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(AGENPARL) – ven 21 febbraio 2025 **Disturbi dell’alimentazione, si va verso percorsi di diagnosi e terapia
omogenei**
/Scritto da Walter Fortini, venerdì 21 febbraio 2025 alle 16:13/
I casi di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono sempre più
diffusi e la Regione, assieme alle aziende sanitarie, è al lavoro per
rendere omogenei i percorsi di diagnosi, terapia ed assistenza. Un
obiettivo a cui punta una delibera presentata alla giunta dall’assessore al
diritto alla salute Simone Bezzini e già approvata.
“In Toscana vogliamo qualificare ulteriormente l’offerta di assistenza
riservata alle persone che soffrono di queste patologie, un obiettivo che
ci siamo prefissati e che perseguiamo con molta attenzione – commenta
Bezzini -. Il nuovo percorso regionale mette al centro la
multidisciplinarità e l’integrazione dei servizi ed è basato su evidenze
scientifiche ed esperienze cliniche che saranno adattate al nostro
contesto. Queste linee guida faranno fare un nuovo passo in avanti al
nostro sistema sanitario e per questo ringrazio il gruppo di professionisti
delle aziende sanitarie ed ospedaliere che ci hanno lavorato”.
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono infatti patologie
mentali complesse che per essere diagnosticate ed essere prese
tempestivamente in carico da parte del servizio sanitario pubblico
richiedono un intervento precoce e coordinato tra diverse figure
professionali. Con la delibera la Regione punta ad avere una ‘squadra’
unica di cura in tutte le aziende sanitarie, in grado di dare risposte
coordinate e continuative per tutti i diversi livelli di assistenza a
seconda del grado di avanzamento della patologia. In pratica significa una
rete assistenziale coordinata ed integrata che va dal medico di medicina
generale o pediatra di libera scelta (che costituiscono il primo livello di
assistenza) all’ambulatorio specializzato (secondo livello) alla terapia
ambulatoriale intensiva o semiresidenziale (terzo livello) fino alla
riabilitazione (quarto livello) e ricovero ospedaliero (quinto livello).
La delibera individua anche un modello organizzativo di riferimento, basato
sul principio delle reti cliniche integrate, che prevede la concentrazione
della casistica più complessa, che necessita interventi di cura mirati, in
un limitato numero di strutture altamente specializzate e dotate di servizi
più specifici. La gestione invece dei casi a minore intensità clinica
avverrà negli ambulatori specializzati dislocati su tutto il territorio
regionale, secondo il principio della prossimità e continuità delle cure,
in stretto contatto con la medicina generale e la pediatria.