
(AGENPARL) – ven 20 settembre 2024 L’ANCE sollecita le amministrazioni comunali a inviare proposte al PTR che
l’Assessorato Territorio e Ambiente sta predisponendo
Sabrina Burgarello – ” l’ARTA ha avviato la fase di dibattito pubblico per
la definizione del *Piano Territoriale Regionale* previsto dalla normativa
regionale in vigore. Si tratta di uno strumento della pianificazione
urbanistico-territoriale *sovraordinato* alla pianificazione consortile e a
quella comunale. Lo schema di piano presentato rappresenta la base di
partenza di un piano che nell’intento della norma, ben interpretato dal
dipartimento Urbanistica dell’ARTA, deve essere elaborato con la
partecipazione della collettività.”
La prima bozza di Piano è stata presentata alla Kore lo scorso 5 settembre,
data da cui decorrono i termini di 30 giorni per inviare contributi e
proposte.
La Presidente dell’ANCE prosegue:” Da una prima analisi dello schema di
piano messo a disposizione sul sito tematico abbiamo rilevato che,
relativamente alla nostra area e a quanto di nostro precipuo interesse,
occorre mettere in evidenza alcune proposte che nel livello embrionale del
Piano non sono state prese in considerazione.Occorre evidenziare la
necessità che sia inserita la SS 117 – Nord-Sud direttrice Santo Stefano di
Camastra- Gela, che sia immaginato uno scenario programmatico che tenga
conto della progettazione preliminare di un Aeroporto nell’area di
Catenanuova, che siano previste aree comunali o comprensoriali da destinare
alla realizzazione di bacini idrici artificiali o alla rinaturalizzazione
di bacini idrici naturali (lago Stelo, lago Astrello, Lago Ficilino ecc…)
o il miglioramento ai fini dell’utilizzo di altri bacini (lago Morello,
Nicoletti ecc…). Occorre poi ipotizzare l’individuazione di aree per la
realizzazione di impianti comprensoriali di *trattamento dei rifiuti
differenziati* nell’ottica delle direttive su economia circolare e
politiche della sostenibilità ambientale.”
La preoccupazione dell’ANCE non riguarda solo il sistema infrastrutturale.
“Purtroppo, l’ordinamento regionale non ha ancora una normativa sulla
*rigenerazione
urbana*, cosa che limita fortemente il recupero di aree edificate e
degradate. La mancanza di un quadro normativo idoneo a immaginare il
recupero, ai fini abitativi e non, dei centri urbani rende oggi impossibile
immaginare, come il piano prefigura, un totale azzeramento degli indici di
costruzione, cosa che limita fortemente anche le chance di pianificazione
urbana dei Comuni. Occorre che sia evidenziato che, seppur la nostra area
sia segnata da dinamiche di spopolamento ed emigrazione verso aree
metropolitane specie del nord Italia, la volontà comune è quella di frenare
e invertire tale tendenza demografica nel medio termine. Per assecondare
tale controtendenza occorre però offrire la possibilità di offrire Casa,
Lavoro, Servizi.”
“Abbiamo inviato una sollecitazione ai Comuni perché si facciano promotori
di proposte che sappiano guardare al territorio con un prospettiva nuova e
rivolta al futuro.”
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