
(AGENPARL) – Sun 06 April 2025 6 Aprile 2025
VINITALY: COLDIRETTI, I PRIMI EFFETTI DEI DAZI SUI PRODUTTORI ITALIANI
A pochi giorni dall’entrata in vigore dei dazi aggiuntivi del 20% annunciati dal presidente Donald Trump, si registrano già i primi effetti per i produttori di vino italiani, con la richiesta degli importatori statunitensi di abbassare i prezzi per aiutarli a compensare l’aggravio tariffario ed evitare di dover rinunciare alle quote di mercato acquisite. A rilevarlo è la Coldiretti in occasione dell’inaugurazione del Vinitaly, con un ricco programma di iniziative che vedrà “Casa Coldiretti” al centro della kemersse.
Le richieste alle aziende italiane di “venirsi incontro” restringerebbero i margini di guadagno dei nostri vitivinicoltori, già messi a dura prova dai rincari dei costi di produzione legati alla difficile situazione internazionale.
Applicando la percentuale media di calo del 20% registrata con i dazi del 2019 al vino, si può stimare una potenziale perdita fino a 390 milioni di euro, ma se consideriamo il precedente del vino francese che a causa dei dazi del 2019 ha perso circa il 45% del valore, gli scenari possono essere molteplici. Va comunque detto che le bottiglie transalpine furono le uniche ad essere colpite dalle tariffe aggiuntive decise nel primo mandato di Trump che oggi accomunano invece tutti, seppur con percentuali variabili. Al calo delle vendite andrebbe poi aggiunta la mancata crescita, che quest’anno aveva visto un incremento in valore . Ma il pericolo per il vino italiano è anche quello di perdere, oltre alle vendite, anche quote di mercato e posizionamento sugli scaffali, conquistati con anni di impegno, magari a vantaggio di prodotti argentini o cileni o dei Paesi meno colpiti dalle scelte di Trump.
A preoccupare – sottolinea Coldiretti – sono, infatti, anche gli effetti dei rincari per i consumatori americani. Una bottiglia di Prosecco Docg, ad esempio, passerebbe dai 16 euro di media attuali a quasi 20 euro a bottiglia, secondo una stima dei produttori Coldiretti. In tale ottica già si segnalano fenomeni preoccupanti come la diffusione in Usa di una nuova tipologia di vino frizzante che richiama proprio il nostro vino più venduto. E’ il caso del lancio sul mercato del “Calsecco”, uno spumante con tanto di marchio registrato prodotto in California da Rack&Riddle, azienda leader del settore che lo presenta sul suo sito come “realizzato secondo la tradizione veneziana”.
Temi che saranno al centro degli incontri previsti per domani, lunedì 7 aprile, tra il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo con il Commissario europeo alla Salute Olivér Várhelyi, in programma alle ore 11, e con il Commissario all’Agricoltura Cristophe Hansen, fissato per le 13.45, entrambi nello stand Coldiretti, alla presenza anche dell’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia.
“In questa questa fase – dichiara il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – è importante che l’Europa giochi in modo diverso, senza cadere in provocazioni, ma imboccando la via del dialogo e della diplomazia, unico modo per difendere i nostri interessi, ma anche quelli degli stessi statunitensi”.
“Un’escalation di dazi e controdazi avrebbe l’effetto di causare danni alle economie di entrambe le sponde dell’Atlantico – rileva il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo -. Occorre comprendere che siamo in uno scenario geopolitico profondamente diverso da quello di qualche anno fa e agire di conseguenza”.