
(AGENPARL) – Fri 16 May 2025 (ACON) Trieste, 16 mag – A passarsi il microfono da remoto
intervenendo alla Quarta conferenza regionale sulla tutela della
minoranza linguistica slovena sono stati Urban Kodric, Segretario
di Stato presso il ministero dell’Universit?, Scienze e
Innovazione della Slovenia, la direttrice del Centro informazioni
mobilit? equivalenze accademiche (Cimea), Chiara Finocchietti, e
la referente per l’informazione universitaria Alto-Adige,
Cristina Pellini.
Da giurista, Kodric ha ammesso che la Slovenia “non pu?
influenzare le norme di un altro Paese, in questo caso l’Italia,
per il riconoscimento dei titoli di studio, ma riteniamo
importante trattare la questione per cercare di eliminare le
barriere e aiutare chi ha conseguito una laurea in Slovenia a
trovare lavoro oltre confine. Chiedere ulteriori esami e
verifiche mette in dubbio le qualifiche acquisite, mentre con un
riconoscimento pieno questo aspetto sarebbe superato. Inoltre c’?
il problema, comune, dell’aggiornamento dell’elenco dei corsi di
studio accordati bilateralmente, accordo che ? entrato in vigore
ancora con l’ex Jugoslavia”. Kodric ha quindi citato quanto in
vigore tra Slovenia e Austria che si potrebbe replicare con
l’Italia, ma ha anche ammesso che “per alcune professioni i
datori potrebbero comunque richiedere delle integrazioni, perch?
si sa che ? il mercato del lavoro a dettare le regole”.
Chiara Finocchietti ha detto degli strumenti per il
riconoscimento di titoli di studio accademici, “tema importante a
livello internazionale”. Tantissime le procedure esistenti e gli
strumenti informativi, ha fatto sapere, come quelli raccolti nei
siti Internet dei 57 Paesi che si ritrovano nella rete Naric di
cui fa parte anche Cimea, pubblicati e messi a disposizione dei
cittadini per una totale trasparenza. Non ultimo, per la
Finocchietti ? importante l’aspetto della digitalizzazione dei
titoli.
Cristina Pellini ha parlato in particolare “dell’accordo
Italia/Austria, ormai settantennale, sulla garanzia delle
minoranze tedesca e ladina nella provincia di Bolzano di potersi
esprimere nella propria madrelingua”, spiegando che i
riconoscimenti di equivalenza sono di competenza non governativa
ma delle Universit?, passando poi all’aspetto delle novit? come
il riconoscimento delle lauree triennali e fornendo dati e
modalit? sui riconoscimenti automatici dei titoli tra i due
Paesi. “La fuga dei cervelli – ha concluso – esiste anche in
Alto-Adige, ma agevolare i ragazzi a poter conseguire il proprio
percorso di studi in serenit? anche fuori il proprio Paese la
contiene”.
Il dibattito che ? seguito ha trovato tutti d’accordo
sull’importanza dello studio bilingue e ha, di conseguenza, visto
gli intervenuti chiedersi cosa impedisca di proseguire nel
percorso dei riconoscimenti; perch? l’accordo tra universit?,
siglato nel 2001 tra Trieste, Udine, Maribor e Lubiana, sulla
formazione in Italia dei docenti di lingua madre slovena rimanga
lettera morta; portare i due Governi ad interagire e a riprendere
in mano l’accordo bilaterale firmato ancora con l’ex Jugoslavia;
espandere l’esempio, ora limitato al corso di Matematica, della
doppia laurea che esiste tra Trieste e Lubiana.
E se la senatrice Tatjana Rojic ha reso noto di essere fautrice
di due proposte, una per il riconoscimento automatico delle
lauree conseguite in Unione europea nei concorsi pubblici, una
per degli accordi bilaterali a favore delle minoranze storiche,
il sindaco di Doberd? del Lago/Doberdob, Petr Ferfoglia, ?
tornato a spronare la Regione Fvg a non demandare tutto al
Governo, ma agire forte della propria autonomia e accogliere le
istanze sollevate dalle minoranze linguistiche, in particolare
per quanto attiene la partecipazione ai concorsi pubblici.
Dagli studenti di minoranza slovena in Italia e in Austria,
l’evidenza di diversi ostacoli e il timore di non sapere cosa
accadr? al loro rientro, ecco allora la proposta di poter
concludere il loro piano di studi accademici per l’insegnamento a
Capodistria, ci? darebbe un impulso ai giovani nel trovare lavoro
in Slovenia.
A chiudere l’appuntamento, il consigliere regionale Marko Pisani,
che ha ripercorso alcuni passi della Conferenza, si ? augurato la
costituzione di un Gect che ci colleghi alla valle dell’Isonzo e
ha fatto sapere che l’assessore regionale Pierpaolo Roberti gli
ha confermato che presto sar? organizzata anche un’assemblea
congiunta delle tre minoranze linguistiche del Fvg.
3 – fine
ACON/RCM
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