
(AGENPARL) – Tue 06 May 2025 INAUGURATA LAMIERA: OLTRE 400 IMPRESE PER 40.000 METRI QUADRATI DI SUPERFICIE TOTALE
ITALIA SECONDA AL MONDO PER PRODUZIONE ED EXPORT DI MACCHINE PER DEFORMAZIONE DELLA LAMIERA
fieramilano Rho, 6 maggio 2025. Si è aperta oggi la ventitreesima edizione di LAMIERA, la manifestazione internazionale delle macchine utensili per il taglio, la lavorazione e deformazione della lamiera e delle tecnologie ad esse connesse, in scena, fino a venerdì 9 maggio, a fieramilano Rho. Promossa da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, LAMIERA è organizzata da CEU-CENTRO ESPOSIZIONI UCIMU.
L’apertura ufficiale è avvenuta questa mattina con la Cerimonia inaugurale. L’incontro, presenziato da Riccardo Rosa presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha visto gli interventi di: Raffaele Cattaneo, Sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia, Carlo Bonomi, Presidente Fiera Milano. L’incontro ha poi ospitato la presentazione dello studio, realizzato da CEU in collaborazione con PwC, “Il settore delle macchine a deformazione: trend, sfide e opportunità”, i cui risultati sono stati illustrati da Sandro Bicocchi, PwC Partner, Ufficio Studi e Relazioni Istituzionali, e Ivan Lavatelli, PwC Partner, Core Operation Leader. A seguire la tavola rotonda “Il punto di vista dei settori clienti”, moderata da Fabrizio Garnero, Direttore editoriale di TecnoLamiera, con Andrea Bianchi, Strategy and Rotorcraft Business Evolution -Head of Products and Services Policy Leonardo; Fabio Giuliani, Chief Operating Officer Mermec, Riccardo Moretto, Business Development Manager Moretto Group, ha messo in evidenza stato dell’arte e progetti di medio periodo per alcuni player dei settori di sbocco più rilevanti per il mondo della deformazione.
Con oltre 400 imprese presenti – tra conferme, importanti ritorni e interessanti new entry – per 40.000 metri quadrati di superficie espositiva totale occupata, la manifestazione fa il tutto esaurito nei suoi padiglioni 13-15 completamente allestiti per l’evento. Rispetto al totale degli espositori presenti il 31% proviene dall’estero. 23 sono i paesi rappresentati. Oltre all’Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, India, Israele, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica Popolare Cinese, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia.
L’ampia offerta in mostra e l’incremento del tasso di internazionalità tra gli espositori saranno elementi di assoluto richiamo per i visitatori. Il networking tra espositori italiani e visitatori è favorito anche dall’iniziativa, promossa dall’associazione in collaborazione con MAECI-Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ICE-Agenzia, che consiste nell’invito di una trentina di qualificati utilizzatori finali, selezionati tra i settori di destinazione delle tecnologie esposte, in rappresentanza di Arabia Saudita, Brasile, Cina, India, Messico, Serbia, Turchia, Ungheria, Vietnam.
Per questa ventitreesima edizione, l’esposizione esprime presenze significative per tutti i settori compresi in repertorio. Sono oltre 500 le macchine esposte in funzione. In particolare: macchinari per taglio e deformazione lamiera; per la lavorazione barre, profilati e tubi; presse; impianti per saldatura; robotica; software; trattamenti e finiture di superficie e, per la prima volta una proposta di tecnologie Revamping & Retrofitting. D’altra parte, LAMIERA 2025 è un evento sostenibile, gestito e organizzato secondo i principi della sostenibilità, ambientale, economica e sociale, certificato ICIM ISO 20121: 2024.
Accanto all’ampia offerta in mostra, LAMIERA abbina alla dimensione espositiva quella di approfondimento culturale tematico grazie al cartellone di incontri ospitati dall’arena LAMIALAMIERA (padiglione 13 A00) promossa da FONDAZIONE UCIMU con il contributo di Regione Lombardia, la sponsorizzazione di BPER Banca e il patrocinio di TecnoLamiera.
