
(AGENPARL) – sab 01 marzo 2025 D: Nei giorni scorsi è stato nominato dal Forum della Dottrina Sociale, guidato da Giancarlo Affatato e Mons. Gianni Fusco, nuovo Coordinatore Regionale del Lazio. Ci può spiegare di cosa si tratta, soprattutto dopo l’interesse suscitato sui maggiori organi di stampa del nostro Paese nelle ultime settimane?
R: Negli ultimi due anni, questo Forum ha incontrato migliaia di persone in quasi tutte le regioni del nostro Paese, cercando di capire se il bipolarismo italiano fosse veramente ciò che gli italiani desideravano, se la modalità di fare politica era accettata e, soprattutto, come recuperare l’alto tasso di assenteismo sempre più presente nei nostri momenti elettorali. Il nostro Coordinatore Nazionale ha affidato a un noto istituto demoscopico una ricerca in tal senso.
D: Che cosa è emerso?
R: È emerso che gli italiani non apprezzano più la politica urlata. Al contrario, sarebbero favorevoli all’idea di un nuovo partito di ispirazione cristiana e di centro, che faccia del dialogo, del confronto e della moderazione il proprio “credo”.
D: Volete riesumare la Democrazia Cristiana?
R: No, assolutamente no. La Democrazia Cristiana è stato un grande partito che ha contribuito in maniera significativa durante la fase costituente e fino al 1993 ha permesso al nostro Paese di superare le criticità provocate dalla Seconda Guerra Mondiale, rendendolo uno dei punti di riferimento più autorevoli dell’Occidente. Successivamente, la DC si è divisa tra il Partito Popolare e il Centro Cristiano Democratico, con una parte che è confluita nella Margherita e successivamente nel PDS, oggi Partito Democratico. Questa “involuzione” ha portato i democristiani all’irrilevanza politica in quasi 30 anni.
D: Quindi volete dare voce a quel mondo sommerso dei “moderati” che ormai è considerata un’esperienza passata?
R: Anche, ma vorremmo semplicemente dare voce a chi oggi quella voce non ce l’ha. La vorremmo dare a quelle persone che oggi non vanno a votare perché non hanno più fiducia nella politica e che, come ci hanno detto nei sondaggi e nelle sale che abbiamo riempito in tutta Italia, sarebbero incuriositi da un nuovo partito. Una nostra dirigente Francesca che di professione fa l’Avvocato ha recentemente scritto una definizione che chiarisce cosa intendiamo per moderati: “La moderazione è una postura importante, andrebbe spiegata, perché nell’attuale panorama si è confusa la moderazione con la mancanza di connotazione specifica, come se il centro fosse un luogo da colorare con il colore più vicino alla maggioranza alla quale si apparenta. Si può pensare di recuperare un’identità moderata ed equilibrata perché sia un elemento distintivo in un panorama di polarizzazioni estreme, confermando una presa di posizione precisa e specifica su tutti i temi.”
D: Con quale strategia
R: In primis, non andremo a colpevolizzare né a criticare ciò che è stato e che è della politica italiana. Non fa parte del nostro DNA. Non avremo un atteggiamento critico nei confronti di nessuno, né tanto meno di pregiudizio. Per noi, i termini libertà e democrazia hanno un valore. Come ricorda in ogni occasione il nostro Coordinatore Nazionale Affatato, lavoreremo da subito per rendere la vita migliore delle nostre famiglie, che vivono le criticità di un Paese che fa fatica a dare risposte a tutti quelli che sono in difficoltà.
D: Avete un’idea sulle future alleanze politiche?
R: Per il momento, ci concentreremo sull’ascolto e sulla proposta di soluzioni concrete. Quando ci avvicineremo alle competizioni elettorali amministrative e politiche, valuteremo se saremo in grado di andare avanti in assoluta autonomia. Se necessario, cercheremo alleanze con chi condivide le nostre posizioni e i nostri principi, che non saranno mai negoziabili. Abbiamo l’ambizione di concorrere realmente alla guida del Paese e, se non riusciremo da soli, lo faremo con chi più si avvicina ai nostri valori.
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