
(AGENPARL) – mer 15 maggio 2024 OLTREIBANCHI
teatro per ragazzi
XXXI edizione – anno 2024
LABORATORIO TEATRALE
COMPAGNI DI VIAGGIO
1324/2024 | 700 ANNI DALLA MORTE DI MARCO POLO
a cura di Daniela Coelli e Alberto Branca
con le classi
3^ e 4^ Liceo Linguistico Istituto Beata Vergine
3^ Elisabetta Bussini, Elia Ceruti, Lorenzo Ferrari, Gloria Kadjo, Alessandro Pettinenza,
Mauro Selvatico, Maria Sole Viccardi, Frida Xhindi
4^ Alisea Ardigo’, Alessandra Arisi, Francesca Cavallotti, Davide Emma, Haroun Elghazi,
Emma La Bruna, Luca Paioni Lucini, Sharon Sanfratello, Vittoria Maria Valentini
e con
Nora Abouleila (3^ B Liceo Aselli), Matteo Bonali (3^ B Liceo Manin),
Maria Stella Gagliano (3^ C Liceo Manin), Federica Giurgila (1^ E Liceo Aselli),
Viola Leli (3^ B Liceo Aselli), Mina Luzzardi (2^ B Liceo Manin), Edoardo Piazza (3^ C Liceo Manin),
Carlotta Rivaroli (5^ C Liceo Manin), Ying Wang Rui (3^ B Liceo Manin), Lisa Yan (3^ B Liceo Manin)
Ringraziamo la Professoressa Lorenza Lubinati e la Professoressa Francesca Di Vita
per la grande disponibilità e la sempre viva passione per il teatro
Sono trascorsi 700 anni dalla morte di Marco Polo, considerato uno dei più grandi viaggiatori e d
esploratori della storia europea. Il suo Il Milione, narrazione dettagliata dei viaggi compiuti tra il 1271
e il 1295 ci porta a pensare a quanto la voglia di scoprire nuovi mondi, di allargare le nostre
conoscenze, sia parte della storia dell’uomo, del nostro bisogno di “andare oltre”.
Quante volte ci siamo detti: “ma perché non me ne vado da qui?” Quante volte abbiamo sognato
“un’altra vita”?
Anche i ragazzi che quest’anno saliranno sul palco del Teatro Ponchielli sentono questo anelito, un
bisogno di scoperta che spesso è desiderio di fuga dal quotidiano, bisogno di capire chi si è, chi si
vuole essere, la realizzazione di un sogno che ancora non ha contorni netti. “Ciao, io me ne vado”. Ma
dove? E con chi?
C’è un compagno con cui si vorrebbe partire o il viaggio è una proiezione in solitaria del proprio
bisogno di evadere?
Lanciare una moneta per trovare una direzione e poi via. Ma è un via “da”, piuttosto che un via “verso”:
via da questa città, via dalle ipocrisie, via dalla noia, via dalla guerra, via da una solitudine vissuta
online, via dagli stereotipi, via.
La nostra generazione sperimentava il viaggio come un’avventura, un momento di crescita, di
autonomia, un’esperienza alla scoperta di altro. Oggi sembra che sia diventata più una necessità di
fuga verso un altrove non ancora contaminato da un peso che i ragazzi sentono incombente.
Il viaggio è possibilità di crescita, soprattutto quello dentro se stessi, come dice Kavafis in Itaca “…non
affrettare il viaggio, fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’ isola tu, ricco dei
tesori accumulati per strada…. E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai
savio, con tutta la tua esperienza addosso, già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare”
Teatralizzare i loro pensieri e dare input attraverso autori e poeti che del viaggio ci hanno regalato
scritti meravigliosi è stato come sempre il nostro compito, il loro è il coraggio di mettersi in gioco, di
parlare dei propri sogni e delle proprie fragilità, di mostrarci la loro realtà perché ci aiuti a
comprendere il loro disagio.
Attraverso incertezze e slanci (che forse noi abbiamo scordato), il fare teatro apre i ragazzi a una
comunicazione non solo verbale, alla possibilità di raccontarsi e, nel contempo, di scoprirsi, perché il
teatro da sempre è libertà di espressione, di condivisione, di riflessione, di pensiero.
E ce n’è tanto bisogno.
Il laboratorio teatrale, come sempre offerto gratuitamente alle scuole e agli studenti partecipanti, si è
tenuto presso la Sala Coro del Teatro Ponchielli tra gennaio e maggio.