
(AGENPARL) – Wed 09 April 2025 Siamo alla vigilia della 63ª edizione della Fiera Nazionale
dell’Agricoltura, in programma a Lanciano dall’11 al 13 aprile prossimi.
Presentata anche a “Spazio Abruzzo” in occasione del Vinitaly, la Fiera “è
diventata un punto di riferimento importante per il settore agroalimentare”
– nelle parole del vicepresidente Emanuele Imprudente –. “È una fiera di
livello nazionale, con molte richieste di adesione da parte di espositori
provenienti da tutta Italia, in particolare da Valle d’Aosta,
Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Puglia e Piemonte, con un’azienda
spin-off dell’Università di Torino”. Numerose le imprese agroalimentari
italiane e locali, con tante tipicità e diverse attività che hanno fatto
della zootecnia applicata alla cosmesi il loro punto di forza.
Oltre agli appuntamenti strettamente legati al settore agricolo, quest’anno
la Fiera di Lanciano ospiterà anche momenti dedicati al vino e incontri per
la presentazione di libri. Tra questi, il 12 e 13 aprile le Edizioni Menabò
– presenti in fiera al padiglione 3 (stand n. 7) – presenteranno il 12
aprile (ore 12:30 spazio convegni) il libro *Le agricolture e i cibi del
futuro* di Paolo Ranalli, dedicato all’evoluzione delle nostre abitudini
alimentari nei prossimi anni e alle innovazioni tecnologiche in
agricoltura. Dall’agricoltura verticale ai sistemi idroponici, fino
all’intelligenza artificiale e alla biotecnologia che offrono soluzioni
promettenti per ottimizzare le risorse e migliorare la resa agricola.
Il 13 aprile alle (ore 12:30 spazio convegni) si terrà la presentazione del
libro *Abitare il tempo in Abruzzo. Sguardi sulle case in terra cruda* di
Tiziana Francavilla, in collaborazione con il CedTerra, presente in fiera
con laboratori dedicati alla scoperta e alla conoscenza del patrimonio
delle case in terra. Nel libro il racconto per immagini di un patrimonio
architettonico unico e fragile quello delle case di terra ancora presenti
in alcuni centri abruzzesi, la cui storia è inestricabilmente legata alla
vita rurale della regione. Queste abitazioni, costruite con materiali
locali come l’argilla, la paglia e il legno, incarnano secoli di
adattamento umano al territorio e testimoniano l’abilità dei costruttori
nell’armonizzare i bisogni dell’uomo con la natura e le sue risorse
limitate. Oltre ad essere un simbolo di sostenibilità ante litteram, le
case di terra rappresentano una forma di architettura vernacolare che
racconta il passato contadino dell’Abruzzo e, allo stesso tempo, offre
spunti per un futuro più sostenibile.