò:
lo voglio.
Ho risoluto. Il grande,
l’insoffribil de’ mali è l’esser privo
dell’unico dell’alma amato oggetto:
assistetemi, o dei, la legge accetto.
ORFEO
What did he say? What did I hear?
Eurydice will live-I will have her with
me- after all my suffering,
at that moment, in that storm of
feelings, I must not look at her,
not hold her close to my heart!
Unfortunate wife!
What will she say?
What will she think?
I foresee her worries,
I understand my pain.
Just imagining her alone
makes my blood run cold,
my heart tremble…
But I will do it: I am determined.
The great, unbearable pain of losing
the only love of my soul:
help me, gods, I accept the rules.
(Si vede un lampo, si sente un tuono, e
parte Orfeo.)
(A flash of lightning, a thunderclap,
and Orpheus departs.)
Scena terza
Orrida e cavernosa di là dal fiume Cocito, offuscata poi in lontananza da un tenebroso
fumo illuminato da fiamme, che ingombra tutta quella orribile abitazione. Appena aperta
la scena al suono di orribile sinfonia comincia il ballo di furie e spettri che viene
interrotto dalle armonie della lira d’Orfeo, il quale comparendo poi sulla scena, tutta
quella turba infernale intuona il seguente.
Scene Three
A dark, cavernous place beyond the River Styx, shrouded in distant smoke illuminated
by flames, filling the entire horrible dwelling. As the scene opens with a terrifying
symphony, the dance of Furies and spirits begins, interrupted by the melodies of
Orpheus’s lyre. When Orpheus appears on stage, the infernal crowd intones the following:
Ballo
Ballo
Chi mai dell’Erebo
fra le caligini
sull’orme d’Ercole
e di Piritoo conduce il piè?
D’orror l’ingombrino
le fiere Eumenidi, e lo spaventino
gli urli di Cerbero se un dio non è.
CHORUS
Who among the underworld
leads the steps
through the shadows,
following Hercules and Pirithous?
The fierce Furies, the Erinyes,
and Cerberus’s screams,
if a god is not present.
(Ripigliano le furie il ballo girando intorno (The Furies dance around Orpheus, trying
to frighten him.)
a Orfeo per spaventarlo.)
ORFEO
Deh! placatevi con me
furie, larve, ombre sdegnose.
ORFEO
Please! Be calm
Furies, ghosts, and angry spirits.
CHORUS
ORFEO
Vi renda almen pietose
il mio barbaro dolor
ORFEO
At least, show mercy
for my terrible grief.
(raddolcito, e con espressione di
qualche compatimento)
Misero giovane!
Che vuoi, che mediti?
Altro non abita
che lutto e gemito
in queste orribili
soglie funeste.
CHORUS
(softening with some pity)
Poor young man!
What do you want?
What are you plotting?
All that’s here is
mourning and screams,
in these terrible
deathly halls.
ORFEO
Mille pene, ombre moleste,
come voi sopporto anch’io:
ho con me l’inferno mio,
me lo sento in mezzo al cor.
ORFEO
A thousand pains, troublesome spirits,
I too endure:
my hell is with me,
I feel it in my heart.
(con maggior dolcezza)
Ah! quale incognito
affetto flebile
dolce a sospendere
vien l’implacabile
nostro furor.
CHORUS
(softer now)
Ah! What fragile
feeling,
so sweet and so deadly,
suspends our relentless
fury?
ORFEO
Men tiranne ah!
voi sareste al mio pianto,
al mio lamento,
se provaste un sol momento
cosa sia languir d’amor.
ORFEO
More cruel Furies!
You would be
more affected by my tears and cries,
if you felt, even for a moment,
what love’s suffering is.
(sempre più raddolcito)
Ah! quale incognito
affetto flebile
dolce a sospendere
vien l’implacabile
nostro furor.
Le porte stridano
su’ neri cardini,
e il passo lascino
sicuro e libero al vincitor.
CHORUS
(Softening even further)
Ah! What fragile
feeling,
so sweet and so deadly,
suspends our relentless
fury?
The gates creak
on their black hinges,
and step aside
to let the victor through.
Cominciano a ritirarsi le furie e i mostri, e dileguandosi per entro le scene, ripetono
l’ultima strofa di coro, che continuando sempre frattanto che si allontanano, finisce
finalmente in un confuso mormorio. Sparite le furie, sgombrati i mostri, Orfeo s’avanza
nell’inferno.
