
(AGENPARL) – Thu 05 June 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 05/06/2025, ore 12:08
Nota ai media!
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Link immagini video (Consiglio provinciale di Bolzano/GNews): https://we.tl/t-MCXr5lFyao. — I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: No alle modifiche al Regolamento sanitario internazionale – 2, Riforma Abitare
**Mozione di Vita. Presentata dagli assessori la Riforma Abitare dlp 41/25.**
È ripresa questa mattina in Consiglio provinciale la trattazione della No alla definitiva rinuncia alla sovranità dell’Italia e quindi all’autonomia della provincia di Bolzano, no alle modifiche al Regolamento sanitario internazionale (RSI), con la quale Renate Holzeisen (Vita) chiedeva che il Consiglio della Provincia Autonoma obbligasse la Giunta nella persona dle governatore a voler immediatamente invitare la Presidente del Governo di voler con la massima urgenza convocare la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, ai sensi dell’art. 12 della legge 23 agosto 1988, n. 400, ai fini del rigetto giuridicamente efficace (entro il termine del 19 luglio 2025) delle modifiche al Regolamento Sanitario Internazionale da parte della Repubblica italiana. E, in questo modo, per garantire non solo la sovranità della Repubblica Italiana, che deve essere mantenuta in conformità alla Costituzione della Repubblica Italiana, ma anche della da questa in una sorta di comunità di destino dipendente Autonomia del Sudtirolo/Alto Adige.. La mozione era stata presentata .
Non essendoci richieste di intervento, la parola è passata al presidente della provincia Arno Kompatscher che ha annunciato che non avrebbe sostenuto la mozione, che sarebbe stata una buona possibilità di rendersi ridicoli nella Conferenza delle Regioni, che sono – sia a destra che a sinistra – concordi su questo tema. La visione che propone Holzeisen non corrisponde alla situazione giuridica e reale: non ci si sottopone certo alla discrezionalità dei Big Pharma, né si rischia la dittatura dell’OMS. Questo non significa che rispetto a ogni accordo internazionale non ci siano approfondimenti. Holzeisen ha replicato che la popolazione ?è stata abbandonata a se stessa per anni, e che l’OMS è finanziata all’80% da privati, ovvero da Big Pharma e dai cosiddetti “filantropi” come Bill Gates, che esercitano pressioni. Che la Repubblica italiana ceda delle competenze a un’organizzazione con immunità incredibile, avendo sede in Isvizzera, allora lei si chiede cosa Kompatscher intenda per “certezza del diritto”. Anche voler procedere contro la disinformazione è problematico, perché si tratta di censura contro tutto ciò che non corrisponde alla verità dell’OMS. Va ricordato che l’Autonomia dell’Alto Adige ne risente se la repubblica cede le proprie competenze: la Giunta agisce in modo irresponsabile. Votata per parti separate, la mozione è stata respinta: le premesse con 5 sì, 31 no e 2 astensioni, la parte dispositiva con 6 sì, 22 no e 1 astensione.
È quindi iniziata la trattazione delle proposte della maggioranza, con la presentazione del Riforma Abitare 2025 (presentato dalla Giunta provinciale su proposta degli assessori Mair, Brunner e Walcher). In sede di illustrazione, l’ass. Ulli Mair ha ringraziato tutti coloro che avevano partecipato alla discussione del disegno di legge e alla relativa stesura,e si è detta stupita dalle critiche all’edilizia abitativa di utilitá sociale: l’Alto Adige sottostà a norme diverse rispetto all’Austria, e il 70% dei residenti ha una casa di proprietà; ora si cerca un cambio di paradigma concentrandosi un po’ di più anche sugli alloggi in affitto. Con la riforma si cerca di introdurre semplificazioni e novità nelle agevolazioni, come l’aumento della soglia di reddito. Questo non vuol dire per forza che i prezzi diventeranno più accessibili, perché le cause sono molteplici, a partire dall’aumento internazionale dei costi. Il prezzo dipende anche dall’offerta, che in Alto adige è bassa, e alla richiesta che aumenta, in conseguenza alla nuova situazione sociale e a chi punta da fuori sulle seconde case. Con questa riforma si è puntato a maggiori spazi abitativi per i residenti, agevolazioni edilizie più mirate e semplificazione e velocizzazione delle procedure. Con la riforma si punta soprattutto a riservare le nuove aree edificabili solo alla popolazione residente. La domanda è molto alta e si continuerá a costruire, anche sul costruito: non è vero che non si costruisce più. Alcune complicanze burocratiche sono state eliminate, sarà più facile il convenzionamento, gli alloggi vincolati ai residenti non potranno andare ad altri. i requisiti sono il contratto di lavoro e una residenza di 5 anni. Chi ha giá un appartamento non potrà occupare una seconda abitazione. Il convenzionamento al 100% garantirà piú spazio abitativo convenzionato. Lo spazio abitativo sarà creato dai Comuni attraverso l’identificazione di zone. Molti giovani non desiderano più la casa