
(AGENPARL) – Sat 31 May 2025 ROMA, BARBERA (PRC): “UNA MAREA POPOLARE CONTRO IL DECRETO SICUREZZA”.
“Un successo straordinario che chiama alla lotta e alla disobbedienza.
Esprimiamo entusiasmo e profonda gratitudine per la straordinaria
partecipazione alla manifestazione nazionale che si è svolta oggi, 31
maggio, a Roma contro il cosiddetto decreto sicurezza. Una mobilitazione
imponente, determinata, plurale, che ha invaso le strade della capitale per
dire NO alla repressione, alla criminalizzazione del dissenso, all’attacco
ai poveri, ai migranti e ai movimenti sociali. Un corteo colorato e
determinato, che ha visto la presenza decine di migliaia di cittadine e
cittadini, studenti, lavoratori, sindacati, centri sociali, associazioni
antirazziste, comitati di lotta per il diritto all’abitare, realtà
ambientaliste, partiti della sinistra e singole persone che non accettano
di restare in silenzio di fronte a un decreto liberticida e autoritario. Il
governo delle destre, con questo provvedimento, mostra il suo vero volto:
un attacco diretto alla democrazia, al diritto di manifestare, alla
solidarietà. In nome di una presunta “sicurezza”, si reprimono le proteste,
si militarizzano i territori, si colpiscono i più deboli e si tenta di
cancellare ogni spazio di conflitto sociale”.
Lo dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale e
co-segretario della Federazione romana di Rifondazione Comunista.
“Rifondazione Comunista – continua Barbera – era in piazza con le sue
bandiere e con la sua storia di lotta, a fianco di chi non si arrende, di
chi costruisce ogni giorno resistenza nei quartieri, nei posti di lavoro,
nelle scuole. Siamo orgogliosi di aver contribuito alla riuscita di questa
manifestazione, che rappresenta solo l’inizio di una nuova stagione di
mobilitazione. Lanciamo un appello a tutte le forze democratiche, ai
movimenti, ai sindacati, alla società civile: organizziamo insieme una
risposta unitaria, capillare, continua. Dobbiamo costruire reti
territoriali di resistenza, promuovere campagne di informazione e
disobbedienza civile, sostenere le lotte dal basso e contrastare in ogni
forma l’applicazione del decreto. Questa giornata ci dice che un altro
Paese è possibile. Che la paura non ci fermerà. Che la solidarietà è
un’arma potente. Che la lotta paga”.