
(AGENPARL) – mar 01 ottobre 2024 [image: 2_logo-fima-orizzontale_BLU_piccolo.png]
*Comunicato stampa*
*Il mio voto E’ CANCELLATO*
*Il governo Meloni vuole seppellire il Referendum del 2011*
Il governo Meloni si appresta a privatizzare definitivamente la gestione
del servizio idrico nel nostro Paese. Risulta infatti in via di discussione
in un prossimo Consiglio dei ministri la bozza di Decreto-legge “*Disposizioni
urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei
procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione
dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche
di siti contaminati e dissesto idrogeologico*” all’interno della quale,
alla lettera e) dell’art. 3, si può leggere che “
*…L’affidamento diretto può altresì avvenire a favore di società in
house…con partecipazione obbligatoria di capitali privati a condizione che:
– le medesime siano partecipate dagli enti locali ricadenti nell’ambito
territoriale ottimale e abbiamo come soggetto sociale esclusivo la gestione
del servizio idrico integrato;- il socio privato, direttamente o
indirettamente, detenga una quota del capitale sociale non superiore a un
quinto;- al socio privato non spetti l’esercizio di alcun potere di veto o
influenza determinante sulla società;” *Non sono bastati 13 anni, durante i
quali, governi di diverso colore hanno continuamente ignorato l’esito
referendario, ma ora, se questo decreto venisse licenziato definitivamente,
si porrebbe *una pietra tombale alla volontà popolare espressa nel giungo
2011 favorendo e rendendo di fatto prioritaria la scelta di ingresso di
capitali privati nella gestione dell’acqua*.
Ovviamente il pretesto è quello di aumentare i finanziamenti al servizio
per renderlo adeguato in termini di ammodernamento della rete e di
superamento delle condizioni di dissesto idrogeologico che interessano il
nostro Paese e che ancora persistono, nonostante i *continui aumenti
tariffari (pagati dalle nostre tasche)* registrati in questi ultimi 12
anni, grazie al metodo di calcolo della tariffa stabilito dall’Autorità di
Regolazione per Energia Reti e Ambienti (ARERA) che, evidentemente, con il
suo principio di “Full Recovery Cost” si dimostra sempre più un buco
nell’acqua. *A nostre spese e a fronte di lauti dividendi ridistribuiti ai
soci di quei gestori, a partecipazione pubblico-privata, già presenti sul
nostro territorio.*
Dopo il *colpo di mano di Mario Draghi*, che prima di mollare l’osso della
sedia presidenziale del 2022, *vieta la gestione* dei servizi locali “a
rete” (tra i quali la gestione del servizio idrico) attraverso Enti di
diritto pubblico (così come espresso dall’esito referendario), e il
conseguente “Testo unico sul riordino della disciplina dei servizi pubblici
locali di rilevanza economica” *a firma di Giorgia Meloni* con il quale si
concedeva il rinnovo o la costituzione ex novo di gestioni in house tramite
strettissimi paletti (tra i quali una *giustificazione del mancato ricorso
al mercato*), ora gli Enti locali (Comuni o Regioni) si vedrebbero calare
dall’alto questa nuova disposizione con la quale verrebbero usurpati di
quote gestionali per *una quota pari al 20%* a fronte di una partecipazione
privata di soggetti che senza “alcun potere di veto o influenza
determinante sulla società” difficilmente rinunceranno a incassare il
dividendo scaturito nella gestione del servizio al termine dell’esercizio
invece che re-investirlo nel servizio erogato, contribuendo in questo modo
a *mantenere alte le bollette…e vuote le nostre tasche*.
*Tutto questo nonostante l’Europa non chiuda affatto la porta ad alcuna
gestione, anche quella attraverso Aziende Speciali*.
Sarà proprio all’Europa, *nel condannare fortemente questo ennesimo
tentativo di privatizzazione dell’acqua*, che il Forum Italiano dei
Movimenti per l’Acqua si rivolgerà a breve con il deposito presso la *Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU)* del testo di un ricorso che intende
ristabilire il diritto negato dalla mancata eseguibilità dell’esito
referendario del giugno 2011, per garantire a tutt* noi una gestione
dell’acqua pubblica, fuori dalle regole del mercato, partecipata ed equa.
Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.
Roma, 1 Ottobre 2024.
*Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua*
Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Sito web: http://www.acquabenecomune.org – http://www.obbedienzacivile.it