The Furies and monsters begin to retreat, disappearing into the background, repeating the
final chorus lines, which fade into a confused murmur as they go. Once the Furies are
gone and the monsters have vanished, Orpheus moves further into the underworld.
Scena quarta
Deliziosa per i boschetti che vi verdeggiano, i fiori che rivestono i prati, i ritiri ombrosi
che vi si scuoprono, i fiumi e i ruscelli che la bagnano.
Orfeo, e indi coro di eroi, ed eroine, poi Euridice.
Scene Four
A lovely forest with lush greenery, flowers covering the meadows, shady retreats, and
streams.
Orpheus, then a chorus of heroes and heroines, and finally Eurydice.
ORFEO
Che puro ciel! Che chiaro sol!
Che nuova serena luce è questa mai!
Che dolce lusinghiera armonia
formano insieme il cantar degli augelli,
il correr de’ ruscelli,
dell’aure il sussurrar!
Questo è il soggiorno
de’ fortunati eroi:
qui tutto spira
un tranquillo contento,
ma non per me.
Se l’idol mio non trovo
sperar nol posso:
i suoi soavi accenti,
gli amorosi suoi sguardi,
il suo bel riso
sono il mio solo, il mio diletto Eliso.
Ma in qual parte sarà?
ORFEO
What pure sky! What bright sun!
What new, serene light!
How sweetly harmonious
are the songs of birds,
the flow of streams,
and the whisper of the breeze!
This is the dwelling
of fortunate heroes:
here everything breathes
peace and contentment.
But not for me.
If I cannot find my beloved,
I cannot hope.
Her gentle voice,
her loving gaze,
her beautiful smile,
are my only joy-my paradise.
But where is she?
(Guardando per la scena)
Chiedasi a questo
(Glancing around)
Ask the one
che mi viene a incontrar stuolo felice.
who approaches with a joyful crowd.
(Inoltrandosi verso il coro)
Euridice dov’è?
(Moving towards the chorus)
Where is Eurydice?
Giunge Euridice.
Vieni a’ regni del riposo
grande eroe, tenero sposo,
raro esempio in ogni età.
Euridice amor ti rende:
già risorge, già riprende
la primiera sua beltà.
CHORUS
Euridice is coming.
Come to the realm of rest,
great hero, gentle spouse,
rare example in every age.
Eurydice loves you:
she rises again,
reclaiming her first beauty.
(Segue ballo degli eroi.)
ORFEO
Anime avventurose, ah! tollerate in
pacele impazienze mie: se foste amanti,
conoscerete a prova
quel focoso desio, che mi tormenta,
che per tutto è con me.
Nemmeno in questo placido albergo
esser poss’io felice
se non trovo il mio ben.
(A dance of heroes follows.)
Viene Euridice.
Torna, o bella,
al tuo consorte,
che non vuol,
che più diviso
sia da te pietoso il ciel.
Non lagnarti di tua sorte,
che può dirsi un altro Eliso
uno sposo sì fedel.
CHORUS
Eurydice is coming.
Return, beautiful one,
to your husband,
and may heaven be merciful,
so that he is no longer separated
from you.
Don’t complain about your fate—
another paradise
is a faithful husband.
ORFEO
Adventurous spirits,
please wait patiently for me.
If you loved me,
you would know through experience
the fiery desire that torments me,
that is with me always.
I cannot be happy here
unless I find my beloved.
Da un coro di eroine vien condotta Euridice vicino a Orfeo il quale senza guardarla, e con
atto di somma premura la prende per mano, e la conduce subito via. Seguita poi il ballo
degli eroi ed eroine, e si ripiglia il canto del coro, supposto continuarsi fino a tanto che
Orfeo ed Euridice non sono affatto fuora degli Elisi.
Eurydice is led close to Orpheus by a chorus of heroines. Without looking at her, he gently
takes her hand and quickly leads her away. Then follows the dance of heroes and
heroines, and the chorus resumes singing, continuing until Orpheus and Eurydice are
completely out of the Elysian fields.
Scena quinta
Oscura spelonca a foggia di
tortuoso laberinto
Scene Five
A dark, winding cavern,
like a labyrinth.