Rilevante anche l’impegno per favorire il dialogo tra mondo della scuola e industria di settore che si concretizza nelle visite libere e guidate dedicate ai giovani studenti realizzate nell’ambito di UCIMU Academy (padiglione 13 D00) che è pronta ad accogliere gli studenti (oltre 900 gli accreditati) con l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo della macchina utensile.
Riccardo Rosa, presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha affermato: “Con questi numeri e con questi contenuti LAMIERA si conferma tra le più importanti manifestazioni al mondo dedicate al comparto, comparto nel quale l’Italia eccelle, occupando i vertici delle graduatorie mondiali di settore dove è risultata, anche nel 2024, seconda per produzione ed export e terza per consumo”.
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi e Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’industria italiana della deformazione nel 2024 si è confermata, nonostante il calo registrato rispetto al 2023 (-14,5%), seconda nella classifica mondiale di produzione con 2,9 miliardi di euro, dopo la Cina e prima della Germania. Stesso posizionamento anche nella classifica di export. Con 1,8 miliardi di euro (+1,1%) di vendite oltre confine, i costruttori italiani di comparto hanno consolidato il secondo posto dietro a Cina e prima della Germania. Rispetto al consumo, con 1,3 miliardi di euro, nonostante il calo del 32,7%, l’Italia ha mantenuto la terza posizione dietro a Cina e Stati Uniti precedendo, ancora una volta, la Germania.
“Se il 2024 è risultato particolarmente complicato – ha aggiunto il presidente UCIMU – il 2025 dovrebbe essere migliore. Lo conferma anche l’indice di raccolta ordini di macchine utensili del primo trimestre dell’anno che segna un incremento dell’8,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Migliore non significa però brillante. Infatti – ha proseguito Riccardo Rosa – rileviamo un interessante recupero del mercato interno che, anche grazie al chiarimento relativo al provvedimento 5.0, ha ripreso slancio, registrando un incremento del 71,5%, a cui si contrappone però un evidente rallentamento dell’attività all’estero (-18,2%), complice l’instabilità generale”.
“Le semplificazioni del 5.0 recentemente ottenute hanno dato i loro frutti e ora le aziende italiane stanno avanzando numerose richieste di commesse anche importanti. Il problema è che il tempo è decisamente scarso per produrre e consegnare nei termini stabiliti attualmente fissati al 31 dicembre 2025. Considerato il dinamismo della domanda interna – ha aggiunto Riccardo Rosa – riteniamo quindi che l’allungamento della scadenza del provvedimento, di 4 mesi, a aprile 2026, di cui si sta discutendo in queste settimane, sia la decisione corretta e necessaria per permettere al manifatturiero del paese di fruire delle risorse che il provvedimento, legato ai fondi PNRR, mette a disposizione. Alle autorità di governo diciamo che è un’occasione che dobbiamo assolutamente cogliere in tutte le sue potenzialità per assicurare miglioramento della competitività dell’offerta di made in Italy rispetto ai concorrenti esteri”.
“D’altra parte, l’incertezza del contesto e la crescente complessità nella quale le imprese si trovano ad operare ci ha spinto a realizzare lo studio “Il settore delle macchine utensili a deformazione: trend, sfide e opportunità” insieme a PwC”.
Dallo studio, realizzato su un campione rappresentativo di aziende del segmento della deformazione, emerge che, se nel 2024, il contesto geopolitico ha inciso negativamente sull’attività di circa il 70% delle aziende del comparto, nel 2025, la quota delle aziende che dichiara di prevedere difficoltà per effetto del contesto si ferma al 61%. Parallelamente, il 10% del totale (contro il 5% del 2024) afferma che l’instabilità potrebbe offrire vantaggi competitivi interessanti, segno che sempre più aziende sono in grado di integrare il fattore geopolitico nella strategia aziendale definendo strumenti avanzati di analisi del rischio, diversificando i settori di sbocco, i mercati di destinazione e i partner e investendo in soluzioni tecnologiche utili a contenere gli effetti di possibili crisi economico-politiche.
