
Il dollaro statunitense ha continuato a rafforzarsi, sostenuto dall’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, che hanno contribuito a un’ondata di vendite sulle valute asiatiche e sulle principali monete internazionali. Lo yen giapponese ha subito il calo più evidente, toccando il livello più basso degli ultimi tre mesi.
Nelle sessioni di scambio asiatiche, lo yen è sceso fino a circa 153,88 per dollaro e 166,06 per euro, una debolezza che non si vedeva dalla fine di luglio. Negli scambi più recenti, lo yen ha perso un ulteriore 0,7% rispetto al dollaro, portando a un calo complessivo del 6,4% dall’inizio di ottobre. L’euro ha registrato un valore di 1,0790 dollari, con una flessione superiore al 3% nel corso del mese, mentre la sterlina britannica si è attestata a 1,2952 dollari, registrando una perdita mensile del 3,1%.
Il dollaro ha mostrato una chiara superiorità anche rispetto alle valute dell’area Asia-Pacifico. Il dollaro neozelandese è sceso del 6% rispetto al biglietto verde, attestandosi a 0,5958 dollari USA, mentre il dollaro australiano ha perso il 4,6% nello stesso periodo, chiudendo a 0,6579 dollari USA. Anche lo yuan cinese ha registrato un calo significativo, toccando il livello più basso dalla fine di agosto a 7,1355 per dollaro.
Questi movimenti riflettono un mese particolarmente favorevole per il dollaro USA. L’indice del dollaro, che misura il valore del biglietto verde rispetto a un paniere di sei principali valute, è salito del 3,6% nel solo mese di ottobre, raggiungendo quota 104,46, segnando il maggiore rialzo mensile dal mese di aprile 2022.
La forza del dollaro e l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA hanno contribuito a creare pressione su una serie di valute globali, costringendo molti investitori a rivalutare le proprie posizioni.