ORFEO
(ad Euridice, che conduce per mano
sempre senza guardarla)
Vieni, segui i miei passi,
unico amato oggetto
del fedele amor mio!
ORFEO
(to Eurydice, who he still leads by the
hand, without looking at her)
Come, follow my steps,
my only beloved,
the object of my faithful love.
EURIDICE
(con sorpresa)
Sei tu? M’inganno?
Sogno?
Veglio? Deliro?
EURIDICE
(surprised)
Is it you? Am I dreaming?
A vision?
Am I awake? Am I deluded?
ORFEO
(con fretta)
Amata sposa,
Orfeo son io, e vivo ancor!
Ti venni fin negli Elisi
a ricercar. Fra poco
il nostro cielo, il nostro sole, il mondo
di bel nuovo vedrai!
ORFEO
(urgently)
My dear wife,
it’s me, Orpheus, still alive!
I came into the Elysian fields
to find you.
Soon, you’ll see our sky,
our sun, the world anew!
EURIDICE
(sospesa)
Tu vivi? Io vivo?
Come? Ma con qual arte?
Ma per qual via?
EURIDICE
(hesitating)
You’re alive? I’m alive?
How? By what trick?
Through what path?
ORFEO
Saprai tutto da me.
(con premura)
Per ora non chieder più!
Meco t’affretta, e il vano
importuno timor dall’alma sgombra!
Ombra tu più non sei,
io non son ombra.
ORFEO
You’ll learn everything from me.
(urgent)
For now, ask no more.
Come with me; banish
your fears and doubts!
You’re no longer a ghost,
I am no longer a shadow.
EURIDICE
Che ascolto! E sarà ver?
Pietosi Numi,
qual contento è mai questo!
Io dunque in braccio
all’idol mio,
fra’ più soavi lacci
d’Amore e d’Imeneo,
nuova vita vivrò!
EURIDICE
What do I hear?
Can it be true?
Merciful gods, what happiness is this!
So I’ll hold
my beloved in my arms,
among the sweetest bonds
of love and harmony,
and live a new life!
ORFEO
Sì, mia speranza!
Ma tronchiam le dimore,
ma seguiamo il cammin.
Tanto è crudele
la fortuna con me,
che appena io credo di possederti,
appena so dar fede a me stesso.
ORFEO
Yes, my hope!
But let’s leave these places,
and follow the way.
Fate is so cruel to me,
that I believe I just have
a moment of happiness,
before I doubt myself again.
EURIDICE
(mesta e risentita,
ritirando la mano da Orfeo)
E un dolce sfogo
EURIDICE
(sad and resentful, pulling her hand away)
And a sweet surrender
of my tender love,
del tenero amor mio, nel primo istante
che tu ritrovi me, ch’io te riveggo,
T’annoia, Orfeo!
in this first moment,
when I see you again
but I’m tired, Orpheus!
ORFEO
Ah, non è ver, ma…
Sappi… senti…(O legge crudel!)
Bella Euridice,
inoltra i passi tuoi!
ORFEO
Oh, it’s not true, but…
Listen… (cruel fate!)
Eurydice,
take your steps forward!
EURIDICE
Che mai t’affanna
in sì lieto momento?
EURIDICE
Why do you torment me
at such a joyful moment?
ORFEO
(Che dirò? Lo preveddi!
Ecco il cimento!)
ORFEO
(what can I say? I foresaw this!
The test!)
EURIDICE
Non mi abbracci? Non parli?
Guardami almen.
EURIDICE
Won’t you hug me?
Won’t you speak? Just look at me.
(Sollecitando a guardarla.)
Dimmi, son bella ancora,
qual era un dì?
Vedi, che forse è spento
il roseo del mio volto?
Odi, che forse s’oscurò
quel che amasti
e soave chiamasti,
splendor de’ sguardi miei?
(Encouraging her to look.)
Tell me, am I still beautiful,
as I was once?
Is the rosy glow
on my face faded?
Do you hear that perhaps
what you loved,
and called beautiful,
has dimmed in your eyes?
ORFEO
(Più che l’ascolto,
meno resisto. Orfeo, coraggio!)
Andiamo, mia diletta Euridice!
Or non è tempo
ORFEO
(With less resistance)
I hear less, and resist less.
Courage, my love! Let’s go, Eurydice!
Now is not the time
di queste tenerezze,
ogni dimora è fatale per noi.
for tendernessevery path is dangerous for us.
