Il direttore dell’FBI Christopher Wray sembra essere prossimo a lasciare il suo incarico prima che il presidente eletto Donald Trump assuma ufficialmente la carica. Secondo fonti interne citate dal Washington Times, Wray preferirebbe dimettersi piuttosto che rischiare un licenziamento, vista la tensione accumulata negli ultimi anni tra lui e l’ex presidente.
Una relazione turbolenta con Trump
Wray, inizialmente nominato da Trump, ha perso il sostegno del presidente a causa di decisioni controverse che avrebbero trasformato, secondo i critici, l’FBI in uno strumento politicizzato. Tra i momenti chiave di questa frattura spicca il raid a Mar-a-Lago, residenza di Trump, che ha alimentato le accuse di “uso strumentale della giustizia”.
Di recente, Trump ha scelto Kash Patel, un suo fedele alleato e figura chiave della sua amministrazione, come possibile sostituto di Wray. Patel è atteso questa settimana al Congresso per incontrare senatori repubblicani, un passaggio cruciale per confermare la sua nomina e per iniziare quella che molti ritengono sarà una riforma radicale nella gestione dell’FBI.
I piani per la transizione
In caso di dimissioni di Wray, il vicedirettore Paul Abbate assumerà temporaneamente la guida dell’FBI, nominando a sua volta un vice direttore facente funzione. Secondo il Times, Abbate aveva pianificato di rimanere in carica fino alla metà del 2024 per facilitare una transizione ordinata, ma il cambio di leadership potrebbe accelerare il processo.
Fonti vicine a Wray hanno confermato che il direttore è consapevole del suo destino. “Se ne andrà prima o durante l’inaugurazione,” ha riferito un insider. L’FBI, pur non negando l’imminente dimissione, ha ribadito il proprio impegno verso trasparenza e imparzialità:
“Il direttore Wray e il vicedirettore Abbate hanno intrapreso azioni forti per garantire responsabilità e rispondere alla supervisione del Congresso.”
Il tema delle “grazie preventive”
Un altro aspetto che complica la posizione di Wray è la questione delle grazie preventive, un tema discusso negli ambienti democratici e mediatici. Secondo alcuni analisti, la concessione di grazie a figure come Wray rappresenterebbe implicitamente un’ammissione di colpevolezza, alimentando ulteriori tensioni politiche.
Cosa aspettarsi?
Con l’avvicinarsi dell’inaugurazione presidenziale, la possibile uscita di scena di Wray segna un momento di svolta per l’FBI. La nomina di Patel potrebbe indicare un netto cambio di direzione, con un focus su riforme interne e una nuova visione dell’agenzia sotto la guida di Trump.
La vicenda, tuttavia, rimane in evoluzione, con conseguenze che potrebbero ridisegnare il panorama politico e istituzionale degli Stati Uniti.