
La scorsa settimana ha visto un’impennata nei prezzi delle materie prime, alimentata da una combinazione di eventi economici globali e tensioni geopolitiche. Contemporaneamente, il mercato del lavoro statunitense ha mostrato segni di robustezza, con un calo della disoccupazione e un incremento delle buste paga non agricole. Questo ha contribuito a rafforzare l’approccio cauto della Federal Reserve sui tagli dei tassi di interesse.
A dicembre 2024, le buste paga non agricole negli Stati Uniti sono aumentate di 256.000 unità, superando le aspettative degli analisti, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, rispetto al 4,2% del mese precedente. Questa crescita ha rafforzato la posizione della Federal Reserve, che potrebbe non considerare tagli ai tassi prima di metà 2025.
Nel frattempo, i rendimenti dei titoli di stato USA a 10 anni hanno continuato a salire, raggiungendo il 4,78%, alimentati dalle preoccupazioni per le pressioni inflazionistiche. Anche l’indice del dollaro USA è aumentato, chiudendo la settimana al 109,7%, il livello più alto da novembre 2022.
I metalli preziosi hanno beneficiato delle incertezze politiche legate alle future politiche economiche del presidente eletto Donald Trump. L’oro è salito del 2%, con la Banca Popolare Cinese che ha ripreso gli acquisti dopo una pausa di sei mesi. Anche l’argento (+2,5%) e il palladio (+2,9%) hanno mostrato un forte rialzo.
Nel settore minerario, Barrick Gold ha annunciato una sospensione temporanea delle attività in Mali, a causa di restrizioni ai trasporti e ordini di sequestro sulle scorte d’oro, mentre la produzione di rame cilena è aumentata del 17% grazie alla statale Codelco. Questo ha portato a un aumento del prezzo del rame del 5,4%.
Il Tesoro USA ha intensificato le sanzioni contro le esportazioni di petrolio russo, colpendo oltre 180 navi e numerosi produttori, tra cui Gazprom Neft e Surgutneftegas. Questo, insieme alla decisione di BP di aumentare la produzione di petrolio in India del 44%, ha spinto il prezzo del Brent a chiudere la settimana in rialzo del 3,7%.
Il gas naturale ha registrato un’impennata del 12,1%, in parte grazie ai progressi di TotalEnergies, che ha annunciato la costruzione di un nuovo impianto di trattamento del gas in Iraq.
Nel settore agricolo, soia (+3,4%) e mais (+4,4%) sono aumentati, supportati dall’accelerazione dello sviluppo di nuove varietà annunciata dal Ministero cinese dell’Agricoltura. Tuttavia, preoccupano le condizioni climatiche in Argentina, dove la siccità legata al fenomeno La Niña potrebbe compromettere le rese per la sesta stagione consecutiva.
Il riso è salito del 3,8% dopo l’annuncio di Bulog, il fornitore alimentare indonesiano, di incrementare le scorte nazionali. In calo invece il cacao (-5,9%), penalizzato dai ritardi nei pagamenti in Ghana, che hanno causato una diminuzione degli acquisti e preoccupazioni sul contrabbando.
La scorsa settimana ha evidenziato un quadro economico globale caratterizzato da forti tensioni e incertezze. Mentre i mercati delle materie prime reagiscono a eventi geopolitici e climatici, la solidità del mercato del lavoro statunitense contribuisce a definire le prospettive della politica monetaria globale. Con la crescita della domanda di materie prime e le sfide logistiche e politiche, le dinamiche future rimangono complesse e difficili da prevedere.