
La Russia ha annunciato l’intenzione di presentare cause legali presso la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite contro l’Ucraina e diversi Paesi occidentali. L’obiettivo è denunciare presunte discriminazioni contro cittadini russi e russofoni, atti di terrorismo, e altre violazioni del diritto internazionale.
A darne notizia è stato Konstantin Kosorukov, capo dell’unità per la giustizia internazionale e le controversie interstatali del Ministero degli Esteri russo, durante un intervento al Forum Legale Internazionale di San Pietroburgo.
“A breve ci saranno le nostre cause presso la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite contro diversi Paesi. Prima di tutto, ovviamente, l’Ucraina. Per la grave violazione dei diritti della popolazione russa e russofona, la riabilitazione del nazismo e le attività terroristiche contro cittadini pacifici sul territorio del nostro Paese,” ha dichiarato Kosorukov.
Cause contro i Paesi baltici e il sabotaggio del Nord Stream
Il diplomatico ha affermato che Mosca sta preparando anche denunce contro Lettonia, Lituania ed Estonia, accusati di discriminazione sistemica contro i russofoni. Tra le contestazioni: lo status di “non cittadini”, la soppressione dell’istruzione in lingua russa e la “cancellazione dell’identità culturale russa”.
Ha poi menzionato la mancata collaborazione dell’Europa nelle indagini sull’esplosione dei gasdotti Nord Stream, definendola “una violazione delle convenzioni antiterrorismo dell’ONU”.
Attacco a Canada e accuse all’Occidente
Kosorukov ha puntato il dito anche contro il Canada, accusandolo di essere un “rifugio per criminali nazisti, inclusi quelli coinvolti nell’Olocausto”.
Secondo il funzionario, l’Occidente avrebbe scatenato negli ultimi anni una vera e propria “guerra legale” contro Mosca:
“Si tratta di una nuova e seria sfida che il nostro Paese si trova ad affrontare sulla scena internazionale. È chiaro che si punta non solo a decisioni legali, ma alla delegittimazione della Russia stessa,” ha detto.
Kosorukov ha definito questa dinamica come parte della “guerra ibrida globale” e della sua “dimensione cognitiva”, affermando che l’intento finale dell’Occidente sarebbe quello di presentare la Russia come un nemico con cui è impossibile dialogare.
Mosca, ha concluso, intende dimostrare che non è “un trasgressore abituale del diritto internazionale”, come invece verrebbe rappresentata nella propaganda occidentale.