(AGENPARL) – ven 04 ottobre 2024 Nota revisione accise carburanti
Attualmente il carico fiscale totale (accise + Iva) sulla benzina è di 1,041 euro/litro
(di cui 0,313 di Iva) pari al 60% del prezzo al consumo, mentre sul gasolio di 0,909
euro/litro (di cui 0,292 di Iva) pari al 56%.
Un livello di tassazione che nel caso del gasolio è il più alto tra i 27 paesi europei.
L’ipotesi allo studio del Governo introduce un principio di allineamento delle
aliquote fiscali che tenga conto delle raccomandazioni della Commissione europea
in materia di sussidi ambientali dannosi (SAD)” che, secondo il MEF, “non si tradurrà
nel semplice innalzamento delle accise sul gasolio”.
Stando all’ultimo “Catalogo dei SAD e dei SAF”, pubblicato nel 2022 dal Mase,
vengono considerati SAD i vari sussidi introdotti a sostegno di particolari categorie
professionali, come gli agricoltori o gli autotrasportatori, nonché la differenza di
trattamento fiscale tra benzina e gasolio (circa 3,4 miliardi di euro).
Nell’ipotesi estrema in cui l’allineamento delle attuali aliquote si traducesse
nell’equiparazione dell’accisa sul gasolio a quella della benzina, l’effetto sarebbe un
aumento immediato dei prezzi al consumo del gasolio di 13,5 centesimi di euro al
litro, includendo la componente dell’Iva (pari al 22% del prezzo industriale
maggiorato delle accise).
Un aumento che si tradurrebbe in un maggiore esborso per le famiglie stimato a
quasi 2 miliardi di euro, ovvero circa 70 euro all’anno per le 26 milioni di famiglie.
L’aumento del gasolio avrebbe inoltre un effetto sul trasporto merci e passeggeri
con mezzi che non usufruiscono delle agevolazioni di accisa oggi previste (mezzi
pesanti inferiori alle 7,5 tonnellate e mezzi pesanti ante euro V).
In tale quadro si auspica che l’intervento del Governo sia complessivo e riveda la
fiscalità di tutti i prodotti energetici in base alla loro impronta carbonica, in linea con
la revisione della direttiva sulla tassazione energetica in corso a livello europeo,
intervenendo anche sulla fiscalità dei prodotti rinnovabili, quali i biocarburanti
valorizzati anche nel recente aggiornamento del PNIEC, oggi ancora sottoposti alla
stessa accisa dei prodotti fossili (benzina e gasolio) che vanno a sostituire.
È infatti ormai riconosciuto dal nostro Governo il ruolo essenziale dei biocarburanti
nella transizione energetica e prevedere un riallineamento per tutte le fonti
energetiche che incidono sul trasporto anche in funzione dell’impatto carbonico è
sicuramente una revisione necessaria a guidare ed incidere su un lungo processo di
decarbonizzazione dei trasporti.
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