
Il presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, ha rilasciato un’intervista al portale ungherese Conservative, in cui ha denunciato la situazione politica in Bosnia-Erzegovina, ribadendo con forza che l’attuale struttura istituzionale del Paese è anticostituzionale e in aperta violazione degli Accordi di Dayton.
“La Bosnia-Erzegovina deve ritornare alla lettera di Dayton. Non c’è altra scelta. Tutto ciò che le istituzioni imposte stanno facendo è illegale. Noi lo stiamo fermando, senza compromessi. Sopra ogni cosa, c’è la Republika Srpska e il sacrificio del suo popolo”, ha dichiarato Dodik.
Dodik ha insistito sul fatto che la Republika Srpska difende la Costituzione, e che è proprio in questo spirito che sta promuovendo una nuova Costituzione basata sulla versione del 1992, considerata ancora il fondamento giuridico e politico dell’entità serba.
Il presidente ha denunciato la pressione continua da parte dell’“alto rappresentante” e della Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina, accusati di voler smantellare l’assetto originario previsto a Dayton, imponendo una trasformazione unitaria e centralizzata del Paese.
“Abbiamo sempre ribadito che nessuna modifica costituzionale al di fuori di quanto concordato a Dayton è accettabile. Minerebbe la sicurezza giuridica e la stabilità dei nostri cittadini”, ha spiegato Dodik.
Nel contesto della nuova Costituzione, Dodik ha chiarito che essa definirà la Republika Srpska come entità del popolo serbo ma anche di tutti gli altri popoli e cittadini che vivono sul suo territorio, garantendo uguaglianza e tutela per tutti.
Il leader serbo ha attaccato la narrativa secondo cui la Bosnia-Erzegovina starebbe vivendo una crisi di sicurezza, definendola una “menzogna e manipolazione” messa in atto da Sarajevo per mascherare l’impotenza politica.
“Abbiamo agito sempre nel rispetto delle leggi e della Costituzione, non in base alle opinioni di diplomatici stranieri o alle decisioni arbitrarie della Corte costituzionale”, ha aggiunto.
Dodik ha anche parlato del sostegno russo e ungherese, esprimendo particolare gratitudine alla Russia per il sostegno continuo, e all’Ungheria per la vicinanza e il rispetto verso la Republika Srpska.
“Orbán è il leader di un’Europa libera. Il suo esempio è accettabile per noi. L’amicizia tra i popoli serbo e ungherese è una base solida per rafforzare la cooperazione bilaterale”, ha detto Dodik.
Secondo il presidente, la Republika Srpska intende rafforzare la sua indipendenza politica ed economica, difendendo le proprie risorse e opponendosi alla centralizzazione forzata. Ha concluso ribadendo che il futuro della Republika Srpska sarà determinato solo dalla volontà del suo popolo.
“La Republika Srpska è in grado di decidere autonomamente del proprio futuro. La nostra lotta è per la sovranità e per il rispetto dell’accordo di Dayton. Questo è comprensibile per ogni democrazia che rispetta la libertà e l’autodeterminazione”, ha concluso Dodik.