EURIDICE
Ma… un sguardo solo…
EURIDICE
But… just one look…
ORFEO
È sventura il mirarti.
ORFEO
To look at you is my curse
EURIDICE
Ah, infido!
E queste son l’accoglienze tue!
Mi nieghi un sguardo, quando dal caro
amantee dal tenero sposo aspettarmi io
dovea gli amplessi e i baci!
EURIDICE
Fickle!
Is this how you welcome me?
You deny me a glance,
when I expect love and kisses
from my dear husband and beloved!
ORFEO
(Che barbaro martir!)
Ma vieni, e taci.
ORFEO
(Cruel torment!)
Come, be silent.
(Sentendola vicina prende la sua mano e
vuol condurla.)
EURIDICE
(Ritira la mano con sdegno)
Ch’io taccia!
e questo ancora mi restava a soffrir!
dunque hai perduta
la memoria, l’amore,
la costanza, la fede?
E a che svegliarmi
dal mio dolce riposo,
or che hai pur spente
quelle a entrambi sì care
d’Amore e d’Imeneo pudiche faci!
Rispondi, traditor!
(He takes her hand,
eager to lead her.)
EURIDICE
(Angrily withdrawing her hand)
Be silent!
That’s all I needed to suffer!
Have you lost your memory,
your love,
your constancy, your faith?
And why should I awaken
from my sweet sleep,
now that you’ve extinguished
those sacred flames of love and
harmony?
Answer me, traitor!
ORFEO
Ma vieni, e taci!
Vieni, appaga il tuo consorte!
ORFEO
Come, be silent!
Come, satisfy your husband!
EURIDICE
Nò, più cara è a me la morte,
che di vivere con te!
EURIDICE
No, I prefer death
to living with you!
ORFEO
Ah crudel!
ORFEO
Cruel one!
EURIDICE
Lasciami in pace!
EURIDICE
Leave me in peace!
ORFEO
Nò, mia vita, ombra seguace
verrò sempre intorno a te!
ORFEO
No, my shadow!
I will always follow you.
EURIDICE
Ma perché sei sì tiranno?
EURIDICE
Why are you so ruthless?
ORFEO
Ben potrò morir d’affanno,
ma giammai dirò perché!
ORFEO
I could die from grief,
but I will never tell why!
EURIDICE
Grande, o numi, è il dono vostro!
Lo conosco, e grata io sono!
EURIDICE
Great gods, what a gift!
I know it, and I am grateful!
ORFEO e EURIDICE
Ma il dolor,
che unite al dono,
è insoffribile per me!
ORFEO and EURIDICE
But the pain,
that comes with this gift,
is unbearable for me!
ORFEO
Grande, o numi, è il dono vostro
lo conosco, e grato io sono:
ma il dolor, che unite al dono
ORFEO
Great gods,
I know your gift, and I thank you
but the pain that comes with it
è insoffribile per me.
is too much to bear.
Nel terminare il duetto ambedue,
ciascuno dalla sua parte,
si appoggiano ad un albero.)
EURIDICE
Qual vita è questa mai,
che a vivere incomincio! …
E qual funesto terribile segreto
Orfeo m’asconde! …
Perché piange,
e s’affligge? …
Ah, non ancora troppo avvezza agli
affanni, che soffrono i viventi,
a sì gran colpo manca la mia costanza…
agli occhi miei si smarrisce la luce …
oppresso in seno mi diventa affannoso
il respirar. Tremo … vacillo …e sento
fra l’angoscia e il terrore
da un palpito crudel vibrarmi il core.
(As they finish their duet,
both lean on a tree,
each on their own side.)
EURIDICE
What kind of life is this,
that I am just beginning to live?
And what terrible secret
does Orpheus hide from me?
Why does he weep,
and suffer so?
Oh, I am not yet used to suffering,
the pain that living beings enduremy strength is failing…
my sight dims…
my breath becomes laboured.
I tremble… I sway…
and between anguish and terror,
my heart beats cruelly.
Che fiero momento,
che barbara sorte,
passar dalla morte a tanto dolor!
What a cruel moment,
what barbaric fate,
to fall from death into such pain!
Avvezzo al contento
d’un placido oblio, fra queste tempeste
si perde il mio cor
Accustomed to peaceful forgetfulness,
my heart is lost
in these storms.
