
(AGENPARL) – Fri 09 May 2025 *Rottamazione, Gusmeroli (Lega): “120 rate mensili tutte uguali” *
*Il Presidente della Commissione Attività produttive alla Camera ad Arona
ha rilanciato la proposta: “Il provvedimento consentirà a 23 milioni di
italiani la regolarizzazione della loro posizione”*
*Cuchel (commercialisti): “Bene 10 anni per pagare, tempo adeguato a
rendere efficace questa misura”*
*De Bertoldi: “Rottamazione quinquies sarà la soluzione efficace”*
*Pagliuca (Cnpr): “Misura essenziale per i contribuenti”*
*Natali (Confprofessioni): “Permette di pianificare il rientro con maggiore
serenità*”
*Terzani (Odcec Firenze): “Dovrebbe partire a settembre prossimo”*
*Caradonna (Odcec Milano): “Possiamo evidenziare i punti di forza e le
criticità degli strumenti normativi”*
ARONA – “«L’Italia ha bisogno di un grande piano di semplificazione per far
risparmiare tempo e risorse ad aziende e professionisti. Stiamo lavorando a
una rateizzazione “larga” in 120 rate mensili costanti, un obiettivo che,
come Lega, vogliamo realizzare per sanare l’arretrato fiscale e
contributivo di 23 milioni di italiani. Si tratta di circa 160 milioni di
cartelle esattoriali in un ‘magazzino fiscale’ in continua crescita. In
questo modo i cittadini potranno regolarizzare i debiti accumulati e lo
Stato vedrà aumentare le entrate, creando le condizioni per una successiva
riduzione della pressione fiscale”. Lo ha dichiarato *Alberto Gusmeroli*,
presidente della commissione Finanze della Camera e sindaco di Arona, nel
corso del convegno “La professione del commercialista: work in progress”,
promosso dall’Associazione nazionale commercialisti, che si è svolto nella
sala conferenze dell’hotel San Carlo di Arona (No).
“La nuova rottamazione proposta rappresenta un passaggio fondamentale – ha
sostenuto *Marco Cuchel*, presidente Anc – perché il ‘magazzino fiscale’ ha
ormai raggiunto i 1.300 miliardi di euro e servono soluzioni di pagamento
realmente sostenibili, considerando che l’attuale situazione è diventata
insostenibile. Le quattro precedenti rottamazioni hanno mostrato limiti
evidenti – come la decadenza dal beneficio per il mancato versamento di una
sola rata o l’obbligo di versare immediatamente il 20 % del dovuto, che
abbiamo più volte segnalato. La rottamazione quinquies, invece, offre
un’impostazione più efficace: dieci anni di tempo per saldare il debito,
rate costanti e la decadenza prevista solo dopo otto rate non pagate. La
accogliamo, quindi, con favore perché recepisce le nostre proposte e
risponde alle reali esigenze dei contribuenti”.
Favorevole anche *Andrea De Bertoldi* (Commissione Finanze della Camera):
“La rottamazione quinquies sarà la soluzione davvero efficace. Le
precedenti edizioni, infatti, erano troppo brevi per permettere ai
contribuenti di sanare le loro posizioni. Spostando la scadenza su un arco
di dieci anni, rimetteremo nella piena legalità chi è in mora e consentirà
all’Erario di recuperare cifre che altrimenti andrebbero perdute. Si tratta
di un intervento pratico e concreto, che rimette le imprese in condizione
di operare con serenità e garantisce allo Stato risorse fresche nelle casse
pubbliche”.
Secondo *Luigi Pagliuca*, presidente della Cassa di previdenza dei
ragionieri e degli esperti contabili “una misura come la nuova rottamazione
è essenziale, perché un credito inesigibile non serve a nessuno. Occorre
individuare soluzioni che consentano a imprese e famiglie di regolarizzare
i debiti in sospeso, altrimenti quei fondi rimarranno solo un dato
contabile, utile solo per presentare all’Unione Europea i bilanci in
pareggio, mentre l’economia reale del Paese, resta priva delle risorse
necessarie per ripartire”.
Pagliuca ha evidenziato che “la categoria può contare sul viceministro al
Mef Maurizio Leo, da sempre vicino ai commercialisti. Il suo rapporto con
noi, avviato quando era formatore delle nostre nuove leve, si è consolidato
nel tempo. Avere un ‘canale di dialogo’ diretto con chi guida la politica
fiscale del Paese, sta già producendo effetti positivi. Chiaramente, i
risultati dipendono dalle risorse che il governo riesce a stanziare: la
‘coperta è corta’, le esigenze innumerevoli e le aspettative spesso
superiori a quanto effettivamente realizzato”.
Per *Marco Natali*, presidente Confprofessioni: “Molti contribuenti
vorrebbero regolarizzare le proprie posizioni, ma si trovano intrappolati
tra sanzioni e interessi: o saldano gli arretrati o affrontano le spese
correnti. Non si tratta di una semplice rottamazione, ma di una vera e
propria dilazione decennale che permette di pianificare il rientro con
maggiore serenità e, al contempo, consente allo Stato di recuperare entrate
altrimenti irrecuperabili. La gente vuole pagare, ma non ne ha la
possibilità. Offrendo questa opzione, evitiamo che il ‘magazzino fiscale’
continui a crescere, minando gravemente l’intero sistema economico”.
*Enrico Terzani*, presidente dell’Odcec di Firenze, ha evidenziato che “la
nuova rottamazione dovrebbe partire a settembre prossimo, con rate più
lunghe e importi costanti. Non possiamo che accogliere con favore questa
misura, perché offre alle aziende in difficoltà la possibilità di
proseguire l’attività e di definire un piano di rientro in un arco
temporale molto esteso. Da parte nostra, è un provvedimento molto gradito:
consente di regolarizzare il debito tributario senza arrivare allo scontro
con l’Agenzia delle Entrate, evitando pignoramenti e atti esecutivi”
*Marcella Caradonna*, numero uno dei commercialisti di Milano, ha parlato
dei rapporti tra politica e professionisti: “Non dobbiamo entrare nelle
scelte politiche, ma, nel rispetto dei ruoli, possiamo mettere a frutto le
nostre competenze tecniche per evidenziare punti di forza e criticità degli
strumenti normativi adottati. Gli adempimenti sono numerosi e le norme
spesso di complessa interpretazione; perciò, è indispensabile un costante
aggiornamento sui chiarimenti ufficiali. Questo contesto rende difficile
per le persone comprendere le azioni da intraprendere. Il nostro ruolo di
‘cuscinetto’ tra legislatore e contribuente è, quindi, cruciale: le
decisioni del parlamento dipendono dalla nostra capacità di tradurre e
trasmettere correttamente le direttive legislative, conferendo al nostro
lavoro una grande responsabilità e consapevolezza”.