
(AGENPARL) – ven 25 ottobre 2024 *Gallerie degli Uffizi, Opificio delle Pietre Dure, Direzione Regionale dei
Musei Nazionali della Toscana replicano alla nota diffusa oggi da Filcams
Cgil Firenze-UilTucs Toscana-Rsu Opera*
A seguito della continua campagna di disinformazione in atto, le
istituzioni coinvolte si trovano costrette a procedere con una duplice
smentita.
PUNTO PRIMO: I VERI SOGGETTI DELLA VERTENZA NON SONO I MUSEI MA LE PARTI
SOCIALI E I CONCESSIONARI PASSATI E FUTURI.
I dipendenti in sciopero per le loro legittime rivendicazioni non hanno
come controparte i musei, oggi irresponsabilmente strumentalizzati, ma i
loro datori di lavoro attuali e futuri. Le controparti, cioè, sono
innanzitutto l’Ati Opera Laboratori Fiorentini/Giunti, il quale non
fornisce i dati per garantire pienamente l’attivazione delle clausole
sociali una volta subentrato il nuovo concessionario, e il futuro
concessionario stesso, individuato dalla commissione di gara nell’Ati
Coopculture/Electa. Ciò stabilito, non si capisce perché, piuttosto che
intavolare una discussione con concessionario uscente ed entrante per
garantire sia il riassorbimento dei dipendenti che i vantaggi derivanti da
una seria contrattazione integrativa, si continui a evitare il confronto
sindacale con gli effettivi datori di lavoro e a strumentalizzare i musei
coinvolti, allontanando la prospettiva di garanzie sociali e creando
confusione e incertezza ai danni dei lavoratori dei quali si pretenderebbe
di rappresentare in questo modo i diritti.
PUNTO SECONDO: L’AMMINISTRAZIONE NON PUÒ’ ANDARE CONTRO LA LEGGE.
Le direzioni dei musei coinvolti nella gara – e non solo Gli Uffizi – non
hanno disconosciuto nessun documento ma rigettato doverosamente delle
interpretazioni dello stesso che vorrebbero l’amministrazione agire al di
fuori della legge, stabilendo a posteriori criteri di selezione dei
vincitori della gara al posto di quelli già inclusi nel bando e previsti
dal codice degli Appalti. I musei stanno facendo di tutto per garantire che
il passaggio di concessionario sia indolore per i lavoratori, ma il
concessionario uscente persiste nel non voler fornire i dati per il
corretto funzionamento della clausola sociale mentre la disinformazione
messa in atto porta a spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dai veri
soggetti di questo passaggio critico – sindacati e concessionari come
previsto dalla legge – su istituzioni pubbliche impegnate in ogni modo – e
nella più grande solitudine – a tentare di assicurare il miglior futuro
possibile ai lavoratori.
Le Gallerie degli Uffizi
Opificio delle Pietre Dure
Direzione Regionale dei Musei Nazionali della Toscana