
La Fondazione Grande Oriente d’Italia Onlus: Struttura, attività e questioni controversie
La Fondazione Grande Oriente d’Italia Onlus (di seguito, “Fondazione”) è stata costituita il 13 dicembre 2019 con atto notarile. Secondo quanto previsto dallo statuto, la Fondazione non ha scopo di lucro e persegue finalità di solidarietà sociale, con particolare attenzione alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e alla formazione per soggetti svantaggiati, tra cui anziani con disabilità, indigenti e minori.
Legami con il Grande Oriente d’Italia (GOI)
Nonostante la Fondazione sembri strettamente legata al Grande Oriente d’Italia (GOI), emergono aspetti che ne segnalano una sostanziale autonomia:
- Il GOI è l’unico fondatore della Fondazione;
- Il nome della Fondazione richiama esplicitamente il GOI;
- L’organo amministrativo è composto dagli amministratori pro tempore del GOI;
- La sede legale della Fondazione coincide con quella del GOI;
- Il sito web della Fondazione è ospitato sulla piattaforma del GOI;
- Il bilancio della Fondazione viene annualmente trasmesso agli affiliati del GOI.
Tuttavia, dallo studio degli atti ufficiali risulta che:
- Il GOI non ha alcun potere decisionale nella Fondazione (non può modificare lo statuto, nominare amministratori o indirizzarne le attività);
- La Fondazione è amministrativamente autonoma;
- Gli affiliati del GOI non hanno diritto di accesso ai documenti della Fondazione, contrariamente a quanto avviene per la società immobiliare URBS Srl;
- L’oggetto sociale della Fondazione è incentrato sulla valorizzazione dei beni immobiliari, tema estraneo alle finalità del GOI.
Aspetti critici e mancata iscrizione al RUNTS
Un tema centrale riguarda la gestione finanziaria e la conformità legale della Fondazione. La relazione al bilancio 2023, evidenzia che la Fondazione segue la disciplina del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017). Tuttavia, il Registro delle Persone Giuridiche ha segnalato, attraverso due PEC che la Fondazione non risulta iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). La mancata iscrizione ha portato le autorità a richiedere una revisione dello statuto o l’adeguamento alle disposizioni normative, ma la Fondazione non ha fornito riscontro a tali richieste.
Gestione assoluta da parte del Presidente / Gran Maestro
Dai verbali emerge un forte accentramento di potere nelle mani del Presidente della Fondazione, che coincide con il Gran Maestro del GOI. Un documento del 29 aprile 2024 mostra come il Presidente abbia chiesto e ottenuto pieni poteri di rappresentanza legale e di gestione, senza alcuna opposizione da parte del Consiglio di amministrazione. Questo implica che:
- Il Consiglio di amministrazione appare privo di autonomia decisionale;
- L’Organo di Controllo non ha esercitato alcuna verifica sugli atti della Fondazione;
- Gli amministratori sono gli stessi della Giunta Amministrativa del GOI, eletti in lista bloccata dalla Comunione dei membri affiliati con il grado di Maestro.
Flussi finanziari e acquisizioni immobiliari
Un altro punto critico riguarda i flussi finanziari tra il GOI e la Fondazione. Tra il 2021 e il 2023, il GOI ha trasferito alla Fondazione 7,4 milioni di euro (pari al 55% delle quote versate dagli affiliati). Con queste risorse, la Fondazione ha acquistato e ristrutturato immobili di pregio a Cosenza, Pescara, Taranto, Bologna e Udine, concessi poi in uso alle Logge del GOI. Tuttavia:
- Non vi è trasparenza sui prezzi di acquisto e sui criteri di selezione degli immobili;
- Non risultano tracciabili i fondi utilizzati per gli acquisti e le ristrutturazioni;
- Non sono chiari gli eventuali rapporti con la società URBS Srl;
- Gli affitti pagati dagli affiliati al GOI alimentano nuovamente la Fondazione, creando un circuito chiuso di finanziamenti.
Questo schema potrebbe configurarsi come distrattivo, in quanto la valorizzazione del patrimonio immobiliare non rientra tra le attività proprie del GOI. Inoltre, l’alto volume di entrate derivanti da canoni di locazione potrebbe far perdere alla Fondazione lo status di ente non commerciale, con conseguenti implicazioni fiscali.
Possibili rischi e conseguenze
Gli attuali amministratori della Fondazione, scaduti nel GOI per fine mandato, si sono autonomamente reintegrati in carica, in una “prorogatio imperii” che dovrebbe limitarsi alla gestione ordinaria. Questo solleva il rischio che lo statuto possa essere modificato in modo da prevedere mandati decennali o vitalizi, isolando del tutto la Fondazione dai diritti degli affiliati del GOI.
Di conseguenza, sarebbe opportuno ed urgente che le Autorità competenti intervengano per verificare se esiste il pericolo di una gestione personalistica e parallela, che potrebbe comportare:
- Distrazione del patrimonio immobiliare e finanziario del GOI;
- Violazioni delle normative fiscali e statutarie;
- Potenziali illeciti di natura finanziaria e penale, ipotizzabili solo da organi giudiziari preposti.
Alla luce delle evidenze raccolte, appare necessario un intervento delle Autorità di vigilanza (Guardia di Finanza) per verificare la corretta gestione della Fondazione Grande Oriente d’Italia Onlus e il rispetto delle normative vigenti. L’assenza di trasparenza nei bilanci e nelle operazioni immobiliari, unita alla totale centralizzazione del potere gestionale, solleva interrogativi sulla reale finalità della Fondazione e sulla tutela degli interessi degli affiliati del GOI.
Cosa stanno aspettando le Istituzioni a verificare? Ah a saperlo…
P.s. Stay tuned