di proprietá, bensì l’affitto. Si crea più flessibilità sul mercato della casa, anche con l’edilizia di utilitá sociale, che è un cambio di paradigma e una grande occasione, non solo per cooperative e Comuni, ma anche per gli imprenditori. L’IPES deve mettere a disposizione più alloggi per il ceto medio, e nei Comuni con emergenza abitativa avrà diritto di prelazione sul 30%. Sarà istituito un fondo di garanzia a tutela dei proprietari che danno in affitto. In quanto ai tempi delle agevolazioni edilizie, collegati alla carenza di personale e alle procedure burocratiche, va detto che ogni informazione o documento richiesto crea burocrazia: poiché l’amministrazione dispone giá di informazioni, queste non dovranno essere verificate di nuovo dall’IPES. In merito ai controlli, ci si limita agli ambiti in cui si devono evitare gli abusi. Ci saranno anche soggetti esterni che faranno le verifiche, anche di eventuali locazioni illegali ai turisti. Si cerca anche di prevedere agevolazioni più mirate, volte a chi utilizzerà meglio le aree o costruirà sul costruito: ci sarà in questo caso un bonus del 25% rispetto a chi costruisce una casa singola. In seguito a trattative con le banche, è previsto un mutuo agevolato per chi vuole acquistare la prima casa. Una persona singola con tutti i criteri, sommando tutte le agevolazioni, potrà ottenere fino a 100.000 €. Ci sono poi contributi per le aree edificabili, per le quali il vincolo è di 30 anni: in questo modo i contributi risultano davvero di utilitàá pubblica. “Si tratta di meccanismi importanti per arginare un trend visto negli ultimi anni”, ha detto Mair. È necessario costruire edifici multipiano, a prezzi più bassi, prevedendo convenzioni più lunghe: in questo modo si aumenta l’offerta. vengono stralciati inoltre più di 50 articoli della vecchia legge sull’abitare.
L’assessore Peter Brunner ha parlato in particolare delle convenzioni urbanistiche, precisando che le misure previste dal disegno di legge non elimineranno tutti i problemi ma creeranno le condizioni adeguate per sgravare il mercato e renderlo più equo. Si cerca di creare opportunità abitative per i lavoratori, soprattutto nelle zone sciistiche, per ridurre la pressione sugli alloggi in affitto. Aziende alberghiere devono poter essere trasformate più velocemente in abitazioni per residenti, puntando così su cubature dismesse e un maggiore utilizzo dell’esistente. Le prime misure sono già state adottate nel settore degli alloggi a prezzo calmierato, e l’IPES ha ora il diritto di prelazione per garantire una più rapida disponibilità di appartamenti in affitto per la classe media. Nei Comuni con esigenza abitativa è previsto il convenzionamento al 100% con piccole deroghe, solo se si riesce a ridurre il prezzo degli alloggi in affitto. Un’altra novità è la pubblicazione delle approvazioni di costruzione, ai sensi della trasparenza. Importante è dare maggior autonomia ai Comuni, nei loro programmi abitativi e piani di sviluppo. Ci sono inoltre modifiche nell’ambito delle aree a utilizzo speciale, per garantire un rafforzamento della mobilità elettrica. L’allegato C prevede una serie di misure volte alla sburocratizzazione, all’utilizzo del fotovoltaico, all’introduzione di centrali termiche. La legge è molto esaustiva e introduce soluzioni lungimiranti per sviluppare il mercato degli alloggi e sburocratizzare, garantendo l’autonomia dei Comuni.
L’assessore Luis Walcher ha illustrato le modifiche relative ad affitti e ricettivi, masi chiusi, affittacamere privati e agriturismi. Viene modificata la legge sui masi chiusi del 2001: il relativo acquisto sarà legato a due requisiti, valutati da una commissione locale, ovvero l’occupazione in ambito agricolo e una formazione in tale ambito. Questo per evitare che tali masi vadano a persone esterne che li usano solo come seconda casa. Questo è molto importante anche dal punto di vista dell’autonomia politica, affinché l’agricoltura rimanga un pilastro forte. Si modifica inoltre la legge sugli esercizi ricettivi, intervenendo sugli alberghi diffusi, che non devono ridurre la disponibilità alla popolazione residente, in particolare nei Comuni ad alta esigenza abitativa. sono previste norme più severe per quanto riguarda gli affitti turistici, con l’introduzione di determinati requisiti: chi affitta deve essere residente nello stesso edificio, essere iscritto nel registro delle imprese e dichiarare l’inizio attività. Soggetti esterni svolgeranno i controlli necessari. In quanto all’agriturismo, il limite massimo oggi in uso viene definito esplicitamente.
Di seguito, sono state presentate le relazioni di minoranza (continua).
(In osservazione delle disposizioni sulla par condicio (articolo 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28) in vigore in vista dei prossimi referendum popolari abrogativi (8-9 giugno), nei comunicati stampa vengono evitati riferimenti ai temi dei referenda abrogativi)
**MC**
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