
(AGENPARL) – lun 24 febbraio 2025 *“Khojaly: Ritorno alla Vita”, un concerto a Roma*
La suggestiva cornice della Basilica di Sant’Agnese fuori le mura, edificio
straordinario del VII secolo, sorto in sostituzione della basilica
costantiniana del IV secolo per volere di Papa Onorio I, ha ospitato il
concerto “Khojaly: Ritorno alla Vita”, organizzato dall’Ambasciata della
Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, insieme all’Ambasciata
Azerbaigiana in Italia e con la collaborazione della Camera di Commercio
Italia – Azerbaigian, domenica 23 febbraio 2025, alle ore 20:00.
Ad esibirsi Coro e Orchestra della Cappella Musicale Costantina.
La serata è stata organizzata per commemorare le vittime di uno degli
eventi più atroci e dolorosi del conflitto del Karabakh e dell’intera
storia azerbaigiana: il genocidio di Khojaly.
A prendere la parola è stato l’Ambasciatore dell’Azerbaigian presso la
Santa Sede, S.E. Ilgar Mukhtarov, che, prima di iniziare il suo discorso,
ha rivolto un pensiero al Pontefice, augurandogli una pronta guarigione e
un celere ripristino delle sue attività. Ha poi comunicato con rammarico
che, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 1992, durante la prima guerra
del Karabakh, le forze armate dell’Armenia uccisero a Khojaly, con
particolare crudeltà, 613 persone, tra cui donne, anziani e bambini. Un
crimine contro l’umanità che è stato riconosciuto da numerosi paesi e
organizzazioni internazionali, ampiamente diffuso dalle più importanti
testate giornalistiche del mondo e su cui la luce della memoria non può
affievolirsi. “Il mondo deve conoscere meglio il genocidio di Khojaly”, ha
concluso.
E’ intervenuto poi l’Ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia, S.E. Rashad
Aslanov, che ha ricordato l’importanza strategica della città di Khojaly
nella regione e il ruolo della campagna Justice for Khojaly. La punizione
dei criminali autori di questo massacro è fondamentale per prevenire in
futuro azioni simili. Ora si è finalmente aperta una prospettiva di pace,
il conflitto e’ alle spalle, a Khojaly sta tornando la vita, con il
ripopolamento dei profughi che furono costretti ad abbandonare le proprie
case, e riconoscere quanto avvenuto e’ un passo fondamentale per la
riconciliazione.
Il concerto ha visto una numerosissima partecipazione di pubblico e un
grande apprezzamento per l’importanza del tema ricordato e per la
straordinaria esecuzione da parte degli artisti.