
(AGENPARL) – Tue 27 May 2025 Ultimi due appuntamenti della rassegna Librai per un anno.
Il 3 giugno con Davide Ferrario ed il 5 giugno con Paolo Rumiz in Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo.
COMUNICATO STAMPA
Bergamo, 27 maggio 2025 – Ultimi due appuntamenti, prima della pausa estiva, di Librai per un anno, la rassegna letteraria promossa dalle librerie indipendenti di Bergamo e provincia – Libreria Arnoldi, Cartolibreria Nani, Libreria Palomar, Il Parnaso libri&natura, Punto a capo libri – Li.Ber Associazione Librai Bergamaschi, Confesercenti Bergamo e SIL Sindacato Italiano Librai.
Il primo incontro si terrà martedì 3 giugno con Davide Ferrario che presenterà «L’isola della felicità» edito da Feltrinelli.
In un’isola sperduta nell’Oceano Pacifico la popolazione, che ha sempre vissuto con frugalità di pesca e agricoltura, si ritrova ricchissima grazie allo sfruttamento di un deposito di guano, da cui si ricavano fertilizzanti di pregio. Dall’oggi al domani l’isola diventa uno dei paesi con il reddito pro capite più alto al mondo. Cinquant’anni dopo, l’isola è in miseria e l’unica graduatoria a cui è in testa è quella della popolazione più obesa del pianeta.
Attingendo a eventi reali, Davide Ferrario costruisce un’esilarante metafora del mondo contemporaneo. Quando il guano si esaurisce, ogni Presidente che si succede al governo dell’isola cerca nuovi espedienti per accumulare ricchezza, imbarcandosi in imprese sempre più surreali e fallimentari: ma drammaticamente vere. L’isola della felicità è una satira apertamente ispirata al Jonathan Swift dei Viaggi di Gulliver, che inanella con strepitosa ironia un travolgente crescendo di avventure tragicomiche che tengono il lettore in equilibrio costante tra la risata e l’amara coscienza del nostro tempo.
Davide Ferrario (1956) è regista di film e documentari. Tra gli altri: Tutti giù per terra (1997), Guardami (1999), Dopo mezzanotte (2002), La strada di Levi (2007), Tutta colpa di Giuda (2009). Il suo primo romanzo, Dissolvenza al nero, Premio Hemingway 1995, è stato portato sullo schermo da Oliver Parker. Con Feltrinelli ha pubblicato Sangue mio (2010).
Giovedì 5 giugno Paolo Rumiz presenterà il suo ultimo libro «Bella e perduta. Canto dell’Italia garibaldina», edito da Feltrinelli.
Cos’è rimasto di Garibaldi in questa Italia senza memoria e senza senso delle istituzioni, dove l’unità sognata non si è mai davvero realizzata? Con la sua penna affilata e il suo cuore garibaldino, Rumiz si mette in viaggio alla ricerca delle camicie rosse, quelle di ieri ma soprattutto quelle di oggi.
“Garibaldi non è i mille monumenti in bronzo o le strade a lui intitolate. È questa topografia corsara, disseminata nella provincia”: casa Guiccioli, la fattoria dove morì Anita, le lapidi romagnole della fuga e dei rifugi, il castello di Besozzo, Castelvetrano, porto Empedocle (con Andrea Camilleri), Bronte, Caprera, le note de La bela Gigogin… Di questa Italia, spesso disillusa e rassegnata, ma anche ricca di un’insospettabile energia civica, Rumiz ha attraversato città, borghi e luoghi-simbolo, fra riflessioni storiche, considerazioni politiche e incontri con “uomini e donne con la schiena dritta”. A spingerlo a rileggere questo viaggio, le centinaia di lettere ricevute che esortano a non cedere allo smantellamento del mito, a ridare forza a quel simbolo risorgimentale di libertà, giustizia e ribellione, e a rileggere il Paese, le sue divisioni, le sue contraddizioni e la memoria storica che tende a svaporare.
Con indosso una camicia rossa cucita apposta per la traversata dello Stivale, Rumiz si fa protagonista di questa rievocazione avventurosa con vere e proprie azioni garibaldine, come quando si inerpica con dei complici veneti su una ciminiera di Montecchio Maggiore per appendere a sventolare un’enorme bandiera tricolore, eludendo “il controllo” degli Anti-italiani. E alla fine chiude questo Canto immaginando la lettera che Garibaldi scriverebbe oggi ai nostri politici.
Lettori e lettrici si trovano trasportati in un viaggio pieno di sorprese, “spassoso, a tratti goliardico”, un viaggio che è tanto fisico quanto spirituale. Fra riferimenti letterari, storici, simbolici che si rifanno a una tradizione risorgimentale di coraggio e visione, Bella e perduta è un’opera appassionata e, qualità ormai rarissima, capace di unire.
Paolo Rumiz (Trieste, 1947) ha scritto – in gran parte per l’editore Feltrinelli – più di trenta libri, di cui molti dedicati all’esplorazione dei territori. Fra questi ricordiamo: Tre uomini in bicicletta (2002), È Oriente (2003), La leggenda dei monti naviganti (2007), La cotogna di Istanbul (2010; nuova edizione, 2015; Audiolibri “Emons-Feltrinelli”, 2011), Trans Europa Express (2012), Appia (con Riccardo Carnovalini, 2016), Il filo infinito. Viaggio alle radici d’Europa (2019), Il veliero sul tetto. Appunti per una clausura (2020), Canto per Europa (2022; con le illustrazioni di Cosimo Miorelli), Una voce dal Profondo (2023), Verranno di notte. Lo spettro della barbarie in Europa (2024). È stato tradotto in America, Francia, Germania, Spagna, Polonia e Paesi dell’ex Jugoslavia. Nel 2024 vince il premio Campiello alla carriera.
Entrambi gli incontri si terranno a partire dalle 18.30 presso Cult! – Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo. L’ingresso è libero, ma è richiesta la prenotazione obbligatoria sul sito fieradeilibrai.itUfficio Stampa Fiera dei Librai Bergamo
Paola Colombelli