
(AGENPARL) – Fri 06 June 2025 COMUNICATO STAMPA
Assalzoo, conferme dal 2024: in positivo la produzione, in rialzo gli
investimenti, ridotti i costi di produzione
Roma, 6 giugno – Dai dati presentati da Assalzoo (Associazione nazionale tra i
Produttori di alimenti zootecnici) nel corso della recente assemblea annuale si
conferma la crescita della produzione che nel 2024 ha sfiorato le 15,5 milioni di
tonnellate; crescono di 50 milioni di euro gli investimenti e si riducono i costi di
produzione, dopo le fiammate inflazionistiche degli anni passati, dando sollievo a
livello di prezzi a tutta la filiera che ne dipende. È importante evidenziare l’aumento
degli occupati a conferma della solidità economica e, di riflesso, sociale del settore. La
fotografia del 2024 conferma lo stato di salute della mangimistica italiana e il suo
ruolo centrale nella produzione agroalimentare.
“Il nostro settore – commenta Massimo Zanin, Presidente Assalzoo – mette a
segno un altro anno con il segno positivo. C’è stata una ripresa della produzione. Ci
sono state significative riduzioni di costo, derivanti tanto dalla minore pressione dei
prezzi delle materie prime quanto da una riduzione dei costi energetici. Tutto ciò si è
riflesso in una leggera contrazione del fatturato complessivo, ma allo stesso tempo ha
consentito una parziale attenuazione dei costi della filiera che dipende
dall’alimentazione animale. A livello industriale sottolineo con soddisfazione l’aumento
degli investimenti fissi che dimostra come il settore creda in sé stesso e guardi agli
sviluppi futuri. In questa stessa direzione si muove la crescita degli addetti, perché
sono le persone che fanno la differenza e la qualità dei lavoratori del nostro settore lo
dimostra”.
La produzione – Dal punto di vista numerico (riassunti nella tabella a fondo pagina),
il confronto con il 2023 vede un chiaro proseguimento del trend di crescita con la
Fatturato – La crescita produttiva non corrisponde a una crescita di fatturato che si
contrae di poco più del 3% sull’anno precedente, scendendo di poco sotto la soglia dei
10 miliardi di euro a 9,875 miliardi. Rispetto ai comparti settoriali che compongono la
totalità del settore emerge una riduzione di circa l’8% dei ricavi dei mangimi a 6.275
milioni di euro. Mantengono invece un segno positivo nelle dinamiche di ricavo il
settore delle premiscele con 1,325 miliardi e il pet-food per 2,275 miliardi di euro. La
discesa del fatturato è in qualche modo un elemento di normalizzazione che beneficia
del superamento di alcune bolle (energetica e commerciale) che avevano impattato in
maniera notevole negli anni precedenti.
Costi produzione – Questa normalizzazione delle due principali voci di costo
industriale, materie prima agricole ed energia, si riflette positivamente nella riduzione
dei costi di produzione che nel 2024 sono scesi del 7,3% rispetto all’anno precedente.
Sebbene l’anno passato si sia dimostrato relativamente tranquillo, il persistere di
alcuni elementi di strutturale debolezza dell’agroalimentare nazionale (dipendenza
dalle importazioni) obbliga a non abbassare la guardia e a cercare soluzioni sostenibili
sul lungo periodo, perché gli elementi di incertezza – come ad esempio l’emergenza
del tema dei dazi – sono sempre in agguato.
Import/Export – Nell’andamento complessivo relativo alle esportazioni di mangimi
rispetto alle importazioni di esso si conferma un trend che non si discosta poi molto da
quello del 2023, ampliando leggermente il differenziale a circa 300mila tonnellate
dalle 200mila dell’anno precedente. L’unico elemento in qualche modo peggiorativo
del 2024 è l’ampliamento della forbice di valore tra i ricavi delle esportazioni e i costi
delle importazioni: da un deficit di poco meno di 200 milioni si supera, anche se di
poco, la soglia dei 300 milioni di euro.
Investimenti e lavoro – Due note positive del 2024: crescita degli investimenti e
degli occupati. Investire nel miglioramento della propria attività è il più chiaro indice di
fiducia che un settore dimostra a sé stesso e la mangimistica italiana attesta questa
fiducia, arrivando ad aumentare gli investimenti fissi fino alla soglia dei 150 milioni di
euro. L’altro segnale incoraggiante è la capacità attrattiva a livello di forza lavoro.
Nonostante le dinamiche altalenanti degli ultimi anni, il settore conferma la propria
capacità espansiva e aumenta il numero degli addetti, superando la soglia
complessiva delle 8500 unità senza contare l’indotto.
PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI 2024
DELL’INDUSTRIA MANGIMISTICA ITALIANA
(Valori in euro correnti negli anni considerati)
(stime)
Produzione 000. di ton. 15.357 15.458
Fatturato totale Mio di €uro 10.230 9.875
di cui:
– Mangimi Mio di €uro 6.705 6.275
– Premiscele Mio di €uro 1.315 1.325
– Pet-food Mio di €uro 2.240 2.275
Costi di produzione Var. % -24% -7,3%
Costo del lavoro Var. % +2,6% +1,3%
Investimenti fissi lordi Mio di €uro 100 150
Utilizzo impianti In % 65% 65%
Commercio estero:
– Esportazioni Mio di €uro 1.167 1.189
– Importazioni Mio di €uro 1.361 1.490
– Saldo commerciale Mio di €uro -194 -301
Fonte: Assalzoo
Ufficio Stampa Assalzoo
http://www.mangimiealimenti.it
http://www.assalzoo.it
Assalzoo, l’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici
(Federalimentare/Confindustria), rappresenta l’industria mangimistica italiana con un
fatturato intorno ai 10 miliardi di euro, circa 8.500 addetti, escluso l’indotto, e una
produzione che supera le 15,5 milioni di tonnellate.