
(AGENPARL) – mer 07 agosto 2024 «Se ne sono avvicendati di proclami negli ultimi anni sui giardini del
Castello della Zisa: prima, quelli sull’ultimazione dei lavori di
manutenzione, che annunciavano il ritorno al loro splendore. Poi, quelli
sul loro imminente restyling, che doveva consistere nella pulizia delle
vasche, nella piantumazione di centinaia tra alberi, piante e cespugli di
rose e nella realizzazione, tra gli spazi verdi riqualificati, di aree
inclusive come zone dedicate ai giochi dei più piccoli e di un’area fitness
da poter fruire fino al tramonto. Ma tanto chiacchiericcio mediatico, per
cosa, quando le attuali condizioni del castello della Zisa, sono di nuovo
ingoiate dall’incuria e dall’abbandono del giardino?
I sopralluoghi fatti nei giorni scorsi, a seguito di ripetute segnalazioni
di alcuni residenti, ci hanno fatto constatare il mortificante stato di
manutenzione dell’intero spazio. Così, adesso, anziché dalla bellezza
architettonica e dalle meraviglie dei giardini della residenza dei
sollazzi, battezzata al-Az?z, cioè “la splendida”, lo sguardo è
letteralmente invaso dallo stato di abbandono e di disarmo nei quali
versano le vasche che, anziché essere piene d’acqua, sono piene di detriti
e rifiuti; e dall’erba alta, dalla sterpaglia, da rifiuti di plastica e
carta che svolazzano nell’area antistante i giardini. O dalla presenza di
un cantiere che avevamo denunciato qualche anno fa.
Inammissibile che si dica che lo stato in cui versano i giardini della Zisa
dipenda dall’attuale emergenza rifiuti o dall’inciviltà dei palermitani:
qui si tratta solo di ordinaria e scarsa manutenzione, la stessa che sta
investendo anche Villa Trabia, oggi Parco Cassarà, dove si assiste,
nonostante le ripetute richieste di interventi urgenti di irrigazione, alla
morte del roseto piantumato poco meno di un anno fa e a prati completamente
secchi. Anche qui, si attende, così come alla Zisa, la riparazione di una
pompa dell’acqua o di un non meglio precisato impianto di irrigazione, in
attesa che tutto vada in malora.
È mai possibile che gli annunci sul recupero di un parco o di un altro
debbano, quindi, risuonare come beffe o un inutile spreco di denaro
pubblico? Cosa aspetta l’amministrazione Lagalla ad attivarsi seriamente
per restituire loro dignità e decoro? La verità è che occorre una profonda
riflessione sulla gestione del patrimonio arboreo in città, a partire da
una radicale rivisitazione del contratto di servizio di Re.Se.T. e
dall’affidamento della manutenzione ordinaria e straordinaria delle vasche
e/o fontane di parchi e ville storiche a una ditta esterna specializzata.
Senza, il futuro del verde in città sarà a perdere».
Lo dichiara Concetta Amella, componente della terza Commissione consiliare.
Antonella Di Maggio
Ufficio Stampa
Comune di Palermo