(AGENPARL) – mer 07 agosto 2024 Presentata “L’edizione livornese
dell’Encyclopédie di Diderot e
D’Alembert”
L’incontro alla Biblioteca Labronica di Villa Fabbricotti
Livorno, 7 agosto 2024 – È stato presentato questa mattina, mercoledì 7
agosto, nella sala conferenze della Biblioteca Labronica di Villa
Fabbricotti a Livorno il volume “L’edizione livornese
dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert” di Gabriele Benucci
(Edizioni Erasmo – Livorno). All’incontro erano presenti il presidente
della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Livorno Luca
Salvetti, l’assessore alla cultura Simone Lenzi e l’autore del libro.
L’edizione livornese dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert
rappresenta tutt’ora la più importante impresa editoriale mai realizzata
nella nostra città per il valore storico-culturale e imprenditoriale che
essa ancora ricopre a distanza di oltre 250 anni dalla diffusione del
primo volume. Realizzata tra il 1770 e il 1778, è l’ultima delle tre
edizioni in folio (il formato di stampa di maggiori dimensioni) dopo
quella di Parigi (1751 – 1772) e di Lucca (1758 – 1776).
A metà Settecento e per tutta la seconda parte del secolo, Livorno è
sicuramente uno dei porti più importanti del Mediterraneo ed una città
caratterizzata da cosmopolitismo, liberismo e grande vivacità
economica: un ambiente ideale per la terza edizione dell’Encyclopédie
e per l’editoria in generale. È in tale contesto che prende vita questa
terza e ultima edizione in folio, la cui storia editoriale viene
ripercorsa in un volume che mette in luce le motivazioni culturali ed
economiche, i personaggi, le sfide e gli ostacoli che la caratterizzarono
nel rapporto e nel confronto con le due precedenti edizioni parigina e
lucchese.
In virtù dello status di Porto franco e del governo illuminato di Pietro
Leopoldo, Livorno acquisì una funzione fondamentale: quella di veicolare
la penetrazione delle nuove idee, in particolare dall’Inghilterra prima e
dalla Francia poi. Soprattutto a partire dagli inizi degli anni Sessanta del
XVIII secolo, l’attività editoriale cominciò ad avere in città uno sviluppo
consistente e le stamperie arrivarono a produrre opere la cui qualità
eguagliò, se non addirittura superò, quella delle più reputate officine
tipografiche di altre città della Penisola, facendo di Livorno uno dei
centri più attivi della produzione e del commercio librario.
Anche l’edizione enciclopedica livornese dovette sfidare la messa
all’Indice da parte della Chiesa di Roma, ma ebbe dalla sua parte il
Granduca Pietro Leopoldo, il “principe filosofo”. E però, niente sarebbe
stato possibile senza la caparbietà, il fiuto per gli affari in campo
editoriale e l’amore per la conoscenza e le idee provenienti d’oltralpe di
Giuseppe Aubert, lo “stampatore letterato” che fu ideatore e principale
artefice dell’edizione di Livorno. L’opera di questa originale figura di
stampatore-letterato, uno dei più intelligenti ed abili imprenditori
dell’editoria italiana del Settecento, si delinea in tutti i suoi aspetti
attraverso l’importante corrispondenza che egli intrattenne con il gruppo
del Caffè, con Cesare Beccaria e con i fratelli Alessandro e Pietro Verri,
come dimostra la più che ventennale corrispondenza con quest’ultimo
per discutere di tutti i maggiori temi dell’Europa delle lumières.
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