
La Francia sta affrontando una crisi demografica senza precedenti, con il tasso di natalità che nel 2024 ha raggiunto il livello più basso dalla fine della Prima Guerra Mondiale. Secondo i dati ufficiali dell’Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici (INSEE), nel 2024 sono nati 663.000 bambini, un calo del 2,2% rispetto all’anno precedente e il numero più basso di nascite dal 1946.
Calo della fertilità e fallimento del “riarmo demografico”
Il tasso di fertilità è sceso a 1,62 figli per donna, in calo rispetto a 1,66 nel 2023 e ben al di sotto del livello di sostituzione di 2,1 figli per donna. Questo calo si verifica nonostante gli sforzi del governo francese, come il piano di “riarmo demografico” annunciato dal presidente Emmanuel Macron per incentivare le nascite.
Secondo il quotidiano Le Figaro, il tasso di fertilità francese, seppur superiore alla media europea di 1,46 figli per donna registrata nel 2022, sta diminuendo più rapidamente rispetto ad altre nazioni dell’Unione Europea, suscitando preoccupazione per il futuro demografico del paese.
Cause economiche e sociali
Un rapporto dell’Unione Nazionale delle Associazioni Familiari (UNAF) sottolinea che il calo delle nascite non è legato a una mancanza di desiderio di avere figli. In media, le coppie in età fertile intervistate affermano di desiderare 2,27 figli, ma fattori economici, abitativi e sociali ostacolano la realizzazione di questo obiettivo.
La co-fondatrice di un’app per genitori, Cécilia Creuzet, ha rilevato che tra le principali preoccupazioni dei suoi utenti ci sono:
- Difficoltà nell’equilibrio tra lavoro e vita privata
- Mancanza di posti negli asili nido e di soluzioni per l’assistenza all’infanzia
- Ansie legate alla crisi climatica, che hanno dissuaso oltre la metà degli utenti dall’avere più figli.
Popolazione in lieve aumento grazie alla migrazione
Secondo i dati dell’INSEE, la popolazione francese ha registrato un aumento di 169.000 abitanti nel 2024, arrivando a 68,6 milioni di persone, con una crescita dello 0,25%. Tuttavia, questa crescita è attribuita quasi interamente alla migrazione netta, stimata in 152.000 unità, piuttosto che a una crescita naturale.
Per la prima volta, nel censimento di quest’anno, la Francia chiederà ai genitori di indicare il proprio paese di nascita. Sebbene la domanda sia facoltativa, ha già suscitato critiche da parte di gruppi di sinistra come la Human Rights League e il sindacato CTG, che temono possibili discriminazioni basate sulle origini familiari.
Confronto con altre nazioni europee
La differenza tra i tassi di natalità delle donne native e delle popolazioni migranti sta diventando sempre più evidente in Europa occidentale. Nel Regno Unito, ad esempio, le donne straniere hanno rappresentato il 31,8% di tutte le nascite vive nel 2023, nonostante i migranti costituissero solo il 16% della popolazione totale.
Un futuro incerto
Il calo delle nascite e l’aumento della dipendenza dalla migrazione sollevano interrogativi sul futuro della società francese. Mentre il governo cerca soluzioni per invertire la tendenza, il paese affronta una delle sfide demografiche più complesse della sua storia moderna.