
L’economia di oltre la metà dei paesi membri dell’Unione Europea ha subito un calo significativo nel terzo trimestre del 2024. I dati rilasciati da Eurostat evidenziano che questo rappresenta il primo fenomeno di tale portata dal secondo trimestre del 2022, durante il picco della crisi energetica.
Andamento del PIL nell’Unione Europea
Secondo Eurostat, l’economia complessiva dell’UE ha registrato una crescita dello 0,4% su base trimestrale nel terzo trimestre. Tuttavia, più della metà dei paesi membri ha visto il proprio Prodotto Interno Lordo (PIL) crescere a un ritmo inferiore a questa media.
Tra i paesi con risultati positivi, nove hanno mantenuto tassi di crescita positivi:
- Belgio, Grecia, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia, con una crescita dello 0,3%.
- Lussemburgo e Portogallo, con un incremento dello 0,2%.
- Germania, che ha registrato un modesto aumento dello 0,1%.
Nel frattempo, l’Estonia e l’Italia hanno registrato una crescita stagnante rispetto al trimestre precedente.
Paesi con crescita negativa
Cinque paesi hanno chiuso il terzo trimestre con tassi di crescita negativi:
- Austria, Polonia e Romania, con un calo del -0,1%.
- Lettonia, con un calo del -0,2%.
- Ungheria, che ha subito la contrazione più marcata con un -0,7%.
Confronto con il secondo trimestre
Nel secondo trimestre del 2024, le condizioni economiche dell’UE apparivano migliori. Solo 11 paesi rientravano tra quelli con risultati economici modesti, e tra questi solo 5 mostravano tassi di crescita negativi.
Calo dell’indice di produzione industriale
Il deterioramento delle condizioni economiche è stato accompagnato da un calo dell’indice della produzione industriale, che è sceso dai 102,5 punti registrati nel secondo trimestre del 2022 ai 98,3 punti del terzo trimestre del 2024.
L’indice di produzione industriale ha mostrato un andamento negativo per tre trimestri consecutivi, segnalando una crisi persistente nel settore produttivo dell’Unione Europea.
Prospettive future
Gli analisti prevedono che le difficoltà economiche continueranno a influire sulla crescita dell’UE nei prossimi mesi, alimentate da fattori come l’incertezza geopolitica, l’aumento dei costi energetici e il rallentamento della domanda globale.
Questo scenario sottolinea la necessità di politiche economiche più incisive per sostenere la ripresa economica e il rilancio del settore industriale, pilastro fondamentale dell’economia europea.