Il Prof. Gian Maria Fara è una figura di spicco nel panorama della ricerca socio-politica italiana. Dal 1982, anno di fondazione di Eurispes, Fara ha guidato l’Istituto con l’obiettivo di osservare e interpretare i cambiamenti della società italiana, offrendo strumenti di analisi preziosi per decision makers pubblici e privati. Sotto la sua guida, Eurispes è diventato un punto di riferimento per lo studio di fenomeni sociali, economici e politici, promuovendo una visione multidisciplinare e indipendente della realtà.
Con oltre 900 mila pagine di studi e più di 100 audizioni politiche, l’Istituto ha dato un contributo significativo a questioni rilevanti come la sicurezza stradale, il bullismo e il diritto di affidamento condiviso. Fara continua a stimolare il dibattito pubblico attraverso ricerche pionieristiche, mantenendo l’Eurispes all’avanguardia nell’analisi dei fenomeni emergenti e delle sfide che caratterizzano la società moderna.
In questa intervista, esploreremo la visione del Prof. Fara su come Eurispes ha contribuito e continuerà a contribuire alla comprensione e alla gestione dei grandi cambiamenti che attraversano la società italiana e internazionale.
Domanda. Qual è stato il principale obiettivo dell’Eurispes quando è stato fondato e come è evoluto nel tempo, in particolare sotto la sua guida?
Prof. Gian Maria Fara. Nel momento della fondazione dell’Eurispes, nel 1982, ci siamo dati l’obiettivo di osservare e interpretare i cambiamenti e l’evoluzione della società italiana. Avevamo immaginato
l’attività dell’Istituto come uno strumento da mettere a disposizione del mondo dell’informazione e dei decisori pubblici e privati.
L’Eurispes, con le sue indagini, ha effettivamente accompagnato le vicende che hanno segnato la vita del Paese in questi decenni ed ha contribuito all’emersione di numerosi fenomeni sociali nascosti o poco noti, realizzando una vera e propria opera di “scouting sociale”. Solo per fare qualche esempio, abbiamo partecipato attivamente con le nostre ricerche e il nostro lavoro divulgativo all’introduzione del casco obbligatorio, ma anche all’istituto giuridico dell’affidamento condiviso per i genitori separati che dopo decenni ha finalmente rimodulato la legge sul divorzio; per primi in Italia abbiamo affrontato, insieme a Telefono Azzurro, il tema del bullismo nelle scuole e tra i giovanissimi.
Sono più di 900mila le pagine di studi, analisi, indagini e riflessioni prodotte; oltre 100 le audizioni politiche e istituzionali; è stato inoltre costruito un archivio stampa che copre oltre quarant’anni, contenente oltre 2 milioni di articoli catalogati per oltre 400 voci tematiche raccolti dalla stampa periodica e quotidiana.
Domanda. Può descrivere il processo metodologico utilizzato dall’Eurispes per raccogliere e
analizzare i dati, e come le tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e i big
data influenzano queste metodologie?
Prof. Gian Maria Fara. L’attività̀ del nostro Istituto prevede la realizzazione e la divulgazione di diversi filoni di ricerca; partnership con altre realtà istituzionali e private; progetti che sviluppano temi di particolare interesse individuati attraverso il costante lavoro di monitoraggio della realtà
italiana in comparazione con i paesi europei ed extraeuropei; promozione e realizzazione di
incontri e convegni; formazione e diffusione della conoscenza.
Ci siamo da sempre riproposti di non affrontare l’analisi dei fenomeni da un unico punto di
osservazione né partendo da tesi precostituite: l’Eurispes si impegna a compenetrare fra loro
prospettive diverse, privilegiando una lettura multidisciplinare della realtà volta a rappresentare l’attualità e le emergenze.
Il modello di ricerca proposto dall’Eurispes è finalizzato alla realizzazione di un impianto
analitico in grado di prendere in esame esaustivamente i diversi fenomeni attraverso diversi
strumenti metodologici. In particolare: la ricostruzione del quadro teorico di riferimento attraverso l’approfondimento delle principali fonti bibliografiche e documentali, storiche e statistiche, attraverso l’acquisizione ed il riaggiornamento delle fonti e dei dati forniti dagli Istituti centrali di statistica nazionali e dagli osservatori e centri di ricerca specializzati;
l’approfondimento attraverso le testimonianze di opinion leader ed esperti, al fine di produrre
un quadro di proposte di intervento finalizzate a favorire il dialogo e lo scambio culturale; la realizzazione di indagini campionarie, finalizzate alla esplorazione delle opinioni e delle esperienze dei cittadini e di campioni mirati della popolazione; l’analisi del contenuto della stampa nazionale e della Rete per valutare in quale misura e in che modo i diversi fenomeni vengono affrontati dalla comunicazione.