Con riferimento ai settori di sbocco, la survey mostra come l’industria italiana della deformazione destini circa la metà della propria produzione a contoterzisti (26%) e automotive (24%). Seguono infrastrutture, HVAC, elettrodomestici, energia e difesa.
Le recenti evoluzioni e, in particolare, la crisi del settore auto stanno però spingendo i costruttori di macchine a deformazione a diversificare il proprio portafoglio clienti rafforzando l’offerta per settori che già nell’immediato futuro potranno esprimere grandi potenzialità quali energia e difesa.
Nel caso dell’energia, dalla ricerca emerge che il 24% delle aziende intervistate è fornitore (anche) di player del settore energia. I possibili sviluppi di business riguardano le forniture per le fonti rinnovabili (solare e fotovoltaico), per il nucleare e per le infrastrutture per la distribuzione dell’energia. Con riferimento al settore della difesa, che al momento assorbe ancora una quota piuttosto contenuta di macchine per la deformazione della lamiera, esso rappresenta probabilmente l’ambito con le maggiori potenzialità di sviluppo anche in ragione del piano Readiness 2030 con cui l’Europa intende finanziare lo sviluppo di strumenti e mezzi utili a garantire la difesa dei paesi dell’Unione.
Rispetto ai mercati di destinazione dell’export di settore, a fronte dell’attuale “super esposizione” dei costruttori italiani di macchine a deformazione verso Usa e Germania, che rappresentano la prima e la seconda area di destinazione del made in Italy di comparto, le aziende sono impegnate per comprendere su quali aree orientarsi nel prossimo futuro. Gli Stati Uniti sono il primo mercato cliente per il 43% degli intervistati e il secondo per un ulteriore 14%. La Germania è il primo paese acquirente per il 14% delle imprese del campione e il secondo per il 19% (secondo o terzo mercato per il 33%). Questi dati mostrano l’importanza dei due paesi partner ma al tempo stesso impongono una riflessione attenta sull’incremento del presidio di nuove aree. Tra queste vi è certamente il Messico che, al di là del recente exploit, resta un mercato piuttosto incerto, in bilico tra le possibili difficoltà che possono derivare dalle prossime decisioni dell’amministrazione americana sulle politiche commerciali, e le opportunità di sviluppo del manifatturiero locale non solo in risposta alle esigenze della domanda domestica ma anche rispetto a quella espressa dall’area del Centro – Sud America.
Infine, la ricerca mette in evidenza l’importanza del tema dell’innovazione tecnologica e, in particolare, delle tecnologie digitali che, in questa ultima fase storica, si concretizzano nell’applicazione dell’intelligenza artificiale al mondo delle macchine. Secondo l’indagine CEU-PwC, il 48% delle imprese del campione afferma di integrare o di aver avviato recentemente l’integrazione dell’IA nei propri processi. In particolare, il 29% è in fase di approccio all’integrazione e il 14% dichiara di essere in una fase parzialmente avanzata; solo il 5% conferma di avere un buon livello di implementazione. In questo ultimo caso l’utilizzo riguarda principalmente: la simulazione assistita, l’ottimizzazione del design, la progettazione assistita, e l’analisi predittiva delle prestazioni. Il restante 52% motiva la mancata adozione di soluzioni di IA legandola a fattori strategici e normativi.
Tutti questi elementi di cambiamento impongono una riflessione accurata sul tema della formazione. Dalla survey emerge che, per il 48% delle aziende intervistate, la disponibilità di personale qualificato e pronto ad operare in contesti di business unusual e con tecnologie disruptive rappresenta un elemento di criticità che dovrebbe ulteriormente acuirsi nei prossimi anni come dichiara il 62% dei rispondenti, comprendendo quindi anche una “fetta” di aziende che al momento non rilevano particolari problemi relativamente al tema.
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