Il dollaro statunitense ha subito una significativa flessione nelle ultime sessioni, poiché l’incertezza che circonda i piani tariffari del presidente Donald Trump ha mantenuto i mercati finanziari in uno stato di agitazione.
Trump ha dichiarato ieri, durante una conferenza alla Casa Bianca, che la sua amministrazione sta considerando l’introduzione di dazi doganali del 10% sulle merci importate dalla Cina, con decorrenza dal 1° febbraio. Lo stesso giorno, aveva già annunciato che Messico e Canada sarebbero stati soggetti a dazi del 25%, mentre ha minacciato ulteriori tariffe sulle importazioni europee, senza tuttavia fornire dettagli precisi.
Questa mancanza di chiarezza ha destabilizzato i mercati, contribuendo a una perdita dell’1,2% del dollaro lunedì, rispetto a un paniere delle principali valute globali. L’indice del dollaro, che misura la valuta rispetto all’euro, allo yen e ad altre quattro valute chiave, ha registrato un’ulteriore flessione dello 0,14%. Sebbene il dollaro abbia trovato una certa stabilità martedì, chiudendo pressoché invariato, i mercati rimangono cauti. I funzionari statunitensi hanno cercato di rassicurare gli investitori, affermando che eventuali nuove tasse saranno introdotte con un approccio ponderato.
Nel frattempo, l’euro è leggermente calato dello 0,07%, chiudendo a 1,0420 dollari, mentre lo yen giapponese ha guadagnato terreno, raggiungendo 155,40 rispetto al dollaro. Lo yuan cinese si è attestato a 7,2735 nei confronti del dollaro, dopo aver toccato ieri 7,2530, il livello più alto dallo scorso 11 dicembre.
Le politiche monetarie delle principali banche centrali stanno giocando un ruolo fondamentale nell’evoluzione del mercato valutario. Negli Stati Uniti, i trader si aspettano un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, con una riduzione di un quarto di punto percentuale prevista entro luglio. Tuttavia, rimangono dubbi sull’eventualità di ulteriori interventi entro la fine dell’anno.
In Giappone, al contrario, cresce l’aspettativa che la Banca del Giappone possa adottare una politica più restrittiva, aumentando i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale nella riunione di venerdì prossimo. Questo scenario rafforza ulteriormente lo yen, che continua a mostrare resilienza nei confronti del dollaro.
Anche le valute nordamericane hanno risentito dell’incertezza generale. Il dollaro canadese ha registrato un lieve calo dello 0,1%, scendendo a 1,4335 per un dollaro statunitense. Allo stesso modo, il peso messicano ha perso lo 0,1%, attestandosi a 20,6350 per un dollaro.
Le dinamiche commerciali globali e l’incertezza sulle politiche tariffarie di Trump continueranno a influenzare il mercato valutario nelle prossime settimane. Gli investitori rimangono in attesa di ulteriori dettagli, che potrebbero fornire maggiore chiarezza sulle intenzioni dell’amministrazione statunitense e il loro impatto sull’economia globale.