Domanda. Quali sono i principali settori di ricerca su cui l’Eurispes si concentra attualmente e come è cambiato il focus e la missione dell’Istituto negli ultimi anni?
Prof. Gian Maria Fara. L’Eurispes svolge una costante e continua attività di produzione e aggiornamento di dati e di informazione su macro-temi assolutamente eterogenei che spaziano dall’economia, al sociale fino alla politica e le Istituzioni.
Alcuni argomenti specifici vengono affrontati anche attraverso gli Osservatori e i Laboratori. Attualmente lavoriamo su tematiche quali i fenomeni legati alle attività illecite della criminalità organizzata, la cybersecurity e in generale i temi della Sicurezza, le politiche fiscali ed erariali, l’evoluzione del sistema infrastrutturale, la logistica e i trasporti, la questione delle aree interne e marginali, l’applicazione del diritto costituzionalmente riconosciuto di insularità, fino ad arrivare alle politiche educative e formative, le politiche per la famiglia la previdenza, la salute e il Sistema sanitario nazionale. Abbiamo poi attivato alcuni Laboratori che riuniscono esperti e studiosi italiani e stranieri per ragionare su temi specifici quali: l’Europa, le politiche dei Paesi BRICS, la valorizzazione dei saperi e del capitale umano.
Domanda. Può darci qualche esempio di come i risultati delle ricerche dell’Eurispes hanno influenzato le politiche pubbliche o le decisioni aziendali in Italia?
Prof. Gian Maria Fara. L’indipendenza mantenuta nel tempo ad ogni costo e il confronto continuo ci hanno permesso di elaborare analisi e tesi in grande anticipo rispetto alla evoluzione di fenomeni che
avrebbero manifestato negli anni successivi tutta la loro importanza, centralità e portata. In questo senso, siamo sempre stati considerati un “caso di studio”.
Come già sottolineato, l’attività dell’Eurispes ha spesso animato il dibattito sociale, politico ed economico, ispirando, in numerose occasioni, l’attività del Legislatore. Vorrei però ricordare ancora come le nostre indagini sul campo negli anni Ottanta costrinsero le Istituzioni e la società in generale a prendere coscienza del fenomeno dell’alcolismo come dipendenza;
lo stesso accadde, sempre in quegli anni, per la cintura obbligatoria in auto.
Domanda. Quali sono le sfide più grandi che l’Eurispes affronta nel condurre le sue ricerche,
soprattutto in un contesto socio-politico così dinamico e complesso?
Prof. Gian Maria Fara. Abbiamo sempre pensato all’Eurispes come un luogo dove sperimentare il dialogo ed il confronto tra culture ed esperienze diverse. E traendo proprio da queste la possibilità di
produrre analisi libere anche da vincoli ideologici e culturali, ai quali la ricerca sociale si era spesso dovuta piegare.
Altro obiettivo, nella realizzazione delle nostre indagini, è sempre stato quello che esse non esaurissero la propria gittata nel momento della presentazione ma, al contrario, rimanessero un punto di riferimento ed uno stimolo per quanti ‒ per dovere, necessità o semplice curiosità ‒ decidano di approfondire le molteplici complessità che la politica, l’economia e la società esprimono.
Questo appare in linea con le decine di migliaia di pagine di analisi prodotte nei primi quarantadue anni di attività dell’Istituto, sempre spinto da un forte senso di responsabilità verso la collettività. Una responsabilità che sempre più vediamo essere una rara avis.
Domanda. In che modo Eurispes integra l’analisi dei dati internazionali nelle sue ricerche e ci
sono collaborazioni con istituti di ricerca esteri?
Prof. Gian Maria Fara. Le iniziative europee ed internazionali portano l’Eurispes ad essere parte attiva nella promozione ed organizzazione di Reti permanenti, partenariati, accordi di collaborazione e progettazioni finalizzate ad affrontare in modo sistemico e multidisciplinare le questioni strategiche dello sviluppo economico e sociale contemporaneo. Questa area di attività vede uno straordinario lavoro di coordinamento portato avanti ormai da anni dal nostro Segretario generale, Marco Ricceri.
Uno dei risultati più positivi conseguiti in questi anni grazie alle attività internazionali è la partecipazione diretta, attiva, nel Comitato Scientifico dell’Istituto da parte di esperti esteri di
primaria rilevanza scientifica e culturale che provengono proprio dalle Istituzioni e dai centri
di studio e ricerca con cui è stata avviata la collaborazione.
