
(AGENPARL) – Wed 28 May 2025 APPROVATO DAL CNEL PARERE SU COMPETITIVITÀ E RICERCA IN UE
L’Assembla del CNEL ha approvato un parere relativo all’Atto UE ‘Rafforzamento della competitività dell’UE, potenziamento dello spazio europeo della ricerca e superamento della sua frammentazione. Conclusioni del Consiglio (29 novembre 2024)’.
BRAGA: RICERCA È PILASTRO DI INNOVAZIONE E SVILUPPO
“La ricerca – ha affermato il consigliere Mario Braga – è uno dei pilastri dell’innovazione e dello sviluppo, soprattutto in quei paesi che per più di un secolo hanno rappresentato il laboratorio meglio attrezzato, più produttivo, trainante e per lungo tempo più lungimirante. Le sfide del nostro tempo richiedono però un di più di determinazione, investimenti e soprattutto di raccordo, di rete fra i soggetti pubblici e fra gli enti pubblici e la ricerca privata, sia a livello nazionale che europeo. Il parere che presentiamo oggi merita essere approfondito anche in riferimento ai rapporti sulla competitività di Draghi e Letta. Il CNEL può ben essere il riferimento più attrezzato e competente per svolgere un ruolo di cerniera della ricerca italiana, anche implementando un efficace modello di monitoraggio”.
DI CESARE: IL CONFRONTO GLOBALE RUOTA ATTORNO ALLA CAPACITÀ DI PRODURRE RICERCA
“Il documento del Consiglio europeo che abbiamo analizzato – ha sottolineato il consigliere Giovanni Di Cesare – ha l’obiettivo principale di rafforzare lo Spazio europeo della ricerca, sia con un incremento delle risorse nel nuovo programma quadro dell’Unione, sia con una riorganizzazione strategica. La discussione attuale si inserisce nel contesto della Bussola europea e del piano Draghi. Il confronto globale tra l’Europa e i grandi sistemi internazionali ruota attorno alla capacità di produrre ricerca, un settore in cui l’UE mostra lacune quantitative e frammentazione strategica, sia a livello di singoli Stati che di indirizzo unitario. Il parere in esame punta a costruire una risposta sistemica, concentrandosi su: valorizzazione dei talenti e dei ricercatori, con l’obiettivo di riportare i cervelli in Italia; creazione di infrastrutture di ricerca più solide; innovazione e trasferimento tecnologico alle imprese, puntando sulla qualità. Un nodo cruciale riguarda, infine, i brevetti europei, che necessitano di maggiore omogeneità”.
Ufficio Stampa
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