Vacillo, tremo, vacillo, tremo …
I sway, I tremble, I sway, I tremble…
Che fiero momento,
che barbara sorte,
passar dalla morte a tanto dolor!
What cruel moment,
what barbaric fate,
to fall from death into such pain!
ORFEO
Ecco un nuovo tormento!
ORFEO
Here’s a new torment!
EURIDICE
Amato sposo,
m’abbandoni così?
Mi struggo in pianto; non mi consoli?
Il duol m’opprime i sensi,
non mi soccorri!
Un’altra volta, oh stelle!
Dunque morir degg’io,
Senza un amplesso tuo,
senza un addio?
EURIDICE
Beloved husband, are you leaving me
like this? I drown in tears; don’t
comfort me!
My pain overwhelms me,
you do not help!
Once again, oh stars!
Must I die,
without your embrace,
without saying goodbye?
ORFEO
Più frenarmi non posso, a poco a poco
la ragion m’abbandona,
oblio la legge,
Euridice, e me stesso! E…
ORFEO
I can’t hold back any longer.
Little by little, reason abandons me,
oblivion takes the law,
Eurydice, and myself! And…
(In atto di voltarsi, e poi pentito)
EURIDICE
Orfeo, consorte!
ah… mi sento… languir.
(Si getta a sedere sopra un sasso)
(He starts to turn away, then, regretful.)
EURIDICE
Orpheus, my husband!
Ah… I feel… fainting.
(She collapses onto a rock.)
ORFEO
Nò, sposa! Ascolta!
ORFEO
No, wife! Listen!
(In atto di voltarsi a guardarla,
e con impeto)
Se sapessi… Ah che fo?
Ma fino a quando
in questo orrido inferno dovrò penar?
(He turns to look at her with urgency.)
If I knew… what should I do?
But how long
must I suffer in this horrible
underworld?
EURIDICE
Ben mio,
ricordati… di… me!
EURIDICE
My dear,
remember… me!
ORFEO
Che affanno!
ORFEO
What torment!
Oh, come mi si lacera il cor!
Più non resisto …
Smanio … fremo … deliro … Ah!
Mio tesoro!
Oh, my heart is breaking!
I can’t resist anymore…
I long… I tremble… I rave…
Oh, my treasure!
(Si volta con impeto, e la guarda.)
EURIDICE
(alzandosi con forza e tornando a cadere)
Giusti Dei, che m’avvenne?
Io manco, io moro.
(He turns swiftly and looks at her.)
EURIDICE
(Standing up forcefully, then falling again)
Justice gods, what has happened to
me? I am fading, I am dying.
(Muore.)
ORFEO
Ahimè! Dove trascorsi?
Ove mi spinse un delirio d’amor?
Sposa! Euridice! Euridice! Consorte!
Ah più non vive, la chiamo invan!
Misero me! La perdo,
e di nuovo, e per sempre! oh legge!
oh morte!
Oh ricordo crudel!
Non ho soccorso,
non m’avanza consiglio! Io veggo solo
(ah fiera vista!) il luttuoso aspetto
dell’orrido mio stato!
Sàziati, sorte rea! Son disperato!
(She dies.)
ORFEO
Alas! Where did I go wrong?
What madness led me here?
Wife! Eurydice! My wife!
I call her in vain—she’s gone!
Poor me! I lose her,
again, and forever! Oh law!
Oh death!
Oh cruel memory!
I have no help, no advice!
I see only-(ah, fierce sight!)the mournful face of my terrible state!
Satiate your cruel fate!
I am desperate!
Che farò senza Euridice?
Dove andrò senza il mio ben!
Euridice!… Oh Dio! Rispondi.
Io son pure il tuo fedel.
Euridice! Ah! non m’avanza
più soccorso, più speranza,
né dal mondo, né dal ciel.
Che farò senza Euridice?
Dove andrò senza il mio ben?
What will I do without Eurydice?
Where will I go without my love?
Eurydice!… Oh God! Answer me.
I am truly faithful.
Eurydice! Ah! I have no more help,
no more hope-neither from the world
nor from heaven.
What will I do without Eurydice?
Where will I go without my love?
Ma! Finisca e per sempre
colla vita il dolor.
Del nero Averno
sono ancor sulla via: lungo cammino
non è quel, che divide
il mio bene da me.
Sì: aspetta, o cara
ombra dell’idol mio.
