
(AGENPARL) – ven 24 gennaio 2025 Riconoscere ai giornalisti che lavorano nella pubblica amministrazione la
possibilità di poter inserire nella formazione obbligatoria prevista per il
personale degli enti pubblici i corsi della formazione continua dell’Ordine
nazionale dei giornalisti. E’ la proposta della Consulta uffici stampa
dell’Associazione stampa romana, presentata dal vicepresidente vicario
della Consulta, Ugo Degl’Innocenti, in occasione della presentazione della
XXIII edizione della guida “Uffici Stampa – L’Annuario della Comunicazione
Italiana”, che si è svolta giovedì 23 gennaio, a Roma, nella sede del
sindacato.
La pubblicazione, edita da Comunicare ed Informare, è nata nel biennio 1996
/1997, dall’iniziativa della giornalista Maria Grazia Giordano, componente
della consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana, per fornire
uno strumento di lavoro utile per i giornalisti.
A moderare i lavori il presidente della Consulta uffici stampa Asr, Antonio
Ranalli, che ha ricordato in apertura la necessità di un aggiornamento
“della legge 150 del 2000, che proprio quest’anno compie 25 anni” e il
problema di forme di abusivismo nella professione. “Tante persone
esercitano il lavoro di ufficio stampa e comunicazione senza essere
iscritti all’albo”, ha detto Ranalli, “Da parte di molti c’è la volontà di
entrare a pieno titolo nella categoria, ma serve un percorso per consentire
ai comunicatori di potersi iscriversi all’albo dopo un adeguato percorso”.
All’incontro hanno partecipato il segretario dell’Associazione Stampa
Romana, Stefano Ferrante, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del
Lazio, Guido D’Ubaldo, il vicepresidente vicario della Consulta Uffici
Stampa di Stampa Romana, Ugo Degl’Innocenti, Gennaro Pesante dell’ufficio
stampa e comunicazione della Camera dei Deputati, il vicepresidente
dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Roberto Rossi, la presidente del Gus
Lazio, Manuela Biancospino. Si è inoltre collegata la presidente nazionale
del Gus (Gruppo Uffici Stampa), Assunta Currà.
Il vicepresidente vicario della Consulta uffici stampa dell’Associazione
stampa romana, Ugo Degl’Innocenti, ha innanzi tutto ribadito la necessità
di un intervento del legislatore, per rendere vincolanti le disposizioni
della legge 150/2000, che troppo spesso non vengono rispettate nella
pubblica amministrazione. Degl’Innocenti ha inoltre annunciato
un’iniziativa della Consulta, finalizzata a chiedere all’Ordine dei
giornalisti del Lazio di sensibilizzare gli enti pubblici del territorio
riguardo all’importanza di favorire la partecipazione ai corsi di
formazione continua obbligatoria per i giornalisti che operano negli uffici
stampa. “È di pochi giorni fa”, ha dichiarato Degl’Innocenti, “la direttiva
del ministro Zangrillo che aumenta da 24 ad almeno 40 le ore di formazione
obbligatoria annuali per ogni dipendente pubblico. Tuttavia, molti dei
corsi proposti hanno scarsa attinenza con la professione giornalistica e
con i compiti specifici degli uffici stampa, mentre non si promuove la
partecipazione ai corsi di formazione continua obbligatoria degli iscritti
agli Ordini professionali, che anche i giornalisti sono tenuti a
frequentare. Per questo motivo, la Consulta degli uffici stampa chiede
all’Ordine dei giornalisti del Lazio di attivarsi presso gli enti pubblici
della regione, affinché venga favorito il rilascio di permessi retribuiti
per la partecipazione ai corsi riconosciuti dall’Ordine e, soprattutto,
affinché si avvii un dialogo per l’inserimento di questi corsi nei piani
formativi degli enti, facendo sì che la frequenza a tali corsi venga
conteggiata tra le ore di formazione obbligatoria previste dalla direttiva
Zangrillo”.
Il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo si è
detto disponibile “ad aprire un dialogo per i colleghi che lavorano nella
pubblica amministrazione”, e allo stesso tempo ha ricordato la necessità di
intervenire sulla formazione “per fare in modo di renderla un po’ più
snella, come sono riusciti a fare gli avvocati. Siamo riusciti ad avere la
possibilità di fare solo 20 crediti dopo 30 anni di iscrizione. Ma penso
che 60 crediti in 3 anni per chi ha meso di 30 anni di iscrizione siano
troppi”. Inoltre, per D’Ubaldo è necessaria la riforma dell’Ordine “che
aspettiamo da tanti e che auspichiamo possa prevedere il riconoscimento
dello status di giornalista per i comunicatori”.
Il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Stefano Ferrante, ha
evidenziato tre aree di problematiche relative al rapporto della categoria
con la pubblica amministrazione, ovvero “i bandi; il giusto inquadramento,
la formazione e il riconoscimento delle prerogative dei colleghi; il
dialogo sindacale. Nell’ultima edizione degli Stati Generali degli uffici
stampa, promossa dalla Consulta di Stampa Romana, abbiamo proposto un patto
di consultazione con i sindacati. Si tratta sostanzialmente di un ascolto
da parte loro, che sono al tavolo con l’Aran, dove noi non possiamo stare,
per portare le nostre istanze. La legge 150 ha creato molte aspettative, ma
dire che definisce un quadro è sin troppo generoso: stabilisce alcuni
principi, che però possono essere facilmente disattesi. Su una revisione
della Legge 150 sono molto pessimista: nessuna maggioranza politica ha mai
preso in mano la situazione”. Ferrante ha auspicato anche una revisione
“della legge professionale. Dobbiamo pensare a strutturare l’Ordine con le
nuove figure professionali: occorre una nuova legge e un nuovo contratto di
lavoro con le nuove figure professionali”.
La presidente del Gruppo Uffici Stampa, Assunta Currà ha ricordato come
“gli Uffici Stampa hanno un ruolo che è in continua crescita perché
risponde ad un’assunzione di responsabilità nei confronti della verità
sostanziale dei fatti e che quindi soddisfa le esigenze del fruitore
dell’informazione. Il GUS promuove una formazione continua e deontologica,
il rispetto e il completamento di leggi fondamentali per il settore, quali
la 150/2000”. Per la presidente del GUS Lazio e consigliera tesoriera
dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Manuela Biancospino: “Il ruolo
dell’ufficio stampa è diventato oggi sempre più vitale, in un mondo
dell’informazione in continuo cambiamento che prevede la capacità di saper
utilizzare anche i mezzi offerti dal web e dai social networks per poter
sviluppare una rete di contatti forte e diversificata e fornire con
esattezza e tempestività informazioni di cui i giornalisti hanno bisogno
per realizzare articoli accurati. Ecco perché è importante che tutti gli
uffici stampa siano giornalisti iscritti all’Ordine e che non solo
rispettino le norme di deontologia previste dal Testo Unico dei doveri del
giornalista ma che frequentino i corsi di formazione previsti dalla legge”.
Numerosi anche gli interventi del pubblico, tra i quali anche quello di
Antonio Bettanini, trent’anni nelle istituzioni e già Consigliere del
Ministro della Funzione Pubblica, Franco Frattini, e responsabile della
struttura di Missione per la Comunicazione e Informazione ai cittadini del
dipartimento della Funzione Pubblica.
“Dal biennio 1996/ 97 a oggi la comunicazione pubblica e privata è