
(AGENPARL) – Tue 13 May 2025 COMUNICATO STAMPA
COME GLI UCCELLI SI ADATTANO ALL’URBANIZZAZIONE DEI TERRITORI
TORINO È UN RIFUGIO VERDE PER I VOLATILI FORESTALI
Uno studio condotto in sei città italiane da parte dell’Università di Torino
e appena pubblicato su Scientific Reports rivela come le specie di uccelli
rispondano all’urbanizzazione in maniera differente in base alle stagioni
L’espansione delle città è una delle principali cause del declino globale
della biodiversità, ma le comunità di uccelli possono rispondere in modo
sorprendentemente diverso a questa minaccia nei vari periodi dell’anno. È
quanto emerge dalla ricerca “Different traits shape winners and losers in
urban bird assemblages across seasons”
, pubblicata oggi sulla
prestigiosa rivista Scientific Reports e frutto di una collaborazione tra
ricercatori di diverse università italiane e straniere, sotto la guida
del National
Biodiversity Future Center (NBFC).
Coordinato da Riccardo Alba, ricercatore del Dipartimento di Scienze della
Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino e del Bird Lab
Torino, lo studio ha analizzato come le specie di uccelli rispondano
all’urbanizzazione lungo un gradiente che va dai centri cittadini fino alle
periferie rurali. La ricerca, che ha coinvolto le città italiane di Torino,
Milano, Firenze, Roma, Napoli e Campobasso, ha adottato un approccio
multi-stagionale, includendo sia il periodo riproduttivo che quello
invernale, per cogliere appieno la complessità delle dinamiche ecologiche
urbane. Una particolare attenzione è stata posta ai tratti funzionali delle
specie – come dieta, strategia riproduttiva, comportamento sociale e
modalità di nidificazione – per comprendere quali caratteristiche
favoriscano o penalizzino le diverse specie in ambienti urbanizzati.
I risultati mostrano come alcune specie, definite “winners”, riescano a
prosperare in città grazie alla nidificazione coloniale, un’elevata numero
di covate o una lunga durata della vita. In inverno, invece, prevalgono le
specie solitarie e opportuniste, dotate di una dieta generalista. Al
contrario, le specie “losers” tendono ad essere insettivore, migratrici e a
nidificare al suolo – caratteristiche che le rendono vulnerabili alla
perdita di habitat e alle pressioni dell’ambiente urbano. Tuttavia, la
maggior parte delle specie rientra nella categoria degli “urban adapters”:
non completamente favorite dagli ambienti urbani, ma comunque in grado di
sfruttare efficacemente i contesti con un livello intermedio di
urbanizzazione. Alcune specie, inoltre, mostrano però notevoli capacità di
adattamento stagionale, frequentando aree urbane in inverno ma non durante
la stagione riproduttiva e viceversa.
Torino si distingue tra le grandi città del Nord Italia per la sua
eccezionale estensione di aree verdi e parchi urbani, che creano un mosaico
urbano capace di ospitare una notevole diversità di uccelli, inclusi quelli
tipici degli ambienti forestali. I grandi parchi urbani come il Parco della
Colletta, il Meisino, il Valentino e la Pellerina offrono habitat idonei a
molte specie sensibili, spesso rare in altri contesti metropolitani. In
alcuni di questi parchi, ad esempio, si possono osservare specie come la cincia
bigia, il rampichino comune e il picchio muratore, ma anche specie più rare
nidificano, come il picchio rosso minore, il picchio nero, la colombella o
il lodolaio.
Un ruolo chiave è svolto anche dalla collina di Torino, che con il Parco
Naturale della Collina di Superga rappresenta un importante polmone verde a
ridosso della città, fungendo da serbatoio di biodiversità e da zona di
nidificazione per molte specie. Inoltre, il fiume Po, con le sue fasce
perifluviali alberate, agisce come un vero e proprio corridoio ecologico,
facilitando gli spostamenti e il collegamento tra le aree verdi urbane e
quelle naturali circostanti. Questi elementi, inclusi i grossi viali
alberati della città, rendono Torino un esempio virtuoso di come le città
possano contribuire concretamente alla conservazione della biodiversità,
anche di specie forestali più esigenti. Allo stesso tempo, la presenza di
una fauna ricca e diversificata nelle aree verdi urbane migliora la qualità
della vita dei cittadini, offrendo occasioni di contatto con la natura.
Così la biodiversità urbana diventa un patrimonio sociale e culturale da
valorizzare.
“Lo studio – dichiara Riccardo Alba – evidenzia la straordinaria capacità
degli uccelli di adattarsi a una vasta gamma di condizioni ambientali,
anche all’interno di paesaggi fortemente modificati dall’uomo. Considerare
le variazioni stagionali è fondamentale per comprendere pienamente le
risposte ecologiche delle specie all’urbanizzazione. Questo approccio può
contribuire a migliorare la pianificazione del tessuto urbano, rendendolo
più sensibile alle esigenze della fauna selvatica e più efficace nel
promuovere città sostenibili e ricche di biodiversità”.
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Sezione Comunicazione Digitale e Media Relations
Area Comunicazione
Direzione Generale
Università di Torino
Area Relazioni Esterne e con i Media
Università degli Studi di Torino
Settore Relazioni con i Media