
(AGENPARL) – mer 30 ottobre 2024 (ACON) Trieste, 30 ott – Una recente esercitazione tra mar
Baltico e mar Nero di sottomarini nucleari e missili
intercontinentali russi, contrapposta alla manovra nucleare Nato
Steadfast Noon fra mare Adriatico e Croazia, “ha coinvolto la
base di Aviano dove stazionano le nuove bombe nucleari B61-12
teleguidate, e il porto militare di Trieste ove ha attraccato la
portaerei nucleare Ford prima di salpare verso Israele”.
? questa la notizia che ha spinto Serena Pellegrino (Avs) a
proporre una mozione – sottoscritta dai colleghi del Gruppo Misto
Rosaria Capozzi (M5S) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) nonch?
dai consiglieri dem Francesco Martines, Massimo Mentil e Laura
Fasiolo, ma condivisa in Aula da tutta l’opposizione – che chiede
alla Giunta di “intraprendere una diplomazia attiva di pace” e di
“riaffermare quanto espresso nella proposta di legge
costituzionale per la riforma dello Statuto, e cio? che il Friuli
Venezia Giulia persegue una politica di pace e di dialogo con
tutti i popoli, promuove la cooperazione internazionale, ripudia
la guerra”.
Ma il testo ? stato respinto in modo netto dal Centrodestra, che
con gli interventi dei capigruppo Claudio Giacomelli (Fratelli
d’Italia) e Antonio Calligaris (Lega) ha ricordato sul piano del
diritto che la Regione non pu? intraprendere azioni diplomatiche
e rapporti internazionali “che sono riserva esclusiva dello
Stato”, e sul piano della strategia politica che “la pace
auspicata da tutti non pu? arrivare con un disarmo unilaterale”.
La posizione di chi ha proposto la mozione trae forza invece –
come ha spiegato in Aula ancora Pellegrino – dai rischi che
correrebbe il territorio regionale. “La presenza della base
militare Usa di Aviano – ha detto la consigliera di Avs – ci
rende un obiettivo sensibile: l? dentro ci sono armi atomiche,
mai dichiarate ma neppure negate. E nel giro di pochi minuti,
anche domani mattina, il mondo attorno a noi potrebbe diventare
un incubo come quello che vediamo nei telegiornali”.
Sulla stessa linea gli altri firmatari: Honsell (che ha auspicato
anche “un rifinanziamento della legge sulla pace votata a suo
tempo da questo Consiglio”), Capozzi (che ha parlato di “un
rischio concreto di ulteriore escalation”) e Fasiolo, che ha
richiamato in particolare l’articolo 11 della Costituzione con il
suo ripudio della guerra. Schierato a favore anche il Gruppo del
Patto per l’Autonomia-Civica Fvg. Giulia Massolino ? convinta che
“costruire pace in tempo di pace sia un compito fondamentale per
ogni territorio”, mentre il capogruppo Massimo Moretuzzo ha
contestato le ragioni del no alla mozione osservando che “una
diplomazia attiva di pace pu? essere messa in atto anche dalla
Regione, come dimostrano le frequenti visite oltreconfine del
presidente e degli assessori”.
Da parte della Maggioranza, ? stato invece ricordato da
Giacomelli che “senza le armi fornite dall’Occidente all’Ucraina
non ci sarebbe stato alcun tavolo della pace e la Russia avrebbe
vinto in brevissimo tempo”. Mentre Calligaris ha ridimensionato
la portata della manovra Nato citata da Pellegrino spiegando che
“si tratta di una esercitazione annuale, un test di controllo
sulla deterrenza nucleare, e le bombe che sono arrivate di fatto
sostituiscono quelle precedenti. Il numero di velivoli e di
militari coinvolti non ? nemmeno lontanamente paragonabile a
quello della manovra russa”.
Il no alla mozione ? stato ribadito, infine, dall’assessore
regionale Pierpaolo Roberti: “Qui si parla di politica estera in
senso proprio, e questo non ci compete”.
ACON/FA-rcm
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