Aspetta, aspetta!
But! Let this pain
end forever, with life.
I am still on the way from the dark
Avernus: the long path
is what separates
my love from me.
Yes: wait, my beloved
ghost of my idol.
Wait, wait!
Ah! se intorno a quest’urna funesta,
Euridice, ombra bella, t’aggiri,
odi i pianti,
i lamenti, i sospiri,
che dolenti si spargon per te.
CHORUS
Ah! Around this mournful urn,
Eurydice, beautiful ghost,
wander if you hear
the tears, the cries, the sighs,
that sorrowfully flow for you
CECILIA BARTOLI
Con una magnifica carriera che procede ininterrotta da oltre 35 anni, il
mezzosoprano Cecilia Bartoli si è imposta come una degli artisti di maggior
spicco a livello mondiale nella musica classica. Il suo lavoro sul palcoscenico è
rafforzato da una focosa passione per la riscoperta della musica rara ed un
profondo interesse per la rappresentazione filologica. I suoi progetti su larga
scala, abbracciando varie forme d’arte, le hanno portato riconoscimenti
internazionali e le hanno permesso di raggiungere posizioni direttive prestigiose
a Salisburgo e Monte Carlo. Oggi si può senza dubbio affermare che Cecilia ha
scritto un importante capitolo nella storia della musica ed è diventata un
modello per le future generazioni. Tutti i progetti di Cecilia sono caratterizzati
dai tratti salienti della sua personalità: musicalità, intelligenza e senso del teatro,
combinati con grande calore, carisma e passione.
Nata a Roma e seguita nello studio dalla madre, l’insegnante di canto Silvana
Bazzoni, Cecilia è stata scoperta da Daniel Barenboim, Herbert von Karajan e
Nikolaus Harnoncourt. Ciascuno di loro avrebbe lasciato la propria impronta
nella sua carriera, esplosa tanto velocemente a livello mondiale. Negli anni si è
esibita con le orchestre e i direttori più prestigiosi nei maggiori teatri, sale da
concerto e festival in Nord America, Europa, Estremo Oriente ed Australia.
Progetti innovativi dedicati alla musica caduta nell’oblio, che combinano vasti
tour concertistici, incisioni di grande successo, spettacolari produzioni, film
immaginifici ed eventi multimediali sono diventati il marchio di fabbrica del
lavoro di Cecilia. Dal 2012 è direttore artistico del Festival di Pentecoste di
Salisburgo; nel 2023 ha assunto anche l’incarico di direttore dell’Opéra di Monte
Carlo, prima donna nella storia di questo teatro. Sempre a Monte Carlo, nel 2016
è stata fondata la sua orchestra di strumenti d’epoca, Les Musiciens du Prince –
Monaco, sotto il patronato di S.A.S. il Principe Alberto II e S.A.R. la Principessa
Carolina di Hannover. Cecilia e questo ensemble musicale si esibiscono insieme
nella sede stabile di Monte Carlo e attraverso tutta l’Europa. Il repertorio di
Cecilia è fondato su Rossini, Mozart, Handel e i loro contemporanei. Tuttavia, la
sua meticolosa ricerca sulla vocalità ed i ruoli eseguiti da famosi cantanti quali
Farinelli, Maria Malibran o Giuditta Pasta, l’hanno incoraggiata ad avventurarsi
anche in spazi che finora non erano stati considerati adatti per i mezzosoprani.
Pietre miliari nella sua carriera sono la prima produzione assoluta della
Cenerentola di Rossini al MET di New York nel 1997; il leggendario Vivaldi Album
che dal 1999 ha venduto milioni di copie; il concerto maratona di Parigi nel 2008
in occasione del bicentenario della nascita di Maria Malibran; il suo approccio
iconoclastico alla Norma di Bellini nel 2013, culminato con la ricostruzione
scientifica della partitura; una settimana di esecuzioni di opere rossiniane accolte
da un pubblico in delirio all’Opera di Vienna nel 2022. La Cecilia Bartoli – Music
Foundation è stata costituita come parte dell’impegno filantropico di Cecilia e
mira a portare la musica classica ad un pubblico più vasto, nonché a collaborare
con giovani musicisti di talento. Tra le altre attività, la Fondazione ha creato una
nuova etichetta discografica, Mentored by Bartoli, in collaborazione con Decca.