
(AGENPARL) – Thu 05 June 2025 L’Assemblea legislativa approva la mozione di Letizia Michelini (Pd)
(Acs) Perugia, 5 giugno 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
approvato a maggioranza, con i 13 voti favorevoli dei consiglieri di
maggioranza (Pd, M5s, Avs, UDPP) e i 5 voti contrari dei consiglieri di
opposizione (FDI-FI-Lega-TPUC) la mozione di Letizia Michelini (Pd) relativa
alle “Azioni per la modifica dei provvedimenti riguardanti il ‘bonus
sociale rifiuti’”.
Illustrando l’atto di indirizzo, Michelini ha spiegato che “la questione
del bonus sociale rifiuti porta con sé talmente tante incertezze applicative
con cui i Comuni si sono trovati a misurarsi, che sembra opportuna una
revisione dei provvedimenti adottati. Il caos e le incertezze generate
dall’inopinata scelta del legislatore di introdurre il bonus sociale
rifiuti con un Dpcm pubblicato a metà marzo, dando mandato alla Autorità di
regolazione per energia reti e ambiente (Arera) di definire le regole nei
successivi 4 mesi ai fini dell’entrata in vigore retroattivamente dal 1°
gennaio 2025, pare senza precedenti. L’Autorità ha emanato una
Deliberazione il 1 aprile nella quale definisce subito che la componente
perequativa da chiedere a tutte le utenze (domestiche e non, sebbene queste
ultime non possano in alcun modo beneficiare di bonus, quindi viene da
chiedersi che strano concetto di perequazione si sia tenuti ad applicare),
debba essere pari a 6 euro/utenza. Naturalmente i Comuni non hanno margini o
facoltà di manovra sull’importo, essendo una misura di livello nazionale.
Con i 6 euro chiesti in bolletta ad ogni contribuente si andrà a generare un
fondo nazionale che servirà a fare fronte all’erogazione dei bonus sociali
così come indicati dal Governo e regolati da Arera (nelle prossime
settimane), pari al 25% dell’importo dovuto a titolo di TARI per
l’annualità in corso. Anche quest’ultima misura non sarà modificabile a
cura dei Comuni che dovranno: chiedere 6 euro a ciascuna utenza mediante
avviso di pagamento; incassare le entrate derivanti da questa terza
componente perequativa; individuare i beneficiari del bonus mediante scambio
di dati con INPS e altre banche dati esterne (su cui Arera sta impostando una
nuova disciplina); riconoscere, con modalità non ancora definite,
l’agevolazione ai contribuenti che ne avranno diritto; compilare la
dichiarazione entro il 31 gennaio alla Cassa per i servizi energetici e
ambientali (Csea) specificando quanto è stato ‘bollettato’; versare a
Csea 6 euro per ciascuna utenza, a prescindere che tale importo sia stato o
meno incassato, entro il 31 marzo 2026. Inoltre, tutto quanto sopra deve
incastrarsi con le modalità e le tempistiche operative che i Comuni hanno
stabilito entro la fine dello scorso mese di aprile in merito all’emissione
degli avvisi di pagamento e alle correlate scadenze. Chiediamo quindi alla
Giunta di intervenire presso il Governo e in tutte le sedi istituzionali
ritenute opportune al fine di rivedere la normativa ed i provvedimenti
riguardanti il ‘bonus sociale per i rifiuti’, affinché il condivisibile
obiettivo di assicurare una riduzione della tariffa per i nuclei familiari in
condizioni di disagio economico e sociale, avvenga mediante coperture
finanziarie extra e non attraverso una ingiusta e complessa componente
perequativa pari a 6 euro/utenza”. RED/PG
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80322