
Cinquantacinque membri della Camera dei Rappresentanti libica (HoR) hanno rilasciato martedì una dichiarazione congiunta in risposta alla recente decisione della Banca Centrale della Libia di svalutare il dinaro. I parlamentari hanno fortemente criticato la misura, sostenendo che essa non costituisce una soluzione reale alla crisi economica e finanziaria del Paese.
I membri hanno affermato che la crisi non può essere affrontata tramite svalutazioni o aumenti del tasso di cambio del dollaro, ma solo attraverso un ampio pacchetto di riforme economiche strutturali. Secondo la dichiarazione, le decisioni monetarie prese finora sono state adottate senza una visione globale e aggravano ulteriormente la condizione dei cittadini, colpendo direttamente il potere d’acquisto e i mezzi di sussistenza.
Una visione strategica per superare l’emergenza
La dichiarazione critica le misure economiche isolate e richiama l’attenzione sulla necessità di affrontare il problema nel suo insieme. “Svalutare il dinaro senza accompagnarlo con riforme strutturali è solo un palliativo che rischia di peggiorare la crisi in assenza di un governo unificato e funzionante”, affermano i firmatari.
Tra i problemi evidenziati ci sono l’aumento della spesa pubblica non contabilizzata, l’assenza di trasparenza nelle finanze pubbliche e le esenzioni concesse nel controllo dei cambi, che – secondo i parlamentari – hanno aperto le porte a spese eccessive e al drenaggio delle riserve valutarie.
Proposte di riforma per la ripresa economica
I parlamentari propongono un pacchetto di riforme articolate, tra cui:
- Abolizione delle esenzioni valutarie concesse dal controllo dei cambi;
- Riduzione della spesa estera, tagliando almeno l’80% delle ambasciate e del personale diplomatico;
- Piano quinquennale per la trasformazione dell’economia rentier in un’economia produttiva, basata su fonti diversificate di reddito;
- Transizione verso un’economia nazionale sostenuta da investimenti nel settore privato;
- Limitazione della spesa pubblica ai beni essenziali e priorità alle necessità delle città e dei villaggi;
- Stop alla competizione politica tra Est e Ovest nella ricostruzione postbellica.
Controllo, trasparenza e responsabilità
Un altro pilastro delle riforme proposte riguarda il rafforzamento della trasparenza e del controllo sulla spesa pubblica, incluso:
- Supervisione dei sussidi e degli stipendi pubblici;
- Sospensione delle spese del Capitolo 1 del bilancio statale, ad eccezione degli stipendi;
- Revisione delle nomine e dei distacchi per assicurare equità e funzionalità;
- Erogazione di fondi esclusivamente agli apparati di sicurezza e polizia in base a criteri nazionali.
I parlamentari chiedono infine l’unificazione delle istituzioni statali e la formazione di un governo unificato, in grado di implementare le riforme e porre fine alla divisione politica, ritenuta uno dei principali ostacoli alla stabilità economica e sociale del Paese.
“Non ci può essere ripresa economica senza stabilità politica e senza una visione condivisa del futuro della Libia”, conclude la dichiarazione.
