
(AGENPARL) – Mon 28 April 2025 Oggi l’assessore ? intervenuto a Tolmezzo per un’audizione sul
tema del Pronto soccorso dell’ospedale cittadino
Tolmezzo, 28 apr – “Manterremo aperti i servizi sanitari come i
Pronto soccorso (Ps), nonostante le difficolt? dettate da scarse
risorse professionali, norme nazionali e limiti strutturali. ?
facile, oggi, cavalcare il malcontento, ma governare davvero
significa trovare soluzioni sostenibili che rispondono alle
esigenze di tutti, oltre la sterile e dannosa propaganda politica
di qualcheduno, superando una resistenza che va contro il bene
dei cittadini, veri destinatari del processo di riorganizzazione
del sistema sanitario regionale che stiamo portando avanti con
responsabilit? e decisione, con la finalit? di adeguare modelli
superati alla realt? del nostro tempo”.
L’ha sottolineato questo pomeriggio l’assessore alla Salute del
Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi, durante l’audizione sul
tema del Pronto soccorso dell’ospedale di Tolmezzo.
“I bisogni di salute sono cambiati – ha ricordato Riccardi -. Non
? solo aumentata la domanda sanitaria e mutata la sua tipologia,
ma ? cresciuta anche la richiesta di sicurezza e rassicurazione,
spesso indipendente dal reale bisogno clinico. Oggi la medicina e
la tecnologia consentono cure molto pi? rapide rispetto a 50 anni
fa, ma il nostro sistema sanitario ? ancora organizzato su un
modello pensato per la societ? di mezzo secolo fa”.
L’esponente dell’Esecutivo ha posto l’accento sul rapporto tra
medicina generale e sanit? pubblica: “? necessario ridefinirlo –
ha detto -. Il modello tradizionale del ‘medico di famiglia
fiduciario’, in questo momento, non ? pi? garantibile con gli
attuali numeri. E non basta rendere i medici dipendenti per
risolvere tutti i problemi: serve un nuovo modello organizzativo
che dia dignit? e attrattivit? alla medicina territoriale”.
Riccardi ha sottolineato, a tal proposito, quanto sia importante
costruire una vera sanit? territoriale. “Con il decreto
ministriale 77, ovvero con la riforma sanitaria nazionale, si
punta a creare strutture capillari, accessibili a breve distanza
da ogni cittadino. Questo per permettere di gestire in modo
appropriato bisogni sanitari e sociali, riducendo la pressione
sui pronto soccorso, oggi intasati anche da casi non urgenti”.
Sul tema delle esternalizzazioni Riccardi ha spiegato, poi, che
in questo momento storico sono necessarie. “Non si tratta di una
scelta ideologica, ma dell’unico modo per continuare a mantenere
aperti i servizi. Se non esternalizziamo, molti di essi rischiano
la chiusura. La vera sfida resta comunque mantenere un forte
governo pubblico della sanit?, anche quando si ricorre a
strumenti esterni” ha chiarito.
“Per garantire la permanenza di tutti i Ps – ? entrato nel
dettaglio Riccardi – abbiamo progettato un nuovo appalto che non
si limita a estrarre la funzione dell’emergenza tout court, ma
identifica all’interno della rete dell’emergenza alcune funzioni
specifiche. In particolare, nel nuovo assetto, alcune attivit?
meno urgenti (i ‘codici minori’) saranno separate e gestite
diversamente, senza intaccare la gestione delle vere emergenze”.
Tutti i Ps esistenti rimarranno attivi e nessuno chiuder?.
L’emergenza vera e propria (codici rossi, gialli, arancioni) sar?
sempre gestita da personale medico dipendente delle strutture
sanitarie pubbliche. I codici minori (bianchi, verdi, azzurri)
saranno trattati in un ambulatorio dedicato, attivo h24, 7 giorni
su 7, senza compromettere la qualit? dell’assistenza. Questo
ambulatorio si occuper? solo di codici minori, escluder? pazienti
fragili o pluripatologici (che saranno sempre gestiti dai Ps),
garantir? le cure necessarie fino a una eventuale dimissione o
ricovero.
Ogni paziente acceder? comunque al Ps tramite triage. A seconda
della gravit? verr? gestito subito dal personale di emergenza, se
codice maggiore, o dirottato all’ambulatorio se codice minore. I
locali resteranno gli stessi, il personale d’emergenza rester? lo
stesso, cambia solo l’organizzazione interna.
Oggi, nella maggior parte dei Ps i codici minori rappresentano
oltre l’80% degli accessi. Solo a Udine la percentuale di codici
maggiori ? pi? alta rispetto agli altri presidi. Nei Punti di
primo intervento (Ppi), la quasi totalit? dei pazienti ?
codificata come minore.
ARC/PT/ma
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