
(AGENPARL) – gio 02 gennaio 2025 Appalti Guerra (Pd): Marcia indietro del governo su contratti pirata. Alti
i rischi per tutele e salari
“Ci hanno provato per l’ennesima volta e per l’ennesima volta hanno dovuto
fare marcia indietro. La versione finale del decreto di revisione del
codice degli appalti abbandona l’idea di considerare rappresentativi gli
organismi sindacali e datoriali che firmano molti contratti. Un criterio
assurdo che avrebbe favorito i contratti pirata: contratti che coprono
pochissimi lavoratori con minori tutele in termini di salute, sicurezza e
formazione, oltre che di salario. Ci hanno provato con il collegato lavoro,
ci hanno riprovato col decreto 19/2024 sul Pnrr, e ci hanno provato ancora
con la bozza del decreto legislativo sugli appalti. Questa marcia indietro
non è sufficiente. Il nuovo codice amplia le maglie per rendere gli
appalti e subappalti una catena finalizzata a ridurre tutele e salari. Lo
fa attraverso sistemi di equivalenza, scostamenti ammissibili, possibilità
di declinare i contratti applicabili in funzione di non meglio definiti
criteri di ampiezza dimensionale e natura giuridica delle imprese. Assieme
a tutte le altre opposizioni, avevamo chiesto di stralciare dalla revisione
del codice le norme sul contratto da applicare negli appalti e subappalti.
Ciò avrebbe permesso una riflessione più adeguata e un confronto più
rispettoso con le parti sociali, datoriali e sindacali. Il governo è andato
avanti lo stesso e, come al solito, la gatta frettolosa ha fatto gattini
ciechi”.
Così in una nota Maria Cecilia Guerra, Responsabile lavoro nella segreteria
nazionale del Partito democratico.
Alla luce dei principi di cui al D.lgs. 196/03 e al Regolamento UE
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