
(AGENPARL) – gio 13 giugno 2024 Buongiorno,
segnaliamo la cartella stampa completa relativa al progetto di riapertura del Centro Culturale Cambio di Castelfiorentino con in mostra una selezione della collezione permanente di Banca Cambiano 1884 e la mostra “Banksy. Nascita di un mito” prodotta da Opera Laboratori. Nell’occasione è stata presentato anche Corale una triplice esperienza di gusto dello chef Simone Cipriani.
Link alla cartella stampa completa
Banksy. Nascita di un mito
Dal 15 giugno al 3 novembre 2024 nel Centro Culturale Cambio di Castelfiorentino l’esposizione promossa da Banca Cambiano 1884 ed Ente Cambiano, prodotta da Opera Laboratori, con la curatela di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani
“Vengo da una cittadina del sud dell’Inghilterra, quando avevo circa 10 anni per le strade impazzavano i graffiti di un ragazzo che si chiamava 3D. Credo fosse stato a New York e fu il primo a portare a Bristol la pittura con la vernice spray. Sono cresciuto vedendo graffiti per strada molto prima di vederli su una rivista o su un computer…”.
(Banksy)
A Castelfiorentino oltre cento opere e documenti – in buona parte inediti – raccontano la nascita e l’evoluzione di un artista che è diventato un fenomeno di culto globale che lo vede in cima alle classifiche d’interesse sui social media.
Dal 15 giugno al 3 novembre 2024, presso il nuovo Centro Culturale Cambio si apre al pubblico l’esposizione “BANKSY. Nascita di un mito”, promossa da Banca Cambiano 1884 ed Ente Cambiano, prodotta da Opera Laboratori e curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani.
La mostra traccia le tappe più significative della carriera dello street artist britannico, sottolineando le tematiche, i linguaggi, le tipologie d’azione urbana e il modo di comunicare le sue operazioni ad alto valore etico. Un percorso espositivo che esplora gli snodi principali del “Mito Banksy”, ricostruendo filologicamente il percorso dell’artista dal 1998 al 2009. Una catena di azioni notturne, collaborazioni, mostre, oggetti editoriali, serigrafie, multipli, video e parole che delineano le ragioni espositive dietro la nascita di un mito contemporaneo.
Banksy è una figura unica nel panorama dell’arte contemporanea: si tratta, infatti, di un artista globalmente riconosciuto che, tuttavia, non è riconducibile ad una persona, ma proprio come accade coi personaggi letterari, più propriamente ai “mythos” (miti). Nessun artista stuzzica la curiosità spasmodica del pubblico quanto Banksy. Tutti hanno domande per capire chi si cela dietro il fenomeno creativo del nuovo millennio, quali ragioni animano l’invenzione dei suoi progetti urbani, come agisce un fantasma che nasconde il proprio viso per diffondere opere che sono oggetti politici e sociali. L’arte contemporanea, dal Dopoguerra in poi, ha costruito le sue mitologie in maniera spesso esclusiva, codificata da manifesti d’avanguardia e scritti teorici che ne rendevano criptica la fruizione dal basso. Banksy è l’artista che ha cambiato le regole dell’arte usando le regole della vita “ad arte”. L’artista urbano diventa con Banksy un editorialista visivo che risponde alle contraddizioni del potere con un’estetica retrofuturista e inclusiva, fatta di bellezza e vestibilità, grazia e ironia. I dipinti appaiono la mattina dal nulla, vengono fotografati e poi condivisi. Un sistema capovolto rispetto a quello dell’arte contemporanea grazie ad un culto popolare che parte dal basso.
“Lo stencil – spiegano Antonelli e Marziani – si propone come strumento politico in una guerriglia urbana che vede gli artisti nel ruolo di detonatori estetici, ghost dog che operano sui bordi ma conoscono bene i centri. Stencil inteso come griglia predefinita e concettuale che Banksy ha trasformato in un subwoofer di risonanza globale. Un basso planetario che tatua il muro per farlo riprodurre, da chiunque e ovunque, in formato virtuale e pixelato, dentro la vera stampante del nuovo millennio, ovvero, i nostri smartphone che non consumano carta e mandano Walter Benjamin in pieno cortocircuito filosofico”.
La radiografia di un mito vivente avviene lungo i principali canali creativi dell’artista. Tra le opere, esposte al Centro Culturale Cambio, circa trenta serigrafie originali, quelle che Banksy considera tracce fondamentali per diffondere i suoi messaggi etici. Sono queste le immagini che hanno decretato il successo planetario di un artista tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro secolo. Alle serigrafie originali (tra cui La Ragazza col Palloncino e Il Lanciatore di Fiori) si aggiungono diversi memorabilia, alcune mappe infografiche, molti documenti fotografici e una selezione speciale di 18 video, realizzati dal 1995 al 2009, che raccontano un Banksy quasi inedito dietro la macchina da presa. Ruolo che gli valse la nomination agli Oscar nel 2010 con il lungometraggio Exit Through the Gift Shop.
La mostra, fortemente voluta da Banca Cambiano 1884 in occasione della celebrazione dei centoquaranta anni dalla fondazione, rappresenta l’ultimo tassello di un percorso di riqualificazione e rigenerazione urbana, sviluppo del capitale economico del territorio e del capitale umano dei suoi abitanti culminato nel progetto del nuovo Centro Culturale Cambio. “Promuovere una mostra su Banksy – precisa il Presidente Regini – significa riconoscere il valore e l’impatto delle opere di questo artista, caratterizzate da una combinazione di immagini potenti e testi eloquenti che affrontano temi sociali, politici ed economici di rilevanza globale. Uno degli elementi distintivi dello stile di Banksy è la sua capacità di comunicare messaggi complessi e profondi attraverso immagini semplici e immediate, con uno stile irriverente ma anche poetico, che unisce ironia e satira a una profonda sensibilità verso le molte, spesso crudeli, contraddizioni della società moderna. La mostra “Banksy. Nascita di un mito” offre un’opportunità unica ai visitatori: quella di immergersi nell’universo artistico di uno degli interpreti contemporanei più influenti e discussi. Invita il pubblico a esplorare e interrogare le sfide e le contraddizioni della società moderna, stimolando una discussione critica e riflessiva sulle questioni che definiscono il nostro tempo”.
“Banksy. Nascita di un mito” è l’esito di un progetto scientifico, critico ed interpretativo indipendente, ideato, curato e finanziato fuori dalla sfera d’influenza dell’autore. Il progetto espositivo, testi e immagini del catalogo prodotto da Sillabe, ogni opera, documento o materiale presente in mostra, sono stati supervisionati, verificati per accuratezza e autenticità e approvati per conto di Banksy da Pest Control Office ltd. L’ufficio che gestisce le pratiche burocratiche per Banksy, l’unico punto di contatto per l’artista.
La mostra è impreziosita dal progetto dello studio Guicciardini & Magni, con gli architetti Marco Magni e Alessandra Righi, e dall’allestimento di Opera Laboratori, con il coordinamento di Leonardo Baldi e Yuri Bigozzi.
ORARI CENTRO CULTURALE CAMBIO
Dal 15 Giugno al 3 Novembre 2024
Lunedì chiuso
Da martedì a domenica ore 10 /13 – 14/18
(ultimo ingresso 17,30)
TARIFFE
€ 8 Intero
€ 6 Ridotto
Tesserati soci Unicoop Firenze, Soci Ente Cambiano, Dipendenti Banca Cambiano 1884, minori di 18 anni, sopra i 65 anni
Info e prenotazioni:
info@cambiocentroculturale
Nasce CAMBIO
un nuovo centro culturale
per Castelfiorentino
Banca Cambiano 1884 ed Ente Cambiano, in occasione delle celebrazioni per primi 140 anni
dalla fondazione, restituiscono al territorio uno spazio multifunzionale per le arti e la cultura.
Dopo un lungo lavoro di restauro e riqualificazione, così rinasce il palazzo dell’ex Cinema Puccini,
in pieno centro storico.
All’interno, l’esposizione permanente di una selezione della collezione di proprietà della Banca e il ristorante CORALE da un’idea dello chef Simone Cipriani.
Lo spazio destinato a ospitare anche mostre temporanee, inizia subito con un evento di rielevo
nazionale come la mostra “BANKSY. Nascita di un mito”, curata da Stefano Antonelli e
Gianluca Marziani e prodotta da Opera Laboratori
Castelfiorentino (Fi), 13 giugno 2024 – Nel centro storico di Castelfiorentino, nasce CAMBIO, polo culturale di nuova concezione, che si apre alle arti creando sinergie e occasioni di incontro. Un progetto ambizioso fortemente voluto per celebrare i 140 anni di Banca ed Ente, che ha visto il restauro degli spazi che un tempo ospitavano un cinema, trasformati in un vivace centro culturale dedicato alla città di Castelfiorentino e al territorio limitrofo.
CAMBIO – Centro culturale restituisce alla città l’edificio ottocentesco affacciato su Corso Matteotti, rimasto a lungo inutilizzato dopo aver ospitato il Cinema Puccini: duemila metri quadrati, suddivisi su quattro piani che dal martedì alla domenica, accoglieranno i visitatori con un’offerta culturale ampia e di qualità proponendosi come centro multifunzionale. Un progetto che già dal nome invita a una visione dinamica del sapere, tra passato e futuro, tra contaminazioni e sperimentazioni.
Al primo piano accoglierà i visitatori una mostra di respiro internazionale: “BANKSY. Nascita di un mito”, prodotta da Opera Laboratori e curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani (vedi comunicato di approfondimento).
Al secondo piano, un salone di 400 metri quadrati conserva ed espone una selezione di 46 opere della Collezione d’arte di Banca Cambiano 1884: un affascinante percorso tra capolavori, dal Duecento a oggi, toscani e non, fondi oro e bassorilievi, maioliche e ceramiche, dipinti e sculture (vedi comunicato di approfondimento).
Alla base dell’intero progetto sono fortemente ancorati i valori fondamentali propri della Banca: l’attenzione alle persone, la conoscenza del territorio, la fiducia nella crescita sostenibile. Valori che si declinano anche nella proposta eno-gastronomica che si manifesta nel ristorante CORALE al terzo piano, il cocktail bar sulla terrazza panoramica e il Caffè del Teatro: tre luoghi nati da un’idea di Simone Cipriani, chef del ristorante fiorentino Essenziale (vedi comunicato di approfondimento).
«CAMBIO – Centro culturale vuole essere un luogo che propone e accoglie attività culturali e pratiche artistiche stimolando le migliori energie del territorio per metterle a servizio della comunità. Una missione in linea con gli obiettivi della nostra Banca, che non è mai stata solo un’istituzione finanziaria, ma anche un catalizzatore di cultura e innovazione» dichiara Paolo Regini, Presidente di Banca Cambiano 1884 ed Ente Cambiano. «Promuovere riqualificazione e rigenerazione urbana, ma soprattutto concepire l’arte e la cultura come elemento tangibile della vita cittadina, sia sociale che economica, sono per noi impegni prioritari. Crediamo sia necessario rafforzare l’identità dei luoghi e favorire le relazioni fra le persone che in quei luoghi vivono, dai privati alle associazioni, fino alle realtà istituzionali. CAMBIO è la sintesi perfetta di questa visione».
«Con Cambio, Castelfiorentino rinnova la propria offerta culturale e si arricchisce di un punto di riferimento importante» commenta la Sindaca di Castelfiorentino Francesca Gianni. «Accanto al Museo di Arte Sacra e al Museo Benozzo Gozzoli, d’ora in poi ci sarà anche un nuovo indirizzo per chi ama scoprire le espressioni artistiche del territorio e non solo. Sono certa che “Cambio” diventerà un volano per la crescita culturale della città, con ricadute positive per il suo potere attrattivo nei confronti di un turismo consapevole e di qualità».
Il progetto dell’opera architettonica di CAMBIO – Centro culturale è stato svolto dallo studio Metrocubo mentre l’allestimento degli spazi espositivi è stato curato dallo studio Guicciardini & Magni Architetti e realizzato da Opera Laboratori.
Orari di apertura: da martedì a domenica, ore 10:00-13:00 e 14:00-18:00 – Lunedì chiuso.
LA COLLEZIONE SI MOSTRA
CAMBIO, il nuovo centro culturale di Castelfiorentino,
mette in mostra una selezione dalla
COLLEZIONE PERMANENTE di Banca Cambiano 1884
46 preziose opere, dal Duecento ai giorni nostri,
alcune esposte per la prima volta al grande pubblico
Tra i capolavori, una Madonna col Bambino dello Scheggia, un disegno di un seguace
del Parmigianino, i cartoni preparatori del grande affresco “Partenze” di Talani
per la stazione fiorentina di Santa Maria Novella e le maioliche della storica Bottega Taccini
Al secondo piano del Centro Culturale CAMBIO si trova esposta in maniera permanente una selezione delle 1000 opere d’arte di proprietà di Banca Cambiano 1884: un’importante collezione che si mostra per la prima volta, visibile in un percorso appositamente allestito. Una collezione in continua crescita, frutto di un costante lavoro di investimento da parte dell’istituto di credito, riunisce opere dei più significativi artisti locali, spaziando anche al di fuori dei confini della Valdelsa e della stessa Toscana. Il risultato è un percorso espositivo, curato da Serena Nocentini – direttrice scientifica del Centro Culturale Cambio, nel quale dialogano antichi e nuovi maestri: dalle Maternità dello Scheggia e di Venturino Venturi che condividono tenerezza e angoscioso presentimento, ai fondi oro di Sergio Manzi che si riflettono in quelli del Trecento; dalla vividezza delle maioliche di Montelupo alle lucenti visioni di Beppe Serafini. E allo stesso tempo, contempla molteplici tecniche e ambiti: dipinti su tavola e tela, disegni, sculture, oreficerie e ceramiche.
46 pezzi in tutto
Tra questi, vere e proprie rarità, come un San Matteo, preziosa scultura duecentesca di ambito francese in bronzo fuso e dorato arricchita da turchesi. Proseguendo, in ordine cronologico, degni di nota sono il piccolo e prezioso altarolo portatile di Giovanni da Firenze, l’elegante tavoletta di Cenni di Francesco, destinata anch’essa alla devozione privata, e le due tavolette, dipinte a tempera su fondo oro con figure di Santi, appartenenti originariamente a un polittico – di cui non si conosce l’ubicazione – primo-quattrocentesco del senese Taddeo di Bartolo. Tra i dipinti su tavola, spicca la dolcissima Madonna col Bambino di Giovanni di Ser Giovanni, detto Lo Scheggia. Si arriva alla fine del XVI secolo con lo Studio di soldato romano da Michelangelo: matita e inchiostro su carta di un seguace del Parmigianino.
L’arte dei maestri moderni e contemporanei è rappresentata da nomi come quelli di Venturino Venturi con la sua Maternità; da Beppe con le sue incisioni su cartone ai fondi oro di Sergio Manzi, da Salvatore Cipolla, maestro nell’accostare legno e vetro. Per finire con Marco Borgianni, Giuliano Ghelli e Antonio Possenti.
È qui anche il cartone preparatorio di “Partenze”, la grande opera che Giampaolo Talani ha realizzato nel 2006 all’interno della Stazione di Santa Maria Novella a Firenze.
Nella collezione di Banca Cambiano, una sezione è interamente dedicata alle opere della bottega dei Fratelli Taccini, eccellenza del territorio toscano, che coniuga la tradizione antica di una bottega familiare – iniziato da Orlando, specializzato in raffaellesche (decorazioni ispirate alla Domus Aurea di Nerone che a Raffaello devono la loro fortuna) – con la modernità di uno stile in continua evoluzione, portato avanti dai figli Alessandro, Vittorio e Fulvio. Infine, il romagnolo Angelo Biancini, detto Anzulé, uno dei più grandi maestri ceramisti del Novecento italiano, presente con due grandi pannelli in terracotta invetriata dedicati al “Miracolo della moltiplicazione”.
«Si tratta di una raccolta ricca e di ampio respiro, che mette in dialogo antichi e nuovi maestri, e che non perde mai di vista il legame col territorio, dalla Valdelsa di Castelfiorentino alla città di Firenze che a quel territorio dà il nome. Una selezione di oltre mille opere e un desiderio: condividere questa grande bellezza con i cittadini e le cittadine nella cui terra ha inizio la lunga storia della Banca Cambiano» commenta Serena Nocentini, curatrice della collezione e del Centro Cambio, «Sviluppo economico e crescita culturale rappresentano, come ricordava lo storico dell’arte Antonio Paolucci, il binomio inscindibile di questo territorio che ha visto i contadini diventare mezzadri, poi artigiani e infine commercianti e imprenditori. Un luogo rigoglioso di imprese anche culturali, ricco di artisti già celebri o ancora poco conosciuti dei quali Banca Cambiano 1884 ed Ente Cambiano hanno voluto farsi custodi e mecenati».
Orari di apertura: da martedì a domenica, ore 10:00-13:00 e 14:00-18:00. Lunedì chiuso.
CAMBIO, il nuovo centro culturale di Castelfiorentino,
presenta CORALE
una triplice esperienza di gusto
nata da un’idea dello chef Simone Cipriani
Un ristorante, un cocktail bar e un caffè che mettono al centro le persone
e le eccellenze food del territorio
Si chiama CORALE il ristorante che, al terzo piano del centro culturale CAMBIO, offre una nuova esperienza di gusto. Nato da un’idea di Simone Cipriani, celebre chef di Essenziale, luogo iconico della ristorazione fiorentina, CORALE si propone come un indirizzo di riferimento per il fine dining toscano, interpretato in chiave moderna e inedita.
Nella bella sala dal pavimento in cotto smaltato, si potranno gustare piatti costruiti intorno a materie prime e prodotti locali. Il menu sarà il trait d’union per connettere i clienti direttamente con gli artigiani e i piccoli produttori accuratamente selezionati.
«Il nome CORALE nasce da una visione precisa della ristorazione» spiega Simone Cipriani che ha creato la carta insieme allo chef di cucina, il giapponese Takuya Sato. «Vorrei che l’esperienza culinaria avesse inizio dalla conoscenza del cibo e della sua provenienza e che da qui si levassero tutte le voci di chi concorre al risultato finale, da quella dell’artigiano che ha realizzato i piatti in cui si mangia fino all’azienda vinicola che abbiamo in carta».
CORALE è aperto a pranzo e cena cinque giorni su sette, con un menu degustazione e uno à la carte.
Oltre a Sato, la squadra è composta dal restaurant manager Fabio Martini, dal sommelier Michael Matteuzzi che ha compiuto un’attenta selezione tra i vignaioli del territorio e dal bar manager Andrea Frediani a cui è affidato il coordinamento dell’attività sia della terrazza che del Caffè del Teatro.
Altri due spazi completano l’offerta di CORALE: la scenografica terrazza al quarto piano di CAMBIO e il Caffè del Teatro, nell’edificio adiacente.
La terrazza, affacciata sul panorama delle colline toscane, ospita un Cocktail Bar per gustare un aperitivo accompagnato da piccole tapas in stile CORALE.
«Come in una sorta di trailer cinematografico, dalle proposte dell’aperitivo traspariranno i protagonisti, lo stile e la filosofia di CORALE che poi si esprimeranno al loro meglio nel menu del ristorante» spiega ancora Simone Cipriani.
Il Caffè del Teatro è invece una sorta di avamposto di CORALE.
Sempre progettata da Cipriani, l’offerta gourmand qui si adegua ai ritmi e
alle esigenze di una clientela che, seppur rapidamente, avrà la possibilità di farsi conquistare dai sapori e da un nuovo modo di concepire l’esperienza del bar.
Orari di apertura: Martedì, mercoledì, giovedì e domenica ore 13:00-15:30 / Venerdì e sabato ore 13:00-15:30 e 20:00-21:30. Lunedì chiuso