
(AGENPARL) – mer 30 ottobre 2024 30 ottobre 2024
Rientrato dal prestito a Lucca il dipinto di Luigi Sabatelli
Radamisto e Zenobia del Museo Civico d’arte antica
E’ rientrato nei giorni scorsi nella Sala dell’Ottocento del Museo Civico d’arte antica il dipinto
raffigurante Radamisto che uccide Zenobia, opera del pittore fiorentino Luigi Sabatelli, dopo essere
stato esposto per nove mesi alla mostra Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca, a cura di
Vittorio Sgarbi (Lucca, Cavallerizza, 8 dicembre 2023 – 29 settembre 2024).
La mostra, progettata e prodotta da Contemplazioni, ha offerto un importante approfondimento sulle
origini e lo sviluppo del neoclassicismo in terra lucchese. Oltre cento opere per un percorso
suggestivo tra pittura e scultura, che ha riunito opere di Antonio Canova provenienti dal Museo
Gypsotheca di Possagno oltre che da prestigiose collezioni pubbliche e private, e di alcuni dei più
celebri pittori internazionali dell’epoca come Francisco Goya, Francesco Hayez, Angelica Kauffmann, a
confronto con esponenti lucchesi e toscani del neoclassicismo, attivi tra la seconda metà del
Settecento e i primi decenni dell’Ottocento, tra cui Pompeo Batoni, Bernardino Nocchi, Stefano
Tofanelli e Lorenzo Bartolini.
Tra le opere esposte anche il dipinto a olio su tela di Luigi Sabatelli (Firenze 1772 – Milano 1850) con
Radamisto che uccide Zenobia, proveniente dalla Collezione Puccini. Il dipinto fu commissionato al
pittore fiorentino da Tommaso Puccini, direttore delle Gallerie degli Uffizi, e realizzato nei primi anni
del XIX secolo. Fu spedito a Pistoia pochi mesi dopo la morte di Tommaso Puccini, nel 1811, e giunse
in eredità al nipote Niccolò, appassionato collezionista, che lo custodì nella sua Villa di Scornio.
Rimasto invenduto all’asta della collezione Puccini del 1862, passò nella proprietà del Comune di
Pistoia nel 1914, e dal 1977 è esposto nella Sala dell’Ottocento del Museo Civico.
Nel catalogo della mostra, edito da Contemplazioni, all’opera pistoiese è dedicata una scheda critica a
cura di Giulia Coco.