
(AGENPARL) – Mon 14 April 2025 La Biennale di Venezia /
Si conclude la rassegna Classici fuori Mostra 2025
che ha totalizzato 1.812 spettatori – veneziani e studenti –
prima dell’ultima proiezione:
il film 8 volte premio Oscar Amadeus (1984) di Milos Forman
mercoledì 16 aprile (ore 19) al Cinema Rossini, Venezia (Sala 1)
La Biennale di Venezia ringrazia i 1.812 spettatori – veneziani e studenti – che
hanno seguito finora la sesta edizione della rassegna Classici fuori Mostra 2025,
con una media di 160 per ogni proiezione, prima dell’appuntamento conclusivo
con Amadeus (160’, USA, 1984), di Milos Forman. il Il film vincitore di 8 Oscar
sarà presentato mercoledì 16 aprile alle ore 19 al Cinema Rossini (Sala 1)
(Salizzada de la Chiesa o del Teatro, 3997). Amadeus è stato restaurato in 4k a
cura di Academy Film Archive e The Saul Zaentz Co. Introducono Vincenzina
Caterina Ottomano e Marco Dalla Gassa.
Tratto dal testo teatrale di Peter Shaffer, Amadeus racconta l’accesa rivalità tra il
compositore classicista Antonio Salieri (il premio Oscar F. Murray Abraham), austero
e accademico, e il geniale, seppur rozzo e dissoluto, Wolfgang Amadeus Mozart (Tom
Hulce). Il primo, ossessionato dal talento per lui incomprensibile del secondo, farà di
questa tenzone un motivo di vita.
Vincitore di otto premi Oscar, tra i quali miglior film, regia, attore protagonista e
sceneggiatura, Amadeus, rimane ancora oggi un kolossal biografico tra i più
opulenti e sfarzosi, epico e tragico, magniloquente come la materia che racconta.
Resta geniale la scelta di affidare il punto di vista della narrazione a Salieri
(straordinario F. Murray Abraham), così da creare ancora più distanza tra lo
spettatore e l’inafferrabile, e sopra le righe, Mozart. È l’uomo comune che, seppur
talentuoso, soccombe di fronte alla grandezza di un genio artistico unico e
inarrivabile, potendo infine solo accettarla e osservarla da spettatore.
“«Un thriller in un ambiente musicale» lo definì Forman; «una finzione, una fantasia
sul tema della vita di Mozart», secondo Peter Schaffer, l’autore della pièce teatrale
che fece il giro del mondo prima che Hollywood se ne impadronisse. I pregi del film
sono noti: una sceneggiatura stravagante e geniale (dello stesso Schaffer), che adotta
il punto di vista del mediocre Salieri per ricostruire, in un lungo flash-back, le alterne
fortune e la morte prematura di Mozart. Una messa in scena sontuosa, che fa la
spola fra un realismo sorprendente e un altrettanto affascinante spettacolarità
(l’intero film fu girato in ambienti naturali a Praga, quasi sempre con luce naturale).
Una recitazione – di F. Murray Abraham e Tom Hulce, entrambi semi-sconosciuti
prima di allora – da lasciare attoniti e ammirati. Ma, soprattutto, la capacità
mirabolante di fare della musica il terzo personaggio del racconto, qualità che si
apprezza pienamente solo nella versione integrale del film: «non un semplice
intermediario, ma l’autentico elemento che fa avanzare l’intrigo», per dirla con lo
stesso Forman. Il quale, nella lezione di cinema tenuta al festival di Cannes qualche
anno fa, ebbe a fornire un’inedita chiave di lettura del film: «Dite voi, vedendo
Amadeus, se non si tratta di una metafora di Hollywood, con Mozart nei panni di un
impiegato di un grande studio hollywoodiano…»”. (Alberto Barbera)
Sono previste particolari facilitazioni per gli studenti (biglietto ridotto 3 euro,
abbonamento ridotto 22 euro, biglietto intero 6 euro).
Venezia, 14 aprile 2025
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