Negli anni, l’Eurispes ha continuato a rafforzare e qualificare la propria proiezione internazionale sulla base degli accordi di cooperazione culturale e scientifica siglati in relazione alle principali aree tematiche tradizionalmente analizzate dall’Istituto. Continuo è risultato l’interscambio di informazioni, documenti, idee e valutazioni nell’ambito delle reti europee ed extra-europee organizzate con la partecipazione attiva dell’Istituto.
Domanda. Quali sono le tendenze emergenti che l’Eurispes sta osservando nella società italiana
e come potrebbero influenzare il futuro del Paese?
Prof. Gian Maria Fara. L’incertezza e l’instabilità del quadro geopolitico globale non può non coinvolgere in modo diretto anche il nostro Paese. L’impatto dei grandi cambiamenti strutturali in corso ‒ dai cambiamenti climatici e demografici alla rivoluzione tecnologica digitale, dalla dematerializzazione del mondo alle sfide dell’Intelligenza Artificiale ‒ continua a crescere in ampiezza e profondità incidendo sulla vita delle nostre comunità senza trovare finora delle risposte correttive adeguate, in particolare a livello internazionale.
Nella risposta che diamo c’è anche la nostra idea di futuro e come Istituto di ricerca ci proponiamo di esplorare l’evoluzione di questi fenomeni, segnalarne le insidie, sollecitare la giusta attenzione.
Domanda. Come l’Eurispes gestisce le critiche o le controversie relative ai risultati delle sue
ricerche e qual è l’approccio dell’istituto nella gestione di tali situazioni?
Prof. Gian Maria Fara. Le critiche non di rado aiutano a migliorare. Come Istituto di ricerca siamo aperti al confronto, perché mettersi in discussione è un processo dialettico che migliora il nostro lavoro. Sul piano dei risultati delle ricerche esse vengono svolte in assoluta libertà ed indipendenza e questo per noi è sempre stato un punto di forza. Nessuna nostra indagine è stata avviata con l’intento
di confermare una tesi prestabilita in anticipo, bensì con il desiderio di scoprire dove l’analisi ci portasse. Siamo consapevoli che ogni nostra ricerca non rappresenta mai un punto d’arrivo.
Anche per questo abbiamo affrontato nel tempo alcuni particolari tornando ad indagarli a più riprese negli anni, facendo passare un giusto lasso di tempo.
Domanda. In che modo l’Eurispes coinvolge e collabora con altre istituzioni accademiche, enti
governativi o aziende per ampliare l’impatto delle sue ricerche?
Prof. Gian Maria Fara. Nel corso degli anni l’Istituto ha instaurato uno stretto rapporto con la comunità scientifica nazionale ed internazionale, valorizzato da un continuo scambio di informazioni e di esperienze e da una intensa collaborazione nella organizzazione di seminari, convegni, iniziative editoriali, dibattiti e conferenze.
Attraverso l’assidua collaborazione con il mondo accademico in Istituto sono cresciute schiere di giovani ricercatori, guidati da autorevoli docenti ed esperti, che si sono proiettati all’esterno, a livello nazionale e internazionale, spesso con grande successo.
In questo senso, vorrei citare uno studio indipendente realizzato annualmente dall’Università della Pennsylvania (USA) nel quale l’Eurispes è annoverato tra i primi 150 think tank indipendenti nel mondo per importanza e autorevolezza.
Domanda. Quali sono i suoi obiettivi personali e professionali per il futuro dell’Eurispes e
come intende affrontare le sfide future? Ci sono aree specifiche di interesse che
saranno esplorate ulteriormente?
Prof. Gian Maria Fara. Il compito dell’Eurispes continua ad essere quello di tentare di descrivere le tendenze politiche, culturali, economiche e sociali in atto, anticipando ove possibile nuovi fenomeni ed
emergenze.
Guardando anche alle prospettive future, l’Eurispes ha sviluppato un processo di regionalizzazione delle proprie attività sul territorio nazionale, predisponendo un modello analitico-interpretativo in grado di declinare e di mediare in modo efficace le istanze provenienti dai sistemi territoriali locali, dalle avanguardie culturali più evolute e dai settori produttivi più dinamici.
La territorializzazione delle attività di ricerca è finalizzata, in particolare, allo studio delle profonde trasformazioni intervenute nella società e nell’economia del nostro tempo, attraverso la lettura integrata delle relazioni intercorrenti nei complessi rapporti tra globalizzazione e le dinamiche socio-economiche locali. D’altra parte, la vocazione internazionale dell’Eurispes può rappresentare uno stimolo a proiettare le realtà territoriali in una dimensione globale di analisi e di relazioni. In quest’ottica, l’Istituto intende rafforzare la propria presenza sul territorio ampliando il numero delle proprie sedi regionali.