
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio (N. 06017/2024 REG.PROV.CAU.
N. 14203/2024 REG.RIC.) ha accolto la richiesta di sospensione cautelare del Decreto del Ministero della Salute del 25 novembre 2024 , che introduce nuove tariffe per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. La decisione è stata resa pubblica oggi, 30 dicembre 2024, e segna un momento cruciale per il settore sanitario, coinvolgendo un vasto numero di soggetti, tra cui laboratori analisi, centri diagnostici e poliambulatori di tutta Italia.
Il contesto del provvedimento
Il Decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre 2024 e con entrata in vigore prevista per il 30 dicembre, rappresenta la prima revisione sostanziale delle tariffe dopo oltre 20 anni. Tuttavia, questa tempistica è stata contestata dai ricorrenti, che coinvolge oltre un centinaio di strutture sanitarie private, evidenziando come la mancanza di urgenza ei potenziali danni derivanti dalla sua applicazione immediata giustifichino la richiesta di sospensiva.
Le motivazioni del TAR
Nel decreto, il TAR ha rilevato che l’adozione delle nuove tariffe, pur essendo un aggiornamento atteso dal tempo, non presenta un’urgenza tale da giustificare l’immediata applicazione. Al contrario, sono stati evidenziati profili di danno significativi per le strutture ricorrenti, che avrebbero dovuto confrontarsi con una riorganizzazione tempestiva per adeguarsi alle nuove disposizioni tariffarie.
Il Tribunale ha pertanto deciso di sospendere l’efficacia del Decreto fino alla prossima udienza collegiale, fissata per il 28 gennaio 2025 , quando la questione sarà ulteriormente approfondita.
Gli atti impugnati
La sospensiva riguarda non solo il Decreto, ma anche gli atti correlati, inclusa l’ Intesa Stato-Regioni e il relativo parere dell’ AGENAS , oltre ai documenti tecnici e ai verbali della Commissione incaricata di determinare le nuove tariffe.
Implicazioni per il settore sanitario
La decisione del TAR rappresenta un’importante battuta d’arresto per il processo di riforma tariffaria, che mirava ad aggiornare i compensi per le prestazioni sanitarie in base agli standard definiti dal DPCM LEA 12 gennaio 2017 . La sospensione del Decreto potrebbe generare un impatto significativo sul funzionamento delle strutture sanitarie coinvolte, ritardando l’applicazione delle nuove tariffe e lasciando in sospeso l’atteso aggiornamento dei nomenclatori.
Prossimi passi
La trattazione collegiale del caso a gennaio sarà determinante per decidere se il Decreto potrà essere definitivamente applicato o se saranno necessarie ulteriori revisioni per mitigare i potenziali danni alle strutture sanitarie. Nel frattempo, il settore sanitario rimane in attesa di sviluppi, consapevole dell’importanza di bilanciare le esigenze di aggiornamento con la sostenibilità operativa delle strutture coinvolte.