L’Unione Europea starebbe pianificando un’offensiva mirata contro gli Stati Uniti nel contesto della crescente guerra commerciale con l’amministrazione Trump, prendendo di mira in particolare le economie degli stati controllati dai repubblicani con nuove tariffe di ritorsione sulle aziende americane.
Un attacco mirato agli Stati repubblicani
Dopo la decisione del presidente Donald Trump di imporre tariffe del 25% su acciaio e alluminio, colpendo circa 26 miliardi di euro di esportazioni europee, Bruxelles ha annunciato un pacchetto di contromisure dal valore equivalente. Secondo l’Associated Press, i funzionari dell’UE hanno ammesso che i dazi saranno mirati a prodotti provenienti da stati repubblicani, tra cui:
Carne bovina prodotta in Kansas e Nebraska
Legname proveniente da Alabama e Georgia
Bourbon whiskey del Kentucky
Motociclette Harley-Davidson
L’obiettivo di Bruxelles sembra chiaro: mettere sotto pressione i politici repubblicani locali e i legislatori di Washington affinché spingano Trump a rivedere la sua politica commerciale. Sebbene il presidente non sia in corsa per la rielezione, i suoi alleati politici lo saranno, e l’UE sembra puntare proprio su questo fattore per esercitare influenza sulla Casa Bianca.
Von der Leyen: “Le tariffe sono dannose per l’economia”
Annunciando le misure, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha dichiarato:
“Ci rammarichiamo profondamente di questa misura. Le tariffe sono tasse. Sono dannose per le aziende e ancora peggio per i consumatori. Queste tariffe stanno interrompendo le catene di fornitura e portano incertezza per l’economia.”
L’UE ha inoltre evidenziato come il deficit commerciale tra Stati Uniti e Unione sia cresciuto drasticamente sotto la presidenza Biden, passando da 170 miliardi di dollari nel 2023 a 216 miliardi nel 2024.
Trump difende le sue tariffe: “L’Europa ha sfruttato gli USA per anni”
Trump, dal canto suo, ha difeso la sua politica commerciale sostenendo che le tariffe, combinate con tagli fiscali e deregolamentazione, stanno aiutando a riportare le industrie negli Stati Uniti. Ha citato come prova gli investimenti di aziende come Apple, Honda, Oracle e TSMC, che stanno aumentando la produzione sul suolo americano per evitare i dazi.
Il presidente ha inoltre accusato l’Unione Europea di aver imposto per anni barriere commerciali ai prodotti americani, sostenendo che le sue misure non sono altro che una risposta a un sistema ingiusto:
“Abbiamo enormi deficit con l’UE. Non prendono i nostri prodotti agricoli, non prendono le nostre auto. Quante Chevrolet o Ford vedete nel centro di Monaco? La risposta è nessuna. L’UE ha abusato degli Stati Uniti per anni e non possono più farlo.”
PRESIDENT TRUMP: We have massive deficits with the EU… They don't take our farm product, they don't take our cars… How many Chevrolets or Fords do you see in the middle of Munich? The answer is none. The EU has abused the United States for years, and they can't do that. pic.twitter.com/jBp5jAY6kP
Un’ombra geopolitica: L’UE tra Cina, Russia e Stati Uniti
Oltre agli interessi economici, le tensioni commerciali sembrano avere forti implicazioni geopolitiche. L’amministrazione Trump ha dichiarato più volte di voler ridurre la dipendenza dell’Europa da Pechino e Mosca, spingendo gli alleati a tagliare le importazioni di gas russo e a ridurre i legami economici con la Cina comunista, il principale importatore europeo.
Dopo la vittoria di Trump alle presidenziali, la presidente Von der Leyen ha suggerito di sostituire il gas russo con gas naturale liquefatto (GNL) americano, come parte di un piano per riequilibrare il commercio transatlantico.
La guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa sembra destinata a intensificarsi, con Bruxelles che adotta un approccio altamente politico e mirato per colpire gli stati repubblicani e mettere pressione sulla Casa Bianca. Resta da vedere se questa strategia avrà successo o se Trump continuerà con la sua linea dura, puntando sul rafforzamento della produzione americana e sulla revisione degli accordi commerciali globali.
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