
(AGENPARL) – gio 27 febbraio 2025 Anno XXV
Numero 226.25
SABATO APRE AL PUBBLICO IL FARO-MUSEO DI SAN CATALDO DEDICATO ALLA RADIO E
MARCONI. REGIONE PUGLIA FINANZIA HUB CULTURALI IN RETE
GRAZIE AL PROGETTO INTERREG CO.HE.N. LA SECONDA VITA DI SEI TRA FARI E TORRI
COSTIERE IN PUGLIA
ACCOGLIENZA, INFOGRAFICA E TECNOLOGIE UN MODELLO SOSTENIBILE FIRMATO ASSET
Tre fari e tre torri costiere recuperati e messi in rete in chiave culturale nell’ambito
dell’Interreg Co.He.N. (Coastal Heritage Network, Interreg Grecia-Italia 2014-2020)
promosso e finanziato dalla Regione Puglia. Architetture marittime pugliesi che diventano
musei tematici e hub culturali in stretta relazione con i territori in cui si ergono. Ma che
rinascono anche in connessione tra loro, grazie a una progettazione identitaria, curata da
Asset, che fonde immagine coordinata, infografiche e nuove tecnologie multimediali per una
narrazione innovativa e suggestiva all’insegna dell’accoglienza e dell’informazione ai
visitatori sulla base di progettazioni ecosostenibili.
Si tratta del faro torre San Giovanni a Ugento e la torre San Felice a Vieste, già aperti e
fruibili, la torre Pietra a Margherita di Savoia, la torre Calderina a Molfetta e il faro di Punta
Palascia a Otranto; infine, il faro San Cataldo a Bari col suo Museo del faro e della radio che
sarà aperto alle visite sabato 1 marzo, con una presentazione alle ore 12.
Il faro San Cataldo, tuttora in esercizio, è il terzo più alto di Italia, fondamentale per
l’apertura degli scambi con l’Oriente e teatro del primo esperimento di trasmissione radio di
Guglielmo Marconi, fra Bari e la costa del Montenegro (3 agosto 1904). Di qui la scelta di
allestire un’esposizione contestualizzata nel sito: il visitatore è accolto da un video-racconto
dei fari e delle torri di Puglia; una sala è dedicata alla storia della radio, un locale contiene
reperti storici sui collegamenti radio via etere e un altro è dedicato alla prima trasmissione
radio, con un focus sulla figura di Guglielmo Marconi. Le radio in esposizione provengono
dalle collezioni di Alberto Chiantera e dell’Associazione Italiana Radioamatori – sezione di
Bari.
Il Museo del faro e della radio è gestito, in convenzione con il Comune di Bari,
dall’associazione Vedetta sul Mediterraneo, presieduta da Nicolò Carnimeo, docente
dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e scrittore, in collaborazione con
l’associazione Mar di Levante e l’Associazione Radioamatori Italiani – ARI sezione di Bari;
direttrice onoraria la giornalista e scrittrice Enrica Simonetti.
Il museo sarà aperto al pubblico le mattine del venerdì, sabato e domenica (visite alle 10) e
sarà possibile prenotare la propria visita inviando una mail a
aperture specifiche da concordare per scuole e associazioni).
Alla cerimonia di presentazione, sabato 1 marzo alle ore 12, interverranno il presidente della
Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Bari Vito Leccese, l’assessora comunale alle
Culture Paola Romano, il direttore del Dipartimento regionale Turismo, Economia della
Agierrefax Agenzia Giornalistica a cura del Servizio Stampa della Giunta Regionale
Direttore responsabile: Elena Laterza.
Redazione: Antonio Rolli, Simona Loconsole, Nico Lorusso, Anna Memoli, Livio Addabbo, Paolo Inno, Alessandro Scolozzi.
Iscrizione al Registro della Stampa presso il Tribunale di Bari n.1390 del 29/10/1998
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Cultura e Valorizzazione del territorio Aldo Patruno, il direttore di Asset Elio Sannicandro.
Per la Marina Militare, il comandante di vascello Marina Sud Cosimo Viscardi, la
Comandante di Fregata MariFari Miriam Fucci e l’ammiraglio Vincenzo Leone, Direttore
marittimo (Comandante regionale Guardia Costiera) Puglia e Basilicata; per l’Agenzia del
Demanio Domenico Giordano; per la Fondazione Museo Pascali – che curerà cicli di opere
d’arte contemporanee a tema – il direttore Giuseppe Teofilo.
Nel corso dell’evento verranno connesse via radio altre stazioni di fari e torri costiere
pugliesi, in particolare i fari di Molfetta, Torre Canne, Taranto e Lecce e il faro borbonico nel
porto di Bari. Sempre a cura dell’Associazione Radioamatori Italiani sezione di Bari, ci si
connetterà con la stazione marconiana della Fondazione Marconi.
“I fari – dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – sono edifici
emblematici della storia e della cultura delle comunità costiere, ma sono anche architetture
altruistiche perché pensate per guidare chi naviga verso le sicurezze della terra. Nell’ambito
del progetto Interreg Co.He.N., la Regione Puglia ha coordinato un’operazione di recupero e
riallestimento di queste strutture, trasformandole in luoghi vivi e di cultura, che
custodiscono l’identità dei nostri paesaggi e la memoria della nostra storia. Il Faro di San
Cataldo, che diventa Museo della Radio, celebra infatti il legame tra Bari e Guglielmo
Marconi. È qui che Marconi realizzò i primi esperimenti di collegamento radio con i Balcani.
Dare a questo luogo la possibilità di rivivere nel solco di questa storia è un segnale di grande
suggestione, ma è anche un’ulteriore testimonianza dell’impegno della Regione Puglia nella
valorizzazione del proprio patrimonio culturale e nel rafforzamento della cooperazione
euro-mediterranea e del dialogo con le regioni adriatiche transfrontaliere”.
“Il faro San Cataldo è uno spazio di grande suggestione – commenta il sindaco Vito Leccese –
che viene restituito alla fruizione pubblica grazie a un progetto di recupero e allestimento
realizzato in sinergia con diversi attori istituzionali, che desidero ringraziare per aver
condiviso con l’amministrazione comunale un percorso importante per la valorizzazione di
un bene storico identitario della nostra città. Gli spazi espositivi offriranno ai visitatori
l’opportunità, da un lato, di conoscere la storia dei fari e delle torri costiere di Puglia,
dall’altro di approfondire la conoscenza del mondo della radio e di Guglielmo Marconi, che
ha contribuito a cambiare per sempre la storia delle comunicazioni. Il mio auspicio è che
questo nuovo spazio espositivo, nel quale si terranno visite guidate ed eventi culturali, possa
essere conosciuto e apprezzato contribuendo a rilanciare l’attrattività di un quartiere della
città attualmente al centro di un ampio intervento di rigenerazione urbana e sociale”.
“Da sabato prendono finalmente il via le attività del Museo del faro e della radio, che
accoglierà i visitatori in un bellissimo percorso di rielaborazione del passato e di creazione di
nuovi significati intorno al tema dei fari e delle radio – spiega l’assessora comunale alle
Culture Paola Romano -. I fari con la loro luce mandano messaggi in un linguaggio
universale. Il nostro faro, che da oltre 150 anni illumina con i suoi lampi anche la città di
Bari, è punto di riferimento per l’Adriatico. Qui si sono susseguite tante storie e tante
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innovazioni e Guglielmo Marconi ha effettuato il primo collegamento radiotelegrafico via
etere con il Montenegro. Desidero ringraziare il prof Carnimeo, presidente dell’associazione
Vedetta sul Mediterraneo, impegnata per la valorizzazione dei fari e selezionata per il
partenariato pubblico-privato, e le realtà del terzo settore che hanno preso a cuore questa
iniziativa, insieme alla Marina militare, per la sinergia messa in campo per il progetto, e alla
Regione Puglia, con il dipartimento Cultura e l’Asset. Ringrazio anche Alberto Chiantera per
il comodato d’uso delle opere di grande valore che verranno custodite nel museo. Da qui
parte un percorso di conoscenza del quartiere, della città e della rete di luoghi diffusi in
Puglia che potrebbero sembrare una storia minore delle nostre città ma che invece
rappresentano, come ha ricordato Enrica Simonetti, un nodo importantissimo e l’occasione
di osservare le città da un diverso punto di vista”.
“Oggi – evidenzia Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura
e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia – non stiamo semplicemente restituendo
alla fruizione pubblica il faro San Cataldo, dopo interventi di valorizzazione e restauro
infrastrutturale e funzionale, ma lo stiamo consegnando nelle mani premurose e competenti
di operatori privati esperti nel management culturale e, in particolare, di strutture
specialissime quali sono i fari e le torri costiere. Che ne faranno un museo interattivo della
radio, recuperando una storia che lega le vicende del faro di Bari al mito di Guglielmo
Marconi. Il tutto attraverso uno straordinario lavoro di squadra tra istituzioni locali – Regione
e Comune – e istituzioni statali – Ministeri della Difesa e della Cultura. Condizione
fondamentale per favorire il ricorso a forme, anche innovative, di partenariato pubblico-
privato. Non va, infine, trascurato il principio guida del “network” che ha caratterizzato tutto
il progetto Interreg Grecia-Italia 2014-2020 “Co.He.N. – Coastal Heritage Network”: il faro di
San Cataldo, in tal senso, è assolutamente baricentrico rispetto ad un sistema costruito in
rete che va dal Gargano fino al Salento e che, nella programmazione 2021-2027, potrà e
dovrà arricchirsi di ulteriori fari e torri che adornano come perle preziose i 900 km di costa
pugliese”.
“Riconnettendo i sei monumenti in un progetto unitario, Asset – sottolinea il suo direttore
Elio Sannicandro – ha disegnato un itinerario turistico-culturale omogeneo, un modello per
un percorso museale diffuso, riconoscibile e identificabile anche attraverso l’uso coerente di
elementi grafici e di allestimento degli spazi espositivi. Ciò sempre legandosi fortemente alle
specificità di ciascun luogo, inteso come punto di partenza per la scoperta del territorio. Il
tutto con un duplice obiettivo: creare un’identità regionale distintiva, valorizzando il
patrimonio architettonico e culturale, e generare attrattività per i contenuti informativi,
declinati secondo modalità comunicative moderne ed efficaci per raggiungere il più ampio
pubblico”.
“Il museo del faro e della radio di San Cataldo – afferma il presidente dell’associazione
Vedetta sul Mediterraneo Nicolò Carnimeo – vuole essere una istituzione marittima per la
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