
(AGENPARL) – ven 08 marzo 2024 FEDERCEPICOSTRUZIONI SCRIVE A MINISTRI E SOTTOSEGRETARI: “OBIETTIVITA’ SUL SUPERBONUS E NUOVE MISURE PER RISPARMIO ENERGETICO E MESSA IN SICUREZZA DEGLI IMMOBILI”
Federcepicostruzioni scrive ai rappresentanti del Governo per rivendicare un esame obiettivo sul Superbonus 110%, ed invocare nuove misure per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza degli edifici. Lo fa con una lettera e una dettagliata analisi del Centro Studi Federcepicostruzioni, in cui si evidenziano gli impatti che la misura ha avuto sull’economia nazionale.
Lo studio (disponibile integralmente a questo link) scaturisce da una complessa analisi di dati desunti da una pluralità di fonti, autorevoli e imparziali.
Lo Studio
Il 61% degli immobili in Italia – oltre 7,5 milioni – sono in classe energetica F e G: necessitano quindi, anche alla luce delle Direttive europee – di urgenti lavori per il contenimento del consumo energetico.
L’elevata sismicità del territorio nazionale e la vetustà degli immobili impongono inoltre urgenti lavori di messa in sicurezza, onde evitare i ben più onerosi e problematici lavori di ricostruzione che conseguono ad ogni evento sismico.
Dei 107,3 miliardi di euro ammessi a detrazione al 31 gennaio scorso, 36,48 (pari al 34%) sono già rientrati (o rientreranno) nelle casse dello Stato tra maggiori introiti IVA, Ires, Irpef sulle buste paga dei nuovi occupati, contributi previdenziali e assicurativi. Se a questi si assommano i 13,9 miliardi di euro di finanziamenti garantiti a questa misura del Superbonus, ne consegue che 50,48 miliardi di euro sono già disponibili per il bilancio dello Stato.
Gli investimenti ammessi a detrazione – appunto 107,3 miliardi – hanno generato un impatto economico complessivo sull’economia nazionale per 354,09 miliardi: 159,08 per effetto diretto, 71,83 per effetto indiretto (spesa aggiuntiva determinatasi nel comparto e nell’indotto per la nuova domanda generatasi per semilavorati, prodotti intermedi e servizi) e 122,9 per effetto indotto (maggiori retribuzioni e quindi maggiori consumi con conseguenti incrementi della produzione per fronteggiare la nuova domanda).
Il PIL Italiano, grazie agli investimenti del Superbonus, è cresciuto negli anni di vigenza di questa misura, per oltre 200 miliardi di euro: non è affatto casuale che la crescita abbia subito un brusco rallentamento subito dopo la cancellazione.