(AGENPARL) – mer 09 ottobre 2024 *Nota sulle esondazioni nel Comune di Perugia: la Regione ha sempre fatto
la sua parte, i problemi vanno risolti senza scaricabarile*
(aun) – Perugia, 09 ott. 024 – Gli eventi del 5 e 8 ottobre verificatosi
nel Comune di Perugia hanno riguardato essenzialmente il reticolo minore,
prevalentemente di natura privata, mentre la Regione è competente (e ne ha
la piena responsabilità) per la gestione dei corsi d’acqua demaniali, con
particolare riferimento a quelli classificati di 2° e 3° categoria, per i
quali è direttamente responsabile delle opere di manutenzione, finalizzata
al mantenimento dell’officiosità idraulica.
Nonostante questo gli uffici Regionali si sono attivati per una verifica
generale delle problematiche idrauliche segnalate. Contestualmente anche il
Servizio Protezione Civile regionale si è attivato per fronteggiare
eventuali disagi della popolazione chiamando più volte il sindaco,
l’assessore e il dirigente e spiegando cosa avrebbero dovuto fare, pertanto
determinati attacchi sorprendono e dispiacciono.
Nella giornata di ieri non risulta che il Comune abbia istituito il COC,
Centro Operativo Comunale, né chiesto l’intervento della Protezione Civile
Regionale, ritenendo evidentemente di poter provvedere in proprio. Il
Centro Regionale della Protezione Civile di Foligno è stato comunque sempre
all’allerta per rispondere con i propri funzionari e volontari a tutte le
richieste di aiuto che fossero pervenute con personale reperibile anche di
notte. Lo stesso assessore regionale è dal giorno dell’insediamento sempre
reperibile 24 ore su 24 per qualsiasi evento idrogeologico, idraulico e
sismico.
In particolare si è verificato che l’evento di ieri, 8 ottobre, il
reticolo principale e secondario demaniale non ha dato alcun problema ed il
Fiume Tevere ha mantenuto un livello inferiore rispetto al giorno 5, senza
creare alcun problema idraulico di competenza regionale.
Per quanto riguarda poi il sostegno della Regione nell’ultimo periodo è
intervenuta a sostegno dei Comuni su tutto il territorio Regionale per
interventi di difesa del territorio dal rischio idrogeologico per eventi
franosi ed alluvionali. In particolare per il Comune di Perugia sono stati
finanziati: N. 2 lotti di lavori di mitigazione del rischio idrogeologico
per dissesto nella parte di monte del Fosso Santa Margherita, zona Via Ripa
intervento di mitigazione del rischio idrogeologico della Ripa di Pretola,
cerimonia senza neanche menzionare né invitare la Regione che lo aveva
finanziato, come insegna Monsignor Della Casa; analogamente, con fondi
PNRR, è stato finanziato un primo stralcio di interventi di mitigazione del
rischio sul versante collinare prospiciente l’abitato di Villa Pitignano,
per complessivi € 700.000 area pur non interessata da acque demaniali ma
solo ed esclusivamente da fossi e scoli di natura privata. In ultimo lo
stanziamento di € 258.000 per uno stralcio urgente di interventi nel tratto
di valle del Fosso S. Margherita, a ridosso dell’abitato di ponte San
Giovanni ove il fosso è stato completamente intubato e sdemanializzato.
Per quanto riguarda la manutenzione del Fiume Tevere, si ricorda che da
alcuni anni si sta procedendo con stralci funzionali alla sistemazione
idraulica dei tratti più problematici; in particolare al momento sono in
corso lavori in corrispondenza della soglia di Ponte Valleceppi, in destra
idraulica e a Città di Castello. Si rammenta infine che durante le piene
fluviali, di qualsiasi corso d’acqua, è possibile il trasporto di materiale
flottante, anche alberature, che si accumulano sulle pile dei ponti e che,
da normativa e da obblighi concessori, deve essere rimosso dal
proprietario, quindi dal Comune, come nel caso del ponte di Ponte Pattoli.
Inoltre in vari casi si rileva, purtroppo spesso, che edifici oggetto di
eventi alluvionali sono realizzato in tutto o in parte entro le fasce di
rispetto demaniali oppure in aree depresse rispetto ai corsi dei fiumi. In
questi casi la competenza ad intervenire è dei Comuni. In particolare per
quanto riguarda il caso di queste ore di Ponte Valleceppi dove un intero
agglomerato urbano, realizzato presumibilmente già negli anni ‘90, risulta
in area depressa rispetto al Tevere, non autorizzabile oggi ai sensi del
PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) è inevitabile che la rete di
smaltimento delle acque meteoriche crei problemi di deflusso anche in
considerazione dell’apporto idraulico del c.d. Fosso di Montalcino. In ogni
caso gli allagamenti accaduti non sono stati determinati da fenomeni di
piena del Tevere e quindi non sono di competenza regionale.
In conclusione, la materia inerente il rischio idrogeologico e idraulico
è molto complessa e non appare di banale trattazione.
Esige competenza, senso di responsabilità, programmazione per cui
sostenere che le grandi infrastrutture di cui l’Umbria ha assoluto bisogno
non vanno realizzate in quanto le risorse ad esse destinate dovrebbero
essere utilizzate per la sistemazione dei fossi privati e comunali del
Comune di Perugia, di cui la nuova amministrazione comunale deve farsi
carico, appare una battuta infelice dettata probabilmente dalla mancata
conoscenza di questo delicatissimo settore. Si consiglia amabilmente un
approccio serio, responsabile, ed una ben diversa volontà di collaborazione
che la Regione ha dato fin da subito perché quando ci sono di mezzo le vite
umane, prima ancora delle aziende e delle residenze, non è accettabile
gettare la palla in corner tanto per togliersi dall’imbarazzo. La Regione
c’è, tutti gli umbri si augurano che ci sia anche il Comune di Perugia che
si invita da subito ad una collaborazione fattiva e convinta perché le
istituzioni debbono volare alto, molto di più delle banali schermaglie
elettorali.
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