L’alleanza socialista-comunista del Nuovo Fronte Popolare ha vinto l’ultimo turno delle elezioni legislative anticipate indette dal presidente francese Emmanuel Macron. Il presidente ha collaborato con l’estrema sinistra per contrastare il partito populista di Marine Le Pen, ottenendo un risultato significativo.
Secondo il sondaggio iniziale di Ipsos, il Nuovo Fronte Popolare, guidato da Jean-Luc Mélenchon, ha ottenuto tra 172 e 192 seggi, il numero più alto di qualsiasi gruppo parlamentare. Tuttavia, l’estrema sinistra non ha ottenuto abbastanza voti per una maggioranza assoluta di 289 seggi. La coalizione del presidente Macron dovrebbe conquistare tra 150 e 170 seggi, rendendo probabile un’alleanza con l’estrema sinistra per continuare a governare il Paese.
In un risultato deludente, il National Rally (RN) di Marine Le Pen, che aveva vinto il primo turno di votazioni la scorsa settimana, è stato relegato al terzo posto, con tra 132 e 152 seggi. I Républicains di centro-destra hanno ottenuto tra 57 e 67 seggi, riporta Le Figaro.
Questi risultati confermano la capacità dell’establishment francese di utilizzare il sistema parlamentare per limitare il potere degli outsider in un contesto di profondi conflitti politici. Sebbene il partito populista di destra sarebbe diventato il partito più grande se i risultati della scorsa settimana fossero stati definitivi, il secondo turno di votazioni ha permesso al governo e all’establishment politico di radunare i propri sostenitori, innescando la più alta affluenza alle urne in decenni per ostacolare il partito di Le Pen.
Il leader del RN Jordan Bardella ha ringraziato i suoi sostenitori ma ha criticato “l’alleanza del disonore” tra Macron e il Nuovo Fronte Popolare, affermando che essa “getterà la Francia nelle braccia dell’estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon”. Molti in tutta Europa si sono chiesti perché Macron abbia rischiato di indire elezioni anticipate, con la possibilità di condannarsi allo status di anatra zoppa per i prossimi tre anni.
L’ex banchiere Rothschild, apparentemente contava sulla sua capacità di mobilitare il Paese contro la paura di un’acquisizione populista. Tuttavia, il primo turno delle elezioni ha mostrato che aveva perso il centrocampo, con la sua coalizione che ha mantenuto solo il 21 percento dei voti, rispetto al 33,2 percento di Marine Le Pen e dei suoi alleati conservatori.
Di fronte alla prospettiva di una maggioranza del RN, Macron ha fatto la controversa mossa di formare un’alleanza elettorale con il Nuovo Fronte Popolare, nonostante pochi giorni prima avesse avvertito che votare per il RN o per l’estrema sinistra avrebbe portato a una “guerra civile” in Francia.
In previsione di ulteriori rivolte di sinistra, i negozianti lungo gli Champs-Élysées hanno iniziato a barricare le loro vetrine. Un totale di 30.000 poliziotti, di cui 5.000 a Parigi, sono stati mobilitati in preparazione di una potenziale violenza di sinistra domenica sera.
I risultati delle elezioni e le alleanze formate hanno dimostrato la complessità e la volatilità della politica francese, con Macron che ha scelto una strada controversa per mantenere il controllo, affrontando sfide sia dall’estrema destra che dall’